Cento ghiaccioli per cento fiumi inquinati
Dall’idea di tre studentesse taiwanesi, sono stati prodotti cento ghiaccioli prelevando campioni di acqua dai fiumi più inquinati del paese. Spinte dalla volontà di risolvere il problema ambientale, hanno creato una vera e propria "opera d'arte" volta a sensibilizzare i governi locali e i cittadini ad adottare misure di recupero dei principali bacini fluviali.

Il problema della scarsa disponibilità di risorse idriche affligge, ogni giorno di più, numerose nazioni in tutto il mondo: oltre alla carenza d’acqua, in particolare nelle aree orientali del pianeta, l’inquinamento rende questi bacini fluviali inutilizzabili come fonte di approvvigionamento. Nelle zone asiatiche, ad esempio, la presenza di un numero e una densità così elevata di individui rende impossibile soddisfare i bisogni idrici dell’intera popolazione. Alla difficoltà nell’individuare fonti alternative di approvvigionamento si aggiunge, inoltre, una tra le maggiori criticità ambientali: i fiumi vengono spesso utilizzati come discarica di rifiuti industriali compromettendo non solo la fruibilità delle acque, ma andando a danneggiarne l’intero ecosistema.

In particolare, sono emersi di recente alcuni dati relativi al livello di inquinamento ambientale del Taiwan: la salubrità dei principali bacini idrici del paese risulta, infatti, fortemente intaccata dall’enorme quantità di scarti presenti al loro interno, rendendoli del tutto inutilizzabili.

Se ne sono accorte tre studentesse dell’University of the Arts di Taipei (Hung I-chen, Guo Yi-hui e Cheng Yu-ti) osservando il fiume che scorreva dalla finestra della loro classe. Esaminando le acque del canale, si sono rese conto della gravità del problema: il Taiwan, infatti, è uno dei paesi con la minor disponibilità di risorse idriche in tutto il mondo e uno dei motivi principali è dato proprio dall’inquinamento.
A partire da queste considerazioni, le giovani artiste hanno lavorato alla creazione di un’opera che potesse indurre la società ad adottare urgenti misure di intervento risanando le acque dei principali bacini locali.

“Polluted Water Popsicles” (“Ghiaccioli inquinati”): così è denominata l’installazione artistica che verrà esposta nel museo dell’accademia d’arte locale di Taiwan. Si tratta di veri e propri ghiaccioli, realizzati prelevando campioni di acqua dai fiumi più inquinati del paese, mescolando rifiuti, resti vegetali, terra e insetti.
Questo particolare mix congelato è stato, poi, confezionato all’interno di packaging in poliestere su cui sono state trascritte le principali informazioni relative alla provenienza del campione d’acqua prelevato.
Oltre alle immagini dei ghiaccioli, le studentesse hanno pubblicato sui principali social networks un trailer che esprimesse l’intento che si cela dietro la loro creazione: il messaggio è circolato in tutto il mondo, raggiungendo i governi di numerosi paesi ed organizzazioni ambientaliste, che hanno ammesso la gravità del problema e manifestato la volontà di risolverlo.
Anche i politici taiwanesi hanno riconosciuto la criticità della situazione: nel paese asiatico sono attualmente attivi due soli impianti di purificazione idrica, insufficienti per soddisfare le esigenze della popolazione.

Il messaggio che le studentesse hanno propagato attraverso quest’opera ha avuto un’eco non indifferente: ancora una volta, l’arte si è rivelata uno strumento con cui esprimere un ideale volto a sensibilizzare la società riguardo l’annoso problema dell’inquinamento.

Photo credit: 100%純污水製冰所 – @PollutedWaterPopsicles
Pagina FB: https://www.facebook.com/PollutedWaterPopsicles/
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=GZrkO6dVY8Y