Vogue Italia, una rivisitazione della Venere degli stracci sulla copertina di settembre
L'edizione italiana della rivista Vogue è uscita in edicola con 8 differenti copertine, tutte realizzate sullo sfondo di un messaggio comune: "Un nuovo inizio". Il soggetto di una delle cover è stato affidato a Michelangelo Pistoletto, che ha rivisitato per il magazine di moda la sua “Venere degli stracci”.

The new beginning: è questo l’iconico tema che ha caratterizzato l’uscita del nuovo numero di Vogue Italia, proposto a settembre con 8 diverse copertine curate da altrettanti artisti. Nel sito del magazine viene argomentato il motivo per cui ‘Un nuovo inizio’ sia stato scelto come messaggio chiave del periodico in edicola dal 31 agosto: “Il nostro giornale si unisce al primo progetto global della testata, che punta a raccontare come, in ogni angolo del mondo, la vita si riaffacci dopo i lockdown, e la moda cerchi un futuro a misura di tempi nuovi”. La linfa di questo processo è stato l’approccio creativito degli artisti, che ha preso forma attraverso le foto e le immagini delle cover. Chi sono le otto figure ad essersene occupate? Massimo Vitali, Anne Collier, Torbjørn Rødland, Precious Okoyomon, Hans Ulrich Obrist, Jordan Wolfson, Tschabalala Self, Thomas Ruff e Michelangelo Pistoletto. Quest’ultimo, per l’occasione, ha scelto di rivisitare per Vogue Italia la sua celebre Venere degli Stracci al fine di lanciare un appello – in linea col tema di questa uscita del magazine – per innestare una ripartenza responsabile e sostenibile nel post pandemia, soprattutto nel settore moda.


La cover di Vogue Italia, in cui l’artista ha rivisitato la Venere degli stracci.
Editor-in-Chief: Emanuele Farneti. Creative Director: Ferdinando Verderi.
Foto: Damiano Andreotti. Modella: Freja Beha Erichsen. Vestiti di Prada.

La Venere degli Stracci – ha affermato il maestro biellese ai microfoni di Vogue in riferimento alla copertina – è un’opera interattiva, nel senso che è attivata dal pubblico che mentre consuma moda produce stracci. La Venere sempre nuda rappresenta ogni persona che si veste e si sveste incrementando il cumulo degli abiti-rifiuto. La Venere è la memoria mentre gli stracci sono il continuo passare delle cose. Gli stracci lasciati a se stessi non vorrebbero dire nulla, non significherebbero altro che inquinamento, mentre la Venere, apportando la memoria della bellezza nell’arte, li rigenera trasformandoli in colore, calore, emozione, sensazione. È il pensiero che fa rinascere”.

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