“CirculArt” al “Munich Fabric Start”, come l’arte cambia la filiera della moda
A Monaco, al salone internazionale del tessile, è stato presentato in anteprima "CirculArt". Il 4 settembre si è tenuto un talk con gli attori del progetto: scopriamo quanto emerso attraverso gli interventi dei relatori.

A Monaco, dal 3 al 5 settembre, è stato scritto un nuovo capitolo CirculArt*, un progetto di Cittadellarte che è un invito ad agire e che non si limita alle importanti questioni ambientali legate all’industria della moda, ma prende anche in considerazione l’intero sistema di vita del pianeta, nel quale l’industria in questione è inestricabilmente connessa alla salute e alle risorse naturali. Lo scopo dell’iniziativa presentata in anteprima al Munich Fabric Start, infatti, è spingere la ricerca artistica a confrontarsi con i diversi comparti che compongono la filiera tessile, lavorando con organizzazioni che hanno scelto di abbracciare l’idea di sostenibilità e di sviluppare la loro attività in modo innovativo e lungimirante. In quest’ottica, gli artisti coinvolti nel progetto si ‘introdurranno’ tra la trama e l’ordito del ciclo vitale della produzione dell’abbigliamento e saranno, a questo proposito, inaspettate lenti attraverso cui il pubblico potrà osservare i processi di produzione tessile, generando nuovi atteggiamenti verso i prodotti che acquistiamo. Attraverso i loro lavori, quindi, gli artisti dialogheranno con la filiera dell’industria dell’abbigliamento, che è di per sé parte del processo di valorizzazione che Cittadellarte e i suoi partner hanno concepito per il progetto. Qual è il traguardo da raggiungere? Una filiera in grado di riprodurre un ciclo produttivo altamente sostenibile, a partire dalle fibre riciclate, i tessuti sostenibili, fino alle finiture dei capi eseguite con tinture, accessori e macchinari innovativi; moda e arte, così, sono impegnate a praticare una combinazione assolutamente ragionata e affascinante di sostenibilità, sensibilità e bellezza.

Torniamo quindi a Monaco, dove, per presentare le peculiarità dell’iniziativa, è stato organizzato un panel al Munich Fabric Start, la fiera internazionale del tessile. Dopo un’introduzione sul progetto e su Cittadellarte, il talk – intitolato CirculArt, how art change the fashion supply (come l’arte cambia la filiera della moda) – si è articolato attraverso due domande significative poste ai partecipanti: “Qual’è la priorità massima per la tua azienda per contribuire alla riduzione della crisi ambientale?” e “Che cosa CirculArt e la tua collaborazione con Cittadellarte possono offrire alla comunità tessile nei prossimi giorni?”. Un focus condiviso sull’impegno verso la sostenibilità a cui hanno preso parte tutte le aziende partner del progetto e due dei quattro artisti coinvolti: Silvia Giovanardi, fashion designer; Juan Manuel Gomez (De Ver Azul); Massimiliano Denna di Brugnoli Giovanni S.p.A.; Manuela Gaslini di Filatura Astro; Carlo Covini del Lenzing Group; Andrea Vernier di Officina +39; Giovanni Bruno di RGT; Gloria Crivellaro di Ribbontex; Luca Vignaga di Tessuti di Sondrio. Non è mancata, naturalmente, la responsabile dell’Ufficio Moda di Cittadellarte Olga Pirazzi.

