Let Eat Bi, alle Cantine del Castello Conti alla scoperta di un vino tutto al femminile
Si conclude domenica 29 aprile il ciclo di eventi dedicati alla scoperta del vino del territorio biellese e novarese: presso l'azienda di Maggiora si terrà l'appuntamento titolato "Evoluzione del vino, aromi terziari e approfondimenti". I partecipanti potranno degustare le specialità locali come il "Boca" e "Origini", scoprendone le peculiarità guidati dalle tre titolari Elena, Anna e Paola.

Il viaggio alla scoperta delle eccellenze locali sta per arrivare al capolinea: il percorso de-gustativo “Vino, il profumo del territorio” terminerà domenica 29 aprile con l’ultima tappa presso l’azienda Conti – Cantine del Castello di Maggiora (NO). Questo quarto appuntamento dell’Accademia Verde dell’associazione Let Eat Bi è l’unico in programma nel territorio novarese, in quanto i precedenti sono andati in scena nel biellese (all’Azienda Agricola Zambolin, al Castello di Montecavallo e all’Azienda Agricola Maria Antonietta e Massimo Pastoris). L’incontro di domenica – in programma dalle 16 alle 18 – è titolato “Evoluzione del vino, aromi terziari e approfondimenti“. Un titolo che anticipa i contenuti dell’incontro: saranno trattati gli aromi terziari che il vino sviluppa in lunghi affinamenti sia in botte che in bottiglia. Anche in questa occasione, saranno presenti i sommelier del movimento “I Am AgricoloGianni Moggio e Andrea Manfrinati, che aiuteranno i partecipanti a scoprire le peculiarità dei vini.

L’azienda si trova sulle colline di Maggiora, in provincia di Novara, ai piedi del Monte Rosa. I porfidi rossi e le pietre di un Supervulcano fossile, riconosciuto nel 2013 come Geoparco dall’UNESCO, compongono il terreno su cui sorgono i vigneti che, grazie all’interazione con un microclima favorevole, rendono questo terroir particolarmente vocato per la coltivazione di Nebbiolo (Spanna), Vespolina e altre uve.
Entusiaste produttrici del Boca doc ‘il rosso delle donne’, le sorelle Elena, Anna e Paola, dal 2006 proseguono la tradizione vitivinicola familiare iniziata nel 1963 dal loro padre Ermanno, uno tra i primi produttori storici di questa doc.

Come si evince dal nome dell’attività, il castello – oltre alle vigne – è il luogo cardine: “È stato costruito nei primi anni ’60 – si legge nel sito web dell’azienda – è il sogno realizzato da nostro padre Ermanno con l’intento di creare una ‘fortezza-scrigno’ in cui difendere, conservare e rispettare un tesoro liquido, un vino a lungo invecchiamento, per lui così prezioso da meritarsi un luogo speciale. Un castello non solo di ‘protezione’, ma soprattutto di accoglienza e condivisione. Per noi è luogo di ospitalità informale, che ogni giorno ci ricorda l’importanza di nutrire la propria creatività, la tenacia nel perseguire la realizzazione dei sogni, nel continuo spirito dialogante della condivisione. Gli spazi del Castello, oltre ad ospitare l’area produttiva e di vendita dei vini, offrono la possibilità di organizzare degustazioni ed eventi personalizzati sulle esigenze degli ospiti”.

Dal castello alle vigne: si trovano tutte a Maggiora ed è Elena a gestire il lavoro nei vigneti, utilizzando solo rame e zolfo di miniera in quantità ridotte e altri induttori di difesa come propoli e alghe con minime lavorazioni del terreno. La maggior parte dell’operato viene condotto manualmente, compresa la vendemmia che si tiene solitamente nelle prime due decadi d’ottobre. Proprio Elena, ai nostri microfoni, ha anticipato i contenuti dell’evento di domenica prossima: “Dopo l’accoglienza in cantina – spiega – illustreremo ai partecipanti le peculiarità della nostra attività, la storia dei vigneti del territorio e ci focalizzeremo sulla produzione e l’invecchiamento dei nostri vini. In merito a quest’ultimo aspetto, mostreremo le botti di legno dove il vino viene lasciato a riposare per tre anni dopo il processo di vinificazione. Per l’occasione, faremo assaggiare direttamente da una botte del 2015 il prodotto facendo sentire ai presenti il gusto di un vino quasi pronto per essere imbottigliato. Dopo la degustazione dalla botte, ne seguirà una a un’annata storica, magari del 2007, addentrandoci nelle differenze tra le due specialità”.

La tipologia di vini proposti in degustazione domenica? Saranno due: Il Boca e il vino rosso Origini. Se, per quanto riguarda il primo, l’occasione è quella di scoprire una doc storica istituita nel 1969 assaggiando un vino di grande finezza ed eleganza (dalla mineralità pronunciata e dalla longevità invidiabile), con Origini si ritrova un vino d’altri tempi, composto da una notevole quantità di uve differenti e prodotto da un antico sistema di allevamento della vite detto “alla maggiorina”, unico nel suo genere.

Oltre a questi due prodotti, l’azienda produce anche Il Colline Novaresi DOC Nebbiolo, il Flores (“fratello gemello” del precedente, ma senza aggiunta di solforosa), il rosso Zingara e l’EliXir, un vino da ‘meditazione’ dai profumi floreali, fruttati e speziati. “In linea con il movimento I Am Agricolo – conclude Elena – produciamo vini quanto più salutari possibile e diamo massima attenzione al territorio dove operiamo. Vi aspettiamo numerosi per farvi scoprire la nostra realtà”.


Come di consueto, per partecipare è necessario prenotarsi (costo di 15 euro degustazioni incluse) scrivendo una mail all’indirizzo leteatbi@cittadellarte.it o un messaggio (sms o WhatsApp) al numero 348.2106708.