“Love difference”, il Tavolo del Mediterraneo di Pistoletto ad Agrigento
Il 14 marzo l'artista biellese ha preso parte alla presentazione della sua opera, installata nella Sala Gianbecchina dell’ex Collegio dei Padri Filippini di Agrigento. L'appuntamento ha visto la partecipazione di numerosi studenti e del sindaco Lillo Firetto. Scopriamo tutti i dettagli.

Agrigento ha abbracciato l’arte di Michelangelo Pistoletto: nell’ambito dell’iniziativa ‘La Cultura dell’accoglienza. L’accoglienza della Cultura’, organizzata dall’amministrazione comunale con la collaborazione di Giuseppe Parello (direttore del Parco Archeologico Valle dei templi) e Leonardo Guarnieri (di CoopCulture), è stato presentato il Tavolo del Mediterraneo dell’artista biellese. Cittadellarte, infatti, ha prestato l’opera del maestro fino alla prossima estate alla sovrintendenza della Valle dei Templi di Agrigento e, nel contesto dell’evento culturale, è stata installata presso la Sala Gianbecchina dell’ex Collegio dei Padri Filippini di via Atenea.

Come accennato, anche Pistoletto ha preso parte a questa speciale inaugurazione ed è stato protagonista di un intervento. Presenti, per l’occasione, anche molti studenti siciliani e Lillo Firetto, il primo cittadino di Agrigento. In una sala gremita di pubblico, gli organizzatori e i relatori si sono seduti sulle 23 sedie che compongono l’opera: i posti a sedere, tutti diversi l’uno dall’altro, rappresentano tutti i paesi che circondano il Mediterraneo; un simbolo socio-artistico che mette in luce l’unione tra culture diverse e si pone come mediatore tra terre, lingue, visioni politiche e religioni.

Il messaggio che voglio trasmettere con l’opera – ha affermato Michelangelo Pistolettoè quello di amare le differenze, non solo le accettarle. Questa installazione, infatti, è il tavolo delle differenze: è uno specchiante attorno al quale si siedono le persone, provenienti da tutte le culture, per accordarsi e creare un piccolo parlamento inter-mediterraneo. È per questo che il tavolo è qui ad Agrigento, al centro dei templi storici della nostra società”.