“Imparare per il futuro”, in viaggio verso il cambiamento responsabile
Dal 27 settembre all'1 ottobre, Cittadellarte ha ospitato un progetto di interscambio che ha visto protagonista Italia Che Cambia con l’associazione tedesca "Inwole". I partecipanti, in una quattro giorni all'insegna della sostenibilità, hanno conosciuto numerose realtà virtuose piemontesi.

Un mosaico di volti, storie, realtà, luoghi: Italia Che Cambia, nell’arco di quattro giorni, ha coordinato una straordinaria esperienza comunitaria tesa a conoscere e raccontare il cambiamento responsabile con l’associazione tedesca Inwole. Si è trattato del secondo viaggio del progetto Erasmus+ intitolato Imparare per il futuro, che si è focalizzato sui temi di cui l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si fa portatrice. In quest’ottica, la parola chiave delle giornate è stata sostenibilità, approfondita e sperimentata attraverso racconti e incontri con persone che la ‘esercitano’ nel proprio ambito di competenza e non e attraverso workshop e momenti di approfondimento. L’incontro e il confronto con soggetti di settori differenti, infatti, è stata la vera ricchezza e caratteristica principale delle attività in programma. Nel dietro le quinte dell’iniziativa, come anticipato, troviamo Italia Che Cambia, che ha coordinato le attività nelle figure di Daniela Bartolini e Andrea Degl’Innocenti (i due formatori del progetto) con la partecipazione di Lorena Di Maria, giornalista di Piemonte Che Cambia, e Luca Asperius, che ha fatto da ‘raccordo’ tra ICC e i tedeschi (in 15 hanno preso parte all’iniziativa, quasi tutti provenienti da Potsdam, città situata vicino a Berlino). “Uno degli aspetti che ha colpito maggiormente i partecipanti – spiega Daniela – è stato interfeccarsi con le realtà conoscendo direttamente le persone che le animano. La residenza, infatti, ha proposto esperienze, workshop e incontri, incentrati, ad esempio, sull’educazione alla sostenibilità e sull’economia circolare. Abbiamo, inoltre, testato dei giochi che possono rendere divertente parlare di questi temi con ragazzi e bambini. Non solo: il progetto Erasmus+ ci ha permesso di stare insieme e vivere momenti di scambio interessanti”.

Tra le varie attività laboratoriali si è tenuto anche un approfondimento sulla comunicazione con Erich Benesch, uno dei partecipanti esperto di radio. Il tema del laboratorio è stato comunicare il cambiamento: “Con Erich – specifica Daniela – abbiamo condotto una finta trasmissione radiofonica, in cui, divisi in gruppi, abbiamo scelto una musica e una storia di cambiamento. I partecipanti, poi, dovevano raccontarla e ideare un piccolo slogan che argomentasse perché quanto stavano mettendo in luce fosse importante”.


Il gruppo a Cittadellarte (crediti: Italia Che Cambia).

La residenza ha avuto come quartier generale gli spazi della Fondazione Pistoletto, una scelta non casuale: “Il contesto è stato prezioso – aggiunge Daniela – perché a Cittadellarte l’arte è al servizio della società. Abbiamo bisogno di bellezza e ispirazione per muoverci verso il cambiamento. L’esperienza vissuta qua, inoltre, ha permesso di rafforzare la collaborazione tra Italia Che Cambia e il Terzo Paradiso”. Cittadellarte – con le sue pratiche in cui l’arte è al centro di una trasformazione sociale responsabile – non è stata l’unica realtà conosciuta dai partecipanti in questo ambito: nel corso di una giornata a Torino, il gruppo ha scoperto Il Concertino dal Balconcino, progetto di musicisti che organizzano concerti spontanei alle 17 di ogni domenica al fine di ricreare socialità nel loro quartiere. Nel capoluogo piemontose, inoltre, i partecipanti hanno visitato il MAcA – Museo A come Ambiente.

La residenza ha previsto anche una tappa alla fabbrica Olivetti a Ivrea e, guidati da Nigel Thompson, da Maria Laura Delpiano e dagli Amici della Lana, al Lanifico Botto a Miagliano. Per quanto riguarda la realtà eporediese, il gruppo ha scoperto –  in compagnia della guida Marco Peroni, figlio di un operaio che alla Olivetti ha lavorato fin da quando aveva 14 –  l’esperienza di imprenditoria più avanzata dal punto di vista sociale e culturale che il nostro paese abbia avuto. Per l’occasione, hanno incontrato anche Nicola Savio e i suoi attrezzi futuristici, venendo a conoscenza del suo approccio sistemico all’agricoltura e, più in generale, alla vita.


L’incontro con Nicola Savio (crediti: Italia Che Cambia).

Da Ivrea, come accennato, si è passati a Miagliano: “Volevamo scoprire – continua la giornalista – l’impronta laniera del biellese. Abbiamo incontrato anche Nicolò Zumaglini (del Lanificio Subalpino) e visitato la Tessitura Rosa. Nicolò ci ha parlato di moda sostenibile mostrandoci le loro produzioni green di alta qualità. Ad esempio, si è soffermato sui prodotti realizzati con lana ricilata e tinture naturali e quelli 100% in yak, una specie di bovino il cui manto viene pettinato per ottenere la lana, senza subire trattamenti dannosi”.

Ai nostri microfoni è intervenuto anche Petar Atanackovic, uno dei partecipanti, che ha dato una propria chiave di lettura dell’esperienza, a partire da Cittadellarte: “Sono rimasto impressionato dalla Fondazione Pistoletto e dall’impatto che ha nel territorio circostante, credo che sia riuscita a integrarsi ed essere un punto di riferimento per il biellese. Spesso nei viaggi che abbiamo fatto abbiamo visto tanti posti e progetti che non vengono portati a termine per numerose problematiche, invece qui ho l’impressione che tutto stia funzionando per il meglio”. In generale cosa gli ha lasciato la residenza? “Come già notato in passato – risponde Petar – anche in questa occasione ho constatato che ci sono davvero molti progetti, persone e iniziative che si occupano in prima persona di sostenibilità. Questo – conclude – è importante: significa che siamo tanti a voler fare qualcosa di concreto per un cambiamento responsabile”.


Crediti fotografici immagine di copertina (il gruppo al Lanficio Botto di Miagliano): Italia che Cambia.