Australia, i koala delle regioni sud-orientali rischiano l’estinzione entro il 2050
Il WWF lancia l'allarme: nei prossimi trent'anni potrebbe scomparire il mammifero marsupiale a causa dello sviluppo delle aree urbane e del disboscamento nel New South Wales. Una situazione - già critica da tempo per questa specie - che si è aggravata dopo gli incendi che hanno devastato lo stato circondato dagli oceani Indiano e Pacifico.

Distruzione degli habitat, roghi e calamità naturali che si manifestazione sempre con maggior costanza: sono queste le cause principali che potrebbero portare all’estinzione dei koala entro il 2050 nelle regioni sud-orientali del continente. È quanto emerso da un’inchiesta del parlamento sulla situazione nel New South Wales (stato dove vivono numerose specie), che ha evidenziato come sia indispensabile prendere provvedimenti per salvare gli animali in questione. Secondo i dati del WWF Australia, i roghi hanno infatti bruciato un quarto dell’habitat dei koala, uccidendo oltre 6300 individui e danneggiando l’81% dei territori in cui vivono. Una situazione drammatica a cui vanno aggiunti come ‘ostacolo’ i predatori selvatici e la siccità che ha attraversato recentemente l’Australia, causa di malnutrizione e disidratazione per questi mammiferi. La parte orientale della regione – dove si trovano la maggior parte di questi marsupiali sopravvissuti agli ultimi incendi – è l’area in cui bisognerebbe agire con più urgenza. Il governo del New South Wales, per ovviare a questa situazione, ha già messo in moto una serie di operazioni: ha migliorato la mappatura dell’habitat dei koala, rafforzato la politica di pianificazione per la protezione dei loro territori e sostenuto gli agricoltori e le comunità che si prendono cura di questi animali. Non solo: sarà presto realizzato un nuovo Parco Nazionale per proteggere le specie minacciate, che si estenderebbe su una superficie di 1.534 kmq a Narriearra Station, all’estremo nord-ovest dello stato.

Queste misure, però, non paiono sufficienti all’associazione ambientalista nazionale: “Purtroppo – ha affermato Stuart Blanch, responsabile della rinaturalizzazione degli ecosistemi del WWF Australia – i koala si stanno rapidamente dirigendo verso l’estinzione in vaste aree dello Stato e affidarsi ai soli parchi nazionali come intervento di conservazione non sarà sufficiente. Il governo del New South Wales non è infatti ancora riuscito a impedire che il nucleo dell’habitat dei koala venga raso al suolo dai bulldozer su terreni privati o distrutto nelle foreste statali costiere. Continuando a deforestare, rimarremo senza alberi e senza koala”. I rappresentanti dell’organizzazione ambientalista hanno inoltre chiesto a gran voce al premier al premier del New South Wales di “rivedere le leggi che consentono la deforestazione, di rafforzare la protezione dell’habitat del koala, di aumentare notevolmente i finanziamenti per gli agricoltori che conservano attivamente gli alberi dove vive la specie e di passare dal disboscamento alla creazione di nuove foreste dove possano vivere questi animali”. Non ha manifestato il proprio dissenso solo il WWF, ma anche la deputata Cate Faehrmann, che ha accusato il governo di aver messo in atto strategie e politiche insufficienti per la salvaguardia dei koala. L’auspicio di un cambio di rotta non è infatti solo limitato alle realtà ambientaliste locali, ma a tutti coloro che hanno a cuore l’ecosistema. È anche attivando misure per salvare i koala che si può dare nuova linfa alla salvezza della biodiversità del nostro pianeta.