Il nuovo podcast “New Normal” inaugurato con un’intervista a Michelangelo Pistoletto
Exibart.com, sulla sua pagina Spotify, ha lanciato un format che riflette sulla "nuova normalità" che ci attende post Covid-19. Un'indagine che si articola in vari episodi attraverso gli interventi dei protagonisti dell’arte e della cultura contemporanea. La prima puntata ha visto come ospite il maestro biellese: vi proponiamo il podcast.

Come sarà la nuova normalità che ci attende all’indomani della pandemia? Quali sfide e opportunità? Attorno a queste domande chiave prende forma e si sviluppa la nuova iniziativa di Exibart, ovvero New Normal a cura di Cesare Biasini Selvaggi. Si tratta di una serie di trasmissioni radio diffuse via internet, che sono disponibili dal 26 maggio 2020, rientranti nel contesto delle produzioni di exibart.podcast. La nuova rubrica propone – attraverso storie e personaggi, interviste e dibattiti – due appuntamenti a settimana e vede protagoniste personalità dell’arte e della cultura contemporanea. La novità è, nello specifico, uno spazio condiviso con contenuti curati ed esclusivi, per sperimentare una nuova modalità di divulgazione delle informazioni e offrire nuovi strumenti per analizzare la contemporaneità. Il progetto, dunque, prevede “interviste, approfondimenti tematici, rassegne stampa e talk, progetti originali pensati dal team di exibart – si legge nel sito dell’iniziativa – o realizzati in collaborazione con musei, festival, e istituzioni, che saranno al centro della nostra nuova piattaforma. Un nuovo modo per portare exibart sempre con te. Nella tua tasca”.

Dopo il cosiddetto Episodio 00 che ha introdotto l’iniziativa, il primo ospite a inaugurare la rubrica è stato Michelangelo Pistoletto. “Il classe 1933 – viene così presentato il maestro – è uno dei più importanti artisti internazionali, che al tempo della pandemia sta combattendo davvero in prima linea, avendo contratto il Covid-19. Lo abbiamo intervistato tra riflessioni sul presente pandemico e progetti per il futuro”. Pistoletto, nel corso del dialogo con Selvaggi, ha ripercorso la degenza in ospedale e la convalescenza. Ha messo in luce il suo “senso di vuoto” provato nella stanza in cui era ricoverato al nosocomio biellese: “È stata – ha affermato – una pausa sentita in maniera molto forte e ho pensato a quale significato avesse questa interruzione”. Il maestro ha poi individuato e illustrato una serie di parallelismi tra la sua quarantena e il Covid-19 con il suo segno-simbolo, il Terzo Paradiso. “Ora – ha argomentato – dobbiamo trovare l’equilibrio tra natura e artificio per creare una nuova dimensione indispensabile per la sopravvivenza dell’essere umano“.

Il conduttore ha poi chiesto quale sarà il futuro e il ruolo dell’arte in questa pandemia. “Si pensa che l’arte – ha risposto Pistoletto – sia solo uno svago, ma non è vero! L’arte è la capacità di creare che gli esseri umani hanno (…). Tutte le persone sono creative, ma devono diventare anche creatori attivi”. L’artista ha poi proseguito con il suo intervento concentrandosi sulla pratica e la mission di Cittadellarte – “dove si continua a lavorare in smart working, perché si può progredire anche a distanza” – citando anche il suo Manifesto Progetto Arte. “L’arte – ha aggiunto – deve essere fenomeno di trasformazione responsabile della società: è questo a cui lavoriamo, anche grazie alle nostre ambasciate Rebirth/Terzo Paradiso”. Il podcast si è concluso con un ricordo a Germano Celant: “Una persona importantissima non solo per me, ma per tutto il mondo dell’arte. Era un grande amico che abbiamo perso tutti quanti”.

Per ascoltare l’intervista integrale cliccare qui.
Foto di copertina di Pierluigi Di Pietro.