Il 17 aprile apre la mostra di Pistoletto “Padre e Figlio”, quando Michelangelo si specchia con Ettore Olivero
Biella e Trivero ospitano un progetto espositivo diffuso curato da Alberto Fiz e sviluppato in tre diverse sedi: Palazzo Gromo Losa, Cittadellarte e Casa Zegna. L'esposizione - aperta fino al 13 ottobre - mette in dialogo l’arte di Michelangelo Pistoletto con quella di suo padre Ettore Olivero Pistoletto. Scopriamo tutti i dettagli.

Da mercoledì 17 aprile a domenica 13 ottobre 2019, Biella e Trivero ospitano Padre e Figlio, percorso espositivo diffuso a cura di Alberto Fiz che pone in dialogo la produzione artistica di Michelangelo Pistoletto con quella del padre Ettore Pistoletto Olivero (Arnodera, Val di Susa, 1898  Sanremo, 1981). La mostra (il progetto espositivo è realizzato da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte e Fondazione Zegna) si articola in tre sedi emblematiche del territorio biellese: Palazzo Gromo Losa, storica dimora signorile restaurata e messa a disposizione della città dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Casa Zegna, sede dell’archivio storico e spazio espositivo dell’omonima fondazione. I lavori di Michelangelo Pistoletto e quelli del padre Ettore, apprezzato pittore di paesaggi e nature morte, rappresentano il punto di partenza di un serrato confronto col tema del rapporto padre e figlio, declinato in molte delle sue implicazioni e sfumature. Attraverso le opere esposte e nei video-dialoghi realizzati con il curatore e con Anna Zegna, Michelangelo Pistoletto ha dato espressione a una concezione non unidirezionale del rapporto padre – figlio: lasciare un’eredità ai padri, anziché affidare unicamente ai figli la responsabilità di comunicare il sapere e le passioni dei genitori. Il tema dei rispecchiamenti che consegue da questa visione della relazione genitoriale (che in questo caso coincide anche con quella maestro/allievo) si manifesta in articolati – e talvolta provocatori – accostamenti proposti dal percorso espositivo. “La mostra, ricca e variegata, consente una lettura a più livelli – afferma Alberto Fizrispetto ad un tema di grande attualità. Partendo dal dialogo tra Michelangelo Pistoletto e suo padre, è possibile interrogarsi sui concetti di tempo storico e tempo soggettivo, ma anche sulla necessità di accettare le differenze da cui può scaturire, persino, un’intima complicità”.


Foto scattata oggi – 19 marzo – dopo la conferenza stampa di presentazione della mostra Padre e Figlio. Da sinistra: Franco Ferraris, presidente Fondazione CR Biella; Anna Zegna, presidente Fondazione Zegna; Michelangelo Pistoletto; Alberto Fiz, curatore della mostra.

La mostra Padre e Figlio presenta oltre cento opere tra dipinti, quadri specchianti, installazioni, lightbox, video e fotografie e si tiene in un anno molto significativo per la città di Biella, che proprio nel 2019 propone la propria candidatura al network UNESCO delle città creative, avendo proprio Michelangelo Pistoletto come ‘ambasciatore’ ufficiale per il progetto. L’artista biellese, infatti, ha realizzato un simbolo del Terzo Paradiso dedicato alla candidatura e ha già fatto sottoscrivere un manifesto di sostegno ai suoi ambasciatori Rebirth nel mondo. Biella, attivo polo manifatturiero dove l’industria moderna prosegue una tradizione secolare tramandata di padre in figlio, è esempio virtuoso di come arte e imprenditoria possano collaborare attivamente, giovando non solo all’economia locale ma impegnandosi nella creazione di luoghi di aggregazione e di cultura. Il tema della mostra si intreccia strettamente con il profondo legame di Ettore e Michelangelo con la città e con la famiglia Zegna, le cui prime committenze ai Pistoletto risalgono al 1929, quando Ermenegildo, fondatore dell’azienda e imprenditore con la chiara consapevolezza che l’impresa dovesse assumere una responsabilità sociale e artistica, commissionò a Ettore il ciclo di graffiti L’Arte della Lana. Oggi Fondazione Zegna è partner di molte delle iniziative di Cittadellarte tra cui il progetto Visible e UNIDEE – Università delle Idee. Questa mostra rappresenta la conclusione di un’ideale trilogia di momenti espositivi che hanno indagato il rapporto tra Michelangelo Pistoletto e il padre, cominciata nel 1973 con un omonimo evento Padre e Figlio, proposto a Torino nella galleria di Gian Enzo Sperone, e proseguita nel 2008, ancora nel capoluogo piemontese con Ettore e Michelangelo. I coetanei proposta dalla galleria Persano.

Il percorso di Padre e Figlio si articola in un trittico di esposizioni che si tengono in tre sedi storiche e simboliche del territorio biellese, dando vita a un’unica grande mostra.

