Le donne del Terzo Paradiso, una rivoluzione socio-culturale tutta femminile
Domani sera è in programma una nuova tappa di "Viaggio nelle culture", appuntamento all'insegna della cucina e dell'interculturalità. "Promuoviamo - ha spiegato Maria Grazia Amodei, presidente dell'associazione organizzatrice dell'evento - il dialogo tra le culture partendo dai 'saperi' tradizionalmente femminili".

Cucina, solidarietà, diritti socio-politici del gentil sesso: sono questi alcuni punti chiave che contraddistinguono l’evento “Viaggio nelle altre culture” organizzato dall’associazione “Le donne del Terzo Paradiso” di Palazzolo sull’Oglio. Grazie al gruppo del comune bresciano, infatti, domani inizierà il terzo appuntamento di un poker di iniziative dedicate alla storia femminile e agli incontri interculturali. Mercoledì sera, alle 20.30, andrà in scena “Giulia la prima donna – Conosciamo l’Italia”, un appuntamento che metterà in luce la storia della maestra di scuola elementare Giulia e delle sue colleghe docenti marchigiane (Adele, Carola, Dina, Emilia, Enrica, Giuseppina, Iginia, Luigia, Palmira), che furono le proto-elettrici in Italia e in Europa: conquistarono per prime il diritto di voto nel 1906 grazie alla sentenza di Lodovico Mortara – allora presidente della Corte d’Appello dorica – e vennero iscritte nei registri elettorali. Anche se non riuscirono comunque a votare – nel maggio 1907 la Corte d’Appello di Roma abolì la sentenza Mortara – la loro azione è ancora oggi un simbolo del movimento femminista. Racconteranno la vicenda e condurranno la serata Marco Severini (docente dell’Università di Macerata), Lidia Pupilli (dell’associazione di Storia Contemporanea) e Nadia Valli (assessore ai Servizi Sociali e Pari Opportunità di Palazzolo). All’evento culturale ne seguirà uno culinario in programma lunedì 27 novembre, dal titolo “Lezioni di cucina italiana” (i posti sono limitati ed è necessario iscriversi durante la serata dal 22). A partire dalle 20, alcune associate insegneranno a preparare piatti tipici della nostra penisola, quali la polenta, gli gnocchi e il tiramisù.

Come detto, questo doppio-appuntamento dedicato all’Italia è il terzo organizzato di uno stesso programma. I due precedenti incontri vertevano su Marocco e Pakistan: in entrambe le occasioni, le marocchine e le pakistane dell’associazione sono intervenute mettendo in luce la cultura e la storia dei loro paesi e hanno insegnato a cucinare i loro piatti tipici. Il quarto e ultimo appuntamento, invece, sarà dedicato al Senegal. Perché questi focus sono stati incentrati proprio su questi quattro stati? Perché le associate de “Le donne del Terzo Paradiso” sono di queste nazionalità e gli incontri rappresentano tutte le etnie presenti nel gruppo. L’appuntamento di domani e quello del 27, inoltre, avranno una valenza doppia data dal periodo – o, più specificatamente, dalla settimana – in cui si terranno: il 25 novembre, infatti, sarà la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.

“La nostra è un’associazione di promozione sociale – spiega la presidente Maria Grazia Omodei – che ha l’obbiettivo di promuovere il dialogo tra le culture e i momenti di convivenza pacifica, partendo dai saperi tradizionalmente femminili, come, ad esempio, la cucina. Ringrazio l’oratorio di San Sebastiano, che ci dà a disposizione per le nostre attività la cucina. Il ciclo di appuntamenti ‘Viaggio nelle altre culture’, finora, si è rivelato molto positivo; ha permesso ai partecipanti di entrare meglio in contatti con quei mondi che spesso appaiono distanti, ma che in realtà non lo sono. Gli incontri hanno consentito di capire meglio le criticità che devono affrontare le migranti, come quella relativa alla loro dimensione sociale: non sono più cittadine dei paesi di origine e spesso non vengono accettate nella città dove vivono attualmente, senza trovare quindi il loro ‘posto’. Le relazioni che si vanno a creare non sono solo tra italiane e straniere, ma anche tra migranti di diverse nazionalità. Basterebbe poco per un cambio di rotta: quando si ha la possibilità di conoscere da vicino le persone diventa più semplice, la diffidenza parte spesso dal fatto che non si conosce l’altro. Una volta entrati in relazione con gli stranieri, si annullano le differenze ed inizia un nuovo capitolo anche per i più diffidenti”.