Dall’Italia a Biella, quando il Coronavirus “colpisce” la chiarezza
Attorno al COVID-19 si è creata non solo un'onda di disinformazione e paure, ma soprattutto di dubbi. Nel biellese, al momento non ancora zona rossa, qual è la situazione? Il sindaco di Biella Claudio Corradino ha cercato di fare chiarezza sull'ultimo decreto con un filmato attraverso i propri canali social. Intanto l'allarme economico locale continua: molte attività protagoniste della movida del territorio hanno sospeso temporaneamante il proprio servizio.

Del doman non v’è certezza, concludeva così la Canzona di Bacco Lorenzo il Magnifico, in riferimento alla caducità del tempo, invitando a godersi i frangenti felici del presente. In un viaggio anacronistico, quel verso sembra ricondursi alla situazione che aleggia intorno al Coronavirus. Non solo in ottica sanitaria, ma anche a livello informativo: si susseguono decreti ministeriali che prendono forma e si articolano sulla base degli aggiornamenti medico-scientifici, ma quello che manca, spesso, è la chiarezza. Tra i numeri, si sa, l’oggettività regna, ma quando il lessico e la forma lasciano spazio all’interpretazione si insinuano dubbi sull’operatività non solo delle attività commerciali, ma anche della quotidianità del singolo individuo. Prendiamo in considerazione l’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri – pubblicato in data 8 marzo 2020 – strutturato in cinque articoli: misure urgenti di riferimento del contagio in Lombardia e in numerose province dello stivale; misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19; misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale; monitoraggio delle misure; disposizioni finali.

Biella, per ora, non è stata proclamata zona gialla o rossa (al pari di Cuneo e Torino), al contrario di città limitrofe alla provincia laniera o piemontesi che sono ad alto rischio: Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. È facile evincere, però, che molti biellesi, per motivi lavorati o privati abbiano necessità di spostarsi nelle città in questione. Vige il divieto di spostamento in entrata o uscita dai territori in allerta, a meno di “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero motivi di salute”. Ma questo è solo uno dei punti che ha suscitato dubbi: in quest’ottica, ieri, domenica 8 marzo, il sindaco di Biella Claudio Corradino e la giunta si sono riuniti in sala consigliare – seduti a distanza di un metro, come da loro sottolineato – e hanno cercato di fare chiarezza con una diretta sul suo profilo Facebook del primo cittadino (riportata in fondo all’articolo), su alcuni punti da lui stesso definiti “criptici e complicati”.

Corradino, riprendendo il decreto dell’8 marzo, ha quindi esordito annunciando lo stop a lavori, congressi, meeting e tutte le riunioni non necessarie, manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, cinema e teatri compresi. “Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, discoteche e locali assimilati. La sanzione nel caso non venga rispettato il decreto? La chiusura dell’attività”. È stata prevista anche la sospensione dei musei (in ottemperanza al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri in data 8 marzo 2020 sono sospese le attività aperte al pubblico a Cittadellarte) e gli istituti della cultura.
I ristoranti e bar possono tenere aperto – specifica il sindaco – ma c’è l’obbligo, da parte del gestore, di far mantenere la distanza di sicurezza, ovvero almeno 1 metro. Gli esercizi commerciali, invece, sono tenuti a contingentare gli ingressi: i supermarket, ad esempio, devono fare in modo che non ci sia un eccesso di persone in contemporanea all’interno della propria struttura”. Come ribadito dal primo cittadino, uno dei pericoli maggiori risulterebbe proprio l’ammassarsi della gente e, quindi, il consiglio è non di non uscire, a meno di valide motivazioni: “Se evitiamo gli spostamenti inutili e prendiamo gli accorgimenti necessari – questa la speranza di Corradino – tra quindici giorni tutto sarà soltanto un triste ricordo”. Il riferimento è rivolto in particolare agli anziani e ai soggetti già a rischio per altre patologie, che sono gli individui più esposti al virus (o con meno ‘difese’ per affrontarlo).