Il percorso espositivo – Palazzo Gromo Losa
Palazzo Gromo Losa, che insieme a Palazzo La Marmora e Palazzo Ferrero fa parte del nuovo polo culturale di Biella Piazzo, è sede della prima tappa del percorso espositivo, incentrata sul rispecchiamento tra i lavori di Ettore e quelli di Michelangelo Pistoletto. Dopo un’introduzione dedicata al tema del ritratto e dell’autoritratto (viene esposto, tra l’altro Il presente. Uomo di fronte di Michelangelo Pistoletto, del 1961) la mostra mette in dialogo le nature morte di Ettore con una serie fondamentale di quadri specchianti realizzati dal 1963 al 2017 da Michelangelo Pistoletto tra cui Padre e madre, del 1968, in cui compaiono i due genitori visti di schiena.

Molti sono gli elementi di riflessione in un dialogo inesauribile che travalica il rapporto tra i due artisti per diventare fortemente emblematico e simbolico. Lo conferma L’arte assume la religione del 1980, un grande lavoro proveniente dal Mart esposto solo in rarissime occasioni. Al centro di una tela viene ripresa un’altra opera di Michelangelo Pistoletto, Autoritratto attraverso mio padre, del 1973, che rappresenta serigrafato il volto di un bimbo disegnato al tratto. Quel disegno è il ritratto di Michelangelo Pistoletto eseguito dal padre quando aveva tre mesi. Si tratta di un’opera concettuale di riappropriazione, in cui l’artista utilizza il proprio padre come strumento di conoscenza. L’opera in questione si completa con 31 aforismi scritti in un’ora e pubblicati da Lucio Amelio nel 1977 (il primo è Lasciare un’eredità ai padri). Questa serie è l’occasione per la realizzazione di un’installazione sonora inedita particolarmente suggestiva con la voce di Michelangelo Pistoletto. Quest’opera riproposta a Palazzo Gromo Losa è stata parte di un’installazione realizzata nel 1992 per la IX edizione di Documenta a Kassel.

Ma è intorno alle nature morte di Ettore Pistoletto Olivero che si sviluppa una vera e propria interazione sul tema del rispecchiamento. Nel 1973, in occasione della mostra da Sperone, è Michelangelo ad indicare la strada al padre diventando così il suo maestro. È lui che lo conduce a realizzare composizioni dove, insieme ad oggetti del quotidiano, compaiono, per la prima volta, elementi specchianti quali bottiglie, pentole, anfore o il tavolo su cui vengono collocati. In questo contesto, il padre diventa soggetto della composizione dal vero, come emerge con chiarezza dalla sua immagine riflessa sulla brocca argentata. Ebbene, quella medesima azione verrà compiuta da Michelangelo nel 2008 all’età di 76 anni, la stessa che aveva suo padre nel 1973. Padre e figlio, dunque, attraverso l’arte, diventano ‘coetanei’, come emerge anche da un lightbox di quell’anno che li ritrae entrambi all’età di 76 anni. Non manca, poi, un ulteriore dialogo nel tempo e nello spazio tra l’installazione Mobili capovolti realizzata da Pistoletto nel 1976 e l’immagine fotografica che fa riferimento a un’altra celebre installazione di quell’anno, ovvero I mobili dello studio di mio padre nel mio studio, dove l’artista abita lo spazio domestico del padre.


Il percorso espositivo – Casa Zegna
Casa Zegna a Trivero è principalmente luogo di un omaggio a Ettore Pistoletto Olivero: all’interno dell’edificio, in un suggestivo allestimento, vengono esposti, per la prima volta in una mostra pubblica, i dipinti dell’artista risalenti al biennio 1952-1953, raffiguranti le tappe per la realizzazione della Panoramica Zegna, straordinario percorso ambientale voluto da Ermenegildo Zegna e ancora oggi integrato nel grande parco naturale dell’Oasi Zegna. Le tele sono poste in relazione dialettica con immagini fotografiche d’epoca. Al centro della sala, poi, è collocata una nuova versione della grande installazione Metamorfosi, opera di oltre tre metri realizzata da Michelangelo Pistoletto nel 1976 con una pila di stracci e vestiti usati divisi a metà da un doppio specchio. In questo caso, l’artista sembra riappropriarsi metaforicamente dei paesaggi paterni sviluppando un nuovo contenuto spaziale e temporale. Nell’adiacente lanificio, poi, trova posto il ciclo pittorico più importante di Ettore, la serie di dieci dipinti su L’Arte della Lana realizzati su pannelli mobili tra il 1947 e il 1949; con essi viene esposta la riproduzione su tessuto dell’omonimo e più antico ciclo di graffiti murali degli anni Trenta realizzato sempre da Ettore e successivamente distrutto a causa dei lavori di ristrutturazione dell’edificio.

