“EDITIONS”, l’arte di Pistoletto dialoga con NM3 nella mostra alla Tempesta Gallery
La galleria di Milano propone un'esposizione - visionabile anche online - che presenta un intreccio artistico tra i quadri specchianti del maestro biellese e le opere dei designer milanesi dello studio di progettazione fondato da Delfino Sisto Legnani, Nicolò Ornaghi e Francesco Zorzi.

Un dialogo tra due produzioni artistiche tra loro diverse per epoca e disciplina, ma accomunate da una rigida estetica di forme e materiali: è questo quanto mette in luce mostra EDITIONS (Pistoletto + NM3), proposta a partire dal 23 febbraio fino al 9 marzo e fino al 23 marzo online (viewing room su https://www.artsy.net/) da Tempesta Gallery. Quest’ultima è nata nel 2020 con la volontà dichiarata dal fondatore Simone Becchio di intraprendere un dialogo diretto, aperto e frontale sui rapporti tra esseri umani, la natura e i vari ecosistemi socio-culturali. “Tematiche urgenti e non rimandabili – si legge nel sito della galleria – dall’Antropocene al genere, affrontate con una nuova modalità di confronto e raffronto tra epoche e momenti diversi della storia dell’arte. Un’innovativa linea progettuale che espone in modo dinamico e inaspettato il dialogo tra artisti storici e d’alta epoca con artisti contemporanei, italiani e internazionali, nei rinnovati spazi storici nel centro di Milano”.

L’esposizione rimarrà aperta dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 e, come specificato dalla galleria di Foro Buonaparte 68, presenta una selezione di specchi serigrafati, prodotti in edizione a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 da Michelangelo Pistoletto. I quadri specchianti comunicano tra i riflessi degli oggetti in acciaio, anch’essi prodotti in edizione, dei designer milanesi di NM3, studio di progettazione fondato da Delfino Sisto Legnani, Nicolò Ornaghi e Francesco Zorzi. “L’estetica della mostra – così la presentazione – muove dall’ambiguità delle forme e delle funzioni, lo specchio come oggetto domestico e al contempo ambivalente, con tutti i precedenti artistici e letterari che hanno fatto della superficie riflettente un oggetto di interesse. E ancora le forme, che rimandano a funzioni canoniche che associamo all’ambiente domestico – una libreria o un tavolo da caffè – e allo stesso tempo hanno un valore scultoreo nel solco della scultura minimalista del secondo novecento”.

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Crediti immagine di copertina: Tempesta Gallery.