Nonostante il filmato sui social del sindaco, alcuni punti del decreto rimangono non chiari: ad esempio la “sospensione dell’attività dei pub di tutta Italia”. Alcuni addetti ai lavori hanno sottolineato come la dicitura ‘pub’  non risulti nelle Camere di Commercio. Sono indicate, invece, le attività di somministrazione, ma non è stato chiarificato nel dettaglio, ai titolari di queste realtà, come comportarsi, come se fosse a discrezione del locale di riferimento – se facente parte dei casi ‘dubbi’ – scegliere se tenere aperto o meno. Insomma, è complesso per un locale prendersi la responsabilità di un problema sanitario, soprattutto in quanto esercizio pubblico. In attesa di ulteriori indicazioni dal Presidente del Consiglio dei ministri, alcuni locali protagonisti della movida biellese hanno preso una decisione forte, non solo a livello economico, ma soprattutto simbolico.

A scrivere è un collettivo di gestori di locali serali – questo il post pubblicato sui social nella serata di ieri firmato da Cafe Galileo, Walhalla cocktail bar, Road Runner, Baretto cocktails e aperitivi, Caffè della Piazzetta, Gasoline road bar, L’Alchimista gaming cafè, Hemingway music club – che in osservanza di un codice etico, di responsabilità, e di una per quanto confusa normativa nazionale, decide ‘autonomamente’, senza aver ricevuto nessuna doverosa istruttoria precisa, di sospendere temporaneamente il proprio esercizio. Vogliamo collaborare affinché il grande disagio in cui l’intera nazione versa, possa vedere il lieto epilogo quanto prima. In attesa di indicazioni precise, vi invitiamo alla calma, alla responsabilità, e al sorriso; che nonostante tutto, non vogliamo mancare di regalarvi, anche se con doverosa distanza. La nostra scelta può essere non condivisa da tutti, ma noi ci sentiamo responsabili nei confronti dei nostri clienti, e di tutti le persone che ci hanno dedicato, e ci dedicano tutt’ora le serate migliori della loro vita, tra gioia entusiasmo e divertimento. Noi ci siamo, ci siamo stati e ci saremo sempre! Anche e soprattutto oggi, ma a un metro di distanza…”

Intanto, come più volte sottolineato anche attraverso un nostro precedente articolo, continua una divisione sociale sulla percezione sociale dietro al Coronavirus: è stato denunciato da molti che, nello scorso weekend, numerosi cittadini (il riferimento è generale, non a Biella nello specifico) hanno ignorato i consigli o le direttive del ministero, ‘snobbando’ la criticità del COVID-19. A tal proposito, sono stati documentati assembramenti di grande portata in molti locali del nord Italia (zone a rischio comprese), come se nulla fosse. Non proprio urgenze, insomma. Dall’altra parte, però, continua il panico sociale, alimentato anche dalla recente sospensione delle attività ambulatoriali dell’Asl di Biella. Certo è che, almeno a Biella, anche coloro finora non ‘preoccupati’ (“tanto non verrà a me”), hanno preso consapevolezza che chiunque può essere colpito: da personalità politiche nazionali (ad esempio, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti sono risultati positivi) alle piccole comunità locali (a Bioglio, comune di Biella con meno di mille abitanti, si sono registrati numerosi contagi). Come affrontare, quindi, la situazione? Col buon senso. E non è retorica, ma al momento, l’unica arma per combattere il Coronavirus, è adottare e prendere tutti gli accorgimenti del caso (riproponiamo nell’immagine sottostante i consigli del Ministero della Salute).
In attesa della chiarezza, ma quella non dipende da noi.

 


?? #coronavirus. Aggiornamenti in diretta con il sindaco da Palazzo Oropa

Pubblicato da Claudio Corradino Sindaco su Domenica 8 marzo 2020