Il percorso espositivo – Cittadellarte
Il percorso si conclude a Cittadellarte  Fondazione Pistoletto, dove il punto di partenza è la ricostruzione di Padre, figlio e creatività, una delle installazioni del ciclo Le Stanze, realizzato nel 1975 nella galleria Christian Stein. “Su ogni porzione di muro che sovrasta ciascuna apertura tra le stanze – ha argomentato Pistoletto – ho posto, innanzitutto, la parola ‘figlio’ poiché è dal punto di vista del figlio che io guardo l’opera. La parola ‘figlio’ sta scritta al di sopra di ogni entrata ripetendosi fino alla soglia che porta oltre l’ultima stanza. Ma questa volta cade l’illusione che il riflesso dello specchio prosegua semplicemente la sfilata di aperture e di stanze, perché nel riflesso sarà la parola ‘padre’ a proseguire di stanza in stanza”. Insieme a questa emblematica installazione, un percorso espositivo multimediale racconta i progetti di Visible e di UNIDEE, intervallandoli con una serie di ritratti di Ettore tra cui Le tre figlie di Zegna, gruppo di famiglia dipinto nel 1929 proveniente dal Mart, mai esposto prima d’ora, e le brevi clip video sul rapporto padre-figlio realizzate attraverso una call pubblica tra i cittadini biellesi.

La mostra è accompagnata da tre interventi video realizzati per l’occasione: Autoritratto attraverso mio padre, dialogo tra Michelangelo Pistoletto e Alberto Fiz; Lasciare un’eredità ai padri, conversazione tra Pistoletto e Anna Zegna sul rapporto tra le rispettive famiglie e sul rapporto arte/impresa, e L’Arte della Lana, nel quale Pistoletto, insieme a Anna Zegna, mette a confronto le tecniche tradizionali di lavorazione della lana con l’attuale processo produttivo prendendo ispirazione dall’omonimo ciclo di dipinti di Ettore Pistoletto Olivero.


Conferenza stampa della mostra “Padre e Figlio”. Nella foto, da sinistra: Anna Zegna, presidente Fondazione Zegna; Michelangelo Pistoletto; Franco Ferraris, presidente Fondazione CR Biella; Alberto Fiz, curatore della mostra.

Il catalogo
L’ampio catalogo monografico, che l’editore Magonza proporrà in due versioni (italiana e inglese), ambisce ad andare oltre la contingenza dell’evento presentando contributi che affrontano il tema del rapporto padre – figlio da diversi punti di vista, dalla psicanalisi alla sociologia, dal cinema al teatro, riflettendo anche sul passaggio generazionale nelle imprese. Il volume conterrà un apparato iconografico riguardante le opere esposte in tutte le tre sedi dell’evento, il saggio del curatore Alberto Fiz, le trascrizioni dei dialoghi di Anna Zegna e dello stesso Fiz con Michelangelo Pistoletto e i testi di Alessandro Bergonzoni, Piero Chiara, Paolo Cognetti, Nicoletta Colombo, Johnny Dotti, Ferruccio De Bortoli, Piercarlo Grimaldi, Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte), Grazia Paganelli (Museo Nazionale del Cinema di Torino) e Massimo Recalcati. L’ampio programma di incontri di approfondimento prevede interventi di importanti personalità del mondo della cultura e dell’impresa, laboratori didattici per le scuole e una rassegna cinematografica in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino a cura di Stefano Boni e Grazia Paganelli.

 


Le informazioni logistiche – biglietti
Prezzo dei biglietti (tre sedi): Intero €10,00; Ridotto €7,00 (over 65, ragazzi 18-25, studenti universitari con tesserino, gruppi di almeno 12 persone, soci FAI, Amici di Castelli Aperti, soci Plein Air, dipendenti Azimut, dipendenti Biver Banca e Banca di Asti, dipendenti FCA); Gratuito: under 18, disabili con 1 accompagnatore, Tessera Abbonamento Musei Torino Piemonte, accompagnatori di gruppi, insegnanti se accompagnano una classe, giornalisti con tesserino, guide turistiche con patentino, voucher Museo Banca di Asti, dipendenti Zegna, membri del Consorzio Alpi Biellesi. Convenzione speciale “Padre e figlio”: €7,00 in due. Biglietti in prevendita online sul sito www.liveticket.it/padreefiglio.

Le informazioni logistiche – orari
Gli orari delle tre sedi espositive: Palazzo Gromo Losa, venerdì 15.00-19.00, sabato e domenica 11.00-19.00 (Aperto su prenotazione in altri orari per gruppi di min. 5 persone – costo della visita €75,00 + biglietti d’ingresso); Casa Zegna, sabato 15.00-19.00 e domenica 11.00-19.00, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00-17.00 e sabato 11.00-15.00 su prenotazione (gruppi di max. 25 persone – costo della visita €90,00 + biglietti d’ ingresso); Cittadellarte, sabato e domenica ore 11:00, 14:30 e 16:30, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00-17.00 su prenotazione (per gruppi di min. 5 persone). Aperture straordinarie: 17, 18 e 19 aprile (15.00-19.00); 22 aprile (Pasquetta), 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno e 15 agosto (11.00-19.00). Domenica 21 aprile (Pasqua): chiuso.

La mostra è realizzata anche grazie al contributo di Compagnia di San Paolo e al sostegno di Azimut, main sponsor del progetto. Biver Banca – Gruppo Cassa di Risparmio di Asti è sponsor dell’iniziativa.