Cantiere a Cittadellarte: la gru in azione dà il via a una nuova fase dei lavori
Negli spazi della Fondazione Pistoletto proseguono le operazioni per la messa in sicurezza e la ricostruzione delle aree colpite dopo l'alluvione di ottobre 2020. Ai nostri microfoni Emanuele Bottigella dell'Ufficio Architettura di Cittadellarte ha messo in luce i nuovi interventi: "Dopo aver ottenuto 120 micropali scavando in profondità nel torrente Cervo - ha affermato -, siamo pronti a lavorare alla fondazione di un nuovo muro di cemento armato".

È passato quasi un anno dal drammatico episodio che colpì il Biellese intero. Il riferimento è all’alluvione di ottobre scorso, che causò ingenti danni anche a Cittadellarte: dopo ore di precipitazioni, il torrente Cervo a Biella si trasformò e con forza incontrollabile spazzò via Hydro, le Terme Culturali, una parte delle aule dell’Accademia Unidee e altri spazi della Fondazione Pistoletto (per una perdita totale di 1300 mq di spazi espositivi, teatri, sale prova e magazzini). Nel nostro Journal abbiamo informato periodicamente i lettori sull’avanzamento dei lavori che Cittadellarte ha prontamente avviato al fine di ricostruire le parti crollate e soprattutto per mettere in sicurezza le aree a rischio. Dopo la conclusione delle operazioni di palificazione e di costruzione e riempimento del terreno, a maggio il team addetto aveva preparato l’area di lavoro con scogliere a protezione degli immobili durante il cantiere; per l’occasione, inoltre, è stato leggermente deviato il corso del torrente per creare l’area di cantiere.

Ai nostri microfoni è intervenuto Emanuele Bottigella dell’Ufficio Architettura di Cittadellarte, che si è soffermato sui lavori svolti negli ultimi mesi: “Ci siamo inizialmente occupati – ha esordito – di preparare tutto l’alveo del torrente per predisporre e agevolare il cantiere. A giugno e luglio, poi, abbiamo perforato in profondità nel corso d’acqua fino a ‘incontrare’ la roccia per ottenere 120 micropali, che corrispondono alle radici delle fondazioni del muro a cui stiamo lavorando. La lunga fase della formazione dei micropali era necessaria, sono radici che danno stabilità al muro”.

Ad agosto sono poi stati ultimati i micropali ed è stata eretta la gru. Quest’ultima servirà nei prossimi giorni per eseguire il ‘taglione’, ossia un manufatto di cemento armato a protezione delle fondazioni del nuovo muro. “Sarà di primaria importanza – ha sottolineato – perché il manufatto a protezione del muro servirà a ripararlo da eventuali erosioni”. In questi giorni, invece, si stanno stanno eseguendo le prove di carico sui micropali, che serviranno al collaudatore per certificare il muro a fine cantiere. “Tutti gli interventi – ha concluso Bottigella – sono andati come preventivato, i lavori procedono senza intoppi e sono ottimista in vista delle prossime operazioni”.