Vi proponiamo, in sintesi, il mosaico di interventi dei relatori partendo da Luca Vignaga: “Tessuti di Sondrio – ha spiegato – è sostenibile per definizione visto che opera al centro della Valtellina. Ma questo non basta, ogni giorno ci diamo l’obiettivo di migliorare per rispettare la natura, il territorio e le persone che vi lavorano. La creatività, con il progetto della Fondazione Pistoletto, ci aiuta in questo processo ad essere sempre focalizzati sul binomio estetica-etica”. Ha fatto seguito l’intervento di Silvia Giovanardi: “In natura – ha affermato – non esiste il concetto di rifiuto, l’abbiamo introdotto noi essendo una società basata sul profitto, ma ora più che mai dobbiamo tornare alla nostra origine primigenia di organismi della natura e iniziare ad usare il ‘rifiuto’ per nutrire il pianeta”. Juan Manuel Gomez si è poi soffermato sul progetto di Cittadellarte: “CirculArt – ha argomentato – invita le aziende ad aprire ancora più prospettive e possibilità per quanto riguarda i loro materiali sostenibili, tutto in modo creativo globale e circolare. Per noi artisti è importante entrare nelle fabbriche e capire cosa possiamo fare usando materiali sostenibili, avendo inoltre la possibilità non solo di connettersi con il mondo della moda tessile, ma anche con lo spettatore d’arte”.

In tema di innovazione ed economia circolare – ha aggiunto Carlo CoviniTENCEL(TM) con tecnologia Refibra(TM) utilizza cellulosa riciclata da scarti di tessuti in cotone”. Ha poi preso la parola Gloria Crivellaro: “Andare nella direzione eco-sostenibile non è un concetto alla moda, ma al contrario una missione, una filosofia che l’azienda ha sposato da tempo. Sono anni, infatti, che Ribbontex usa inchiostri a base acquea (senza solventi). Ha inoltre sposato il concetto del km zero avendo quasi interamente le fasi produttive al suo interno. E circa il 90% della sua energia elettrica è prodotto da fonti rinnovabili. Davvero fatti, non solo parole. Sottolineo anche l’importanza di tornare alle origini: siamo in Europa e, per noi, eco-friendly significa anche produrre dove noi siamo, nel nostro territorio”.

Significativo anche l’intervento di Massimiliano Denna: “Per noi – ha esplicato – la sostenibilità è un percorso che si compie un passo dopo l’altro e, una volta iniziato, si desidera solo andare avanti. Da anni curiamo le materie prime e i processi produttivi e oggi abbiamo una vera e propria collezione eco-sostenibile con oltre 100 proposte diverse con poliammide riciclata, biodegradabile o bio-based unite al nostro processo produttivo a basso impatto ambientale. Collaborare con la Fondazione Pistoletto nel progetto CirculArt rappresenta un passo avanti verso una maggiore consapevolezza in ambito di sostenibilità”. Anche Manuela Gaslini si è soffermata sulla sua realtà: “Dal 1956 Filatura Astro produce filati rigenerati da ritagli di cotone e lana pre-tinti da maglieria pre e post consumo. La materia prima è costituita da materiale già tinto che non necessita di processi tintoriali con un notevole risparmio di acqua, energia elettrica, coloranti chimici. Grazie a questo processo gli sfridi da noi utilizzati (circa 2000 tonnellate all’anno) evitano di finire al macero, con un negativo impatto ambientale”.

Il microfono è poi passato a Giovanni Bruno: “Ready Garment Technology Italia è una lavanderia e tintoria del gruppo Dr.bockindustries focalizzata nella ricerca dei trattamenti in capo ecosostenibili e certificati. Collaborare al progetto CircularArt di Cittadellarte è per noi un modo per ricevere stimoli e poter proporre una moda più responsabile ed eco-creativa”. Andrea Vernier, infine, ha così concluso: “Partecipare al progetto CirculArt significa per noi condividere la nostra passione per il mondo tessile, con innovazione, pratiche sostenibili e informazioni chiare trasparenti. Per questo abbiamo creato internamente all’azienda il concetto di TRUSTAINABLE™, che consiste nell’uso di sostanze chimiche meno pericolose, riducendo al minimo l’impatto degli ambienti circostanti, riciclando i rifiuti, riducendo il consumo di energia e promuovendo il risparmio idrico”.


*Per i dettagli sulla nascita del progetto è possibile visionare un nostro precedente articolo cliccando qui (inizialmente era stato dato il nome di Trashformation, poi cambiato in CirculART).