Emergenza idrica: la soluzione può essere nel sottosuolo?
Negli ultimi giorni si sono presentati ulteriori problemi in Abruzzo, Lazio e Sicilia. Dall'Associazione Internazionale degli Idrogeologi emerge un'arma per contrastare la situazione: "L'Italia possiede grande abbondanza di acque sotterranee che possono essere utilizzate anche in fase di emergenza".

Non si placa la bufera sull’emergenza idrica. L’estate ha evidenziato l’annosa questione ‘acqua’ che attanaglia il nostro paese, in modo particolare a Roma. Mesi roventi sul fronte politico, rimbalzi di colpe, capri espiatori, ma l’unica certezza è che il problema riguarda tutti, da vicino. Nella capitale si è arrivati a soluzioni provvisorie, sospensione dell’erogazione in certe fasce orarie in alcuni paesi del Lazio. Le criticità non sono state risolte, a riprova che le proposte avanzate e attuate finora non sono state risolutive. Negli ultimi giorni il problema si è rifatto avanti, con l’Acea, l’azienda che gestisce il servizio idrico di Roma, che ha annunciato: “Un piano di riduzione controllata delle pressioni della rete idrica nelle sole ore notturne per quanto riguarda i Comuni di Roma e Fiumicino”. La conseguenza è il rischio di rimanere senz’acqua, soprattutto per chi vive ai piani alti.

Le condizioni meteorologiche non sono state di supporto: le precipitazioni sono state inferiori del 70% rispetto agli ultimi tre anni, con i laghi e gli acquedotti che hanno abbassato sensibilmente il livello delle acque. Il problema non riguarda solamente la regione di centro Italia, ma anche le zone del meridione. Ad esempio a Mondello, comune in provincia di Palermo, manca l’acqua da circa una settimana. La causa sembrerebbe ricondursi a un guasto tecnico, seguente ad alcune polemiche relative all’approvvigionamento delle navi da crociera che peggiorò una situazione già complicata. I due avvenimenti non sono legati fra loro, ma entrambi sono stati fonte di disguidi non indifferenti. A Vasto, in provincia di Chieti, per far fronte al problema idrico, la giunta comunale del paese abruzzese dovrà ricorrere al rifornimento di alcune abitazioni tramite autobotti.

In questo scenario critico, l’Associazione Internazionale degli Idrogeologi ha esplicato in un comunicato stampa la possibile soluzione: “La più consistente risorsa idrica del territorio italiano è costituita dalle acque sotterranee che garantiscono l’85% del fabbisogno idropotabile, oltre a coprire una parte significativa delle esigenze agricole e industriali. Pur risentendo della diminuzione delle piogge, la risorsa idrica sotterranea nazionale si rinnova annualmente, per oltre 50 miliardi di metri cubi.

A questa risorsa – spiegano – si aggiungono riserve profonde non completamente rinnovabili di volume ancora maggiore, nascoste nel sottosuolo delle nostre pianure e delle nostre montagne. L’Italia possiede quindi un’abbondanza tale di acque sotterranee da rappresentare una risorsa economica inestimabile. Queste condizioni favorevoli consentono di impostare un approccio culturale realmente sostenibile, di applicazione pratica immediata anche in fase di emergenza”.

Oltre a questa possibile soluzione, è fondamentale l’apporto di ognuno per ovviare il problema dell’acqua. Alcuni esempi? Preferire la doccia al bagno, non tenere aperto il rubinetto mentre ci si rade o durante la pulizia dei denti, innaffiare le piante la sera (meno perdite da evaporazione) magari utilizzando l’acqua della pasta o del riso e, in generale, consumare in modo rispettoso evitando gli sprechi. L’apporto costante potrebbe risultare determinante nel medio-lungo termine.