“I musei per l’ambiente e il clima”: un incontro tra sostenibilità, cultura e buone pratiche
Il 16 novembre, sulla piattaforma online Gotomeeting, si è tenuto un talk co-organizzato da ICOM Piemonte e Valle D’Aosta e Museo Diffuso della Resistenza con il patrocinio di ICOM_GLS. L'appuntamento, che ha messo in luce una serie di best practices in campo museale e creativo, ha visto la partecipazione attiva della Fondazione Pistoletto: per l'occasione è intervenuta come relatrice Marina Maffei, project manager di Cittadellarte, che ha illustrato le Policies di Green Museum e l'impegno della realtà biellese in ambito di Educazione ambientale e rigenerazione territoriale.

Green museum tra economia circolare e mobilità, educazione ambientale, pratiche culturali per l’ecologia orientate alla rigenerazione e alla cura dei territori: sono queste alcuni delle tematiche chiave attorno a cui si è articolato il secondo incontro* di I musei per l’ambiente e il clima, tenutosi martedì scorso online. L’appuntamento, co-organizzato da ICOM Piemonte e Valle D’Aosta e Museo Diffuso della Resistenza con il patrocinio di ICOM_GLS, era teso a creare una condivisione sul ventaglio di buone pratiche e partnership strategiche, focalizzandosi inoltre sui principali punti di forza e sulle criticità per la messa in atto delle attività sul territorio. L’evento, incentrato sulla sostenibilità, ha portato a far discutere gli attori dell’ecosistema culturale locale “sulle principali tendenze in corso – hanno spiegato gli organizzatori – e sulle iniziative che potrebbero agevolare un processo di miglioramento e eventuali policy. Il risultato della discussione troverà risalto anche in tavoli di lavoro nazionali dedicati ai temi della cultura e sviluppo sostenibile”.

Il programma
L’iniziativa ha preso il via alle 11 con l’introduzione sui principali risultati e sulle tematiche della prima giornata a cura di Michela Rota del Coordinamento Regionale Piemonte e Valle d’Aosta. A seguire sono state poste sotto i riflettori quattro realtà: il Museo Diffuso della Resistenza di Torino, con l’intervento Comunicare la transizione ecologica. I musei come operatori del cambiamento curato dal presidente Roberto MastroianniCittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella con lo speech Cittadellarte e l’attivazione delle buone pratiche curato dalla project manager Marina Maffei; il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” con Il Programma Sostenibilità 2018-2022 del Museomontagna curato dalla direttrice Daniela Berta; la Città metropolitana di Torino con l’intervento L’Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino e del suo territorio curato da Valeria Veglia, responsabile Ufficio Pianificazione, Programmazione e Politiche di Sostenibilità. In conclusione, dopo i momenti di condivisione con gli speech dei relatori, si è tenuta una tavola rotonda con interventi liberi.

L’intervento di Marina Maffei
Come anticipato, la project manager di Cittadellarte ha preso parte alla tavola rotonda con un intervento ad hoc. Marina Maffei, nello specifico, ha esordito mettendo in luce la realtà biellese e la sua nascita, definendone contesto, obiettivi e identità, tutti fortemente radicati e orientati in una dimensione glocal. Dopo aver delineato il ruolo del Manifesto Progetto Arte e aver illustrato gli spazi (espositivi e non), Maffei è entrata nel vivo del topic clou dell’incontro, focalizzandosi su n.o.v.a.civitas (acronimo di Nuovi Organismi di Vita Abitativa), teso alla “promozione della cultura sostenibile – ha esplicato – attraverso la progettazione e realizzazione architettonica, curando la relazione tra l’uomo e l’ambiente. Si parla proprio di ‘nuovo organismo di vita abitativa’ che imiti il più possibile gli ecosistemi naturali, quindi che duri nel tempo, che sia sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale, in grado di auto-mantenersi con un basso input di energia”. L’ufficio architettura infatti da più di dieci anni lavora secondo i principi della bio-architettura, progettando con materiali edili di origine naturale provenienti da filiera corta a ciclo chiuso; nel 2018 ospita nei propri spazi un coworking di architettura, aperto a chiunque lavori in discipline legate allo sviluppo della città sostenibile. Maffei ha poi dato spazio alle Policies di Green Museum, che, nel caso di Cittadellarte, ha articolato su tre esempi: l’installazione di un impianto fotovoltaico dal 2013 per la produzione di energia elettrica (2 impianti da 100 KW + 40 KW); l’illuminazione interna totale a LED per la riduzione dei consumi; il complesso di n.o.v.a.civitas, una sala convegni e gli studios dell’ufficio Moda, che “sono stati ristrutturati interamente – ha specificato – utilizzando tecniche e materiali sostenibili, isolamento naturale, cappotto termico e tetto verde (parzialmente, ove non presente il vincolo monumentale e paesaggistico)”.

Tutte le ristrutturazioni e gli interventi sono stati progettati e realizzati a spese della Fondazione stessa, “ma da poco si è aperta una finestra per le ONLUS all’interno del Bonus 110% e quindi – auspica Maffei – si spera di poter ottenere alcuni benefici fiscali per quanto riguarda l’efficientamento energetico”. Dopo essersi soffermata anche sulle criticità che implica l’attuazione di una serie di processi etici, la project manager si è soffermata sull’ambito formativo di Cittadellarte, spaziando dall’Accademia UNIDEE all’Ufficio Ambienti di Apprendimento fino all’Ufficio Moda, che “si interfacciano e lavorano – ha argomentato – sui temi dell’impatto ambientale, sociale, ecologico con i propri studenti, scuole, docenti, fashion designer, aziende e brands. Sono il fulcro dei nostri corsi e delle residenze artistiche”. Maffei ha poi offerto un focus sulla rigenerazione e cura dei territori, in un processo articolato e collettivo che si avvale del contributo attivo di Biella Città Creativa Unesco, Fondazione BIellezza e Biella Città Arcipelago: “Ci stiamo occupando, a diversi livelli e con diversi gradi di interazione, di alcuni progetti – ha concluso – attualmente in atto sul territorio biellese, da quelli più “strettamente” artistici (come alcuni progetti di arte urbana in costante collaborazione con le comunità che vivono i luoghi oggetto di intervento) a quelli di più ampio respiro e coinvolgimento, di rigenerazione della visione dell’intera provincia, verso i temi della prosperità sostenibile”.


* È previsto un terzo incontro in aprile 2022, per approfondire alcuni dei temi emersi e di maggiore interesse; il primo, invece, si è tenuto il 24 settembre 2021.