Esplorazione del territorio, performance sonora e di movimento alla petraia della Bessa
Hydro è tra gli organizzatori di un evento che coniuga natura, territorio e ricerca sonora: domenica 24 giugno, dalle 15 alle 18, si terrà una speciale esperienza al parco La Bessa.

Una giornata nella natura, respirando musica e scoprendo un parco unico nel suo genere. Ecco un assaggio del programma dell’iniziativa “No Island But Other Connections​ – La Bessa” ​di domenica 24 giugno, che si terrà presso La Riserva speciale della Bessa, un’area che si sviluppa per circa 8 chilometri di lunghezza ed è ubicata tra Biella ed Ivrea, compresa nei comuni di Borriana, Cerrione, Mongrando e Zubiena. Una zona che si contraddistingue per la presenza numerosa di cumuli di grandi dimensioni, come montagne di pietre che svettano in più punti del parco. Tra un masso e l’altro, La Bessa è anche ricca di vegetazione, tra licheni, muschi, felci, eriche e vari arbusti. In questo contesto andrà in scena l’evento/progetto di domenica, realizzato grazie alla collaborazione con lo spazio Hydro, Annalisa Zegna e Nicholas Ferrara, e con il patrocinio dell’Ente Di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, che gestisce la Riserva Naturale Speciale della Bessa.


(Il volantino)

Il programma
L’evento, in programma dalle 15 alle 18, prevede gli interventi sonori di Enrico Malatesta, Attila Faravelli (la sera precedente i due artisti saranno ospiti di una serata presso Hydro, all’interno del format Sala_Macchine) insieme alla performer Lucia Palladino. Si creerà così una possibilità inedita di riscoperta del luogo, con l’intervento degli artisti volto ad aumentare lievemente le possibilità di ascolto del sito, mentre il movimento delle persone al di sopra dei cumuli di pietre contribuirà alla produzione di suoni dati dall’instabilità dei piani di appoggio. La proposta rivolta ai partecipanti sarà abbandonare la zona di “comfort”, camminando nella “superficie” della Bessa, contribuendo così alla costruzione della propria esperienza di ascolto in relazione al suono e al movimento.
L’evento si svolgerà lungo il sentiero “Ciapei Parfundà” (nell’immagine sotto la mappa). Nello specifico, l’accesso è da Vermogno (BI),​ ​tra il Centro Visite della Bessa e​ ​l’arena Victimula dei Cercatori d’Oro; poi è necessario imboccare il sentiero “Ciapei Parfundà”​ ​e proseguire per circa 400 metri fino all’incrocio con la passerella in legno.


(La mappa del percorso)

No Island But Other Connections​
No Island But Other Connections​ è un progetto di ricerca di Enrico Malatesta dedicato al suono e alla sua relazione con lo spazio e il movimento. Volto alla realizzazione di dispositivi intuitivi di partecipazione ed interazione tra soggetto e suono, No Island But Other Connections si configura come un workshop aperto e volto ad esporre il pubblico all’intensità di uno spazio selezionato e predisposto, grazie alla propria configurazione, ad accogliere pratiche spaziali legate al suono, all’attivazione dell’ascolto e alla performance.
Attraverso la serie “Intervention” il progetto pre​n​de una forma performativa e site-specific che consente al pubblico di condividere, attraverso esperienze semplici, lo stato di consapevolezza sul suono dell’autore, creare una piattaforma di discussione rispetto a fenomeni acustici e percettivi e poter, al contempo, attraversare una performance/sound-work costruita e in continua relazione con lo spazio selezionato.

Il commento

“Il territorio della Bessa – scrivono gli artisti nella pagina Facebook dell’evento – è caratterizzato da enormi distese di sassi circondate da vegetazione. Questa specifica conformazione non è dovuta a fenomeni naturali, bensì al fatto che in epoca romana migliaia di persone furono impiegate in una miniera d’oro producendo scarti di lavorazione di tale entità da sembrare il risultato di un processo geologico. Abbiamo esplorato questi cumuli durante un workshop tenuto a Unidee – Università delle Idee nell’estate 2017. Ci ha subito colpito l’intensità del territorio e come praticare delle forme di ascolto attivo e movimento in esso espliciti alcuni rudimenti della nostra ricerca sonora incentrata sull’indagine della percezione ecologica. Nella Bessa l’attenzione per il suono deve accompagnarsi ad una
presenza corporea costante; i sassi tendono a muoversi sotto il peso dei passi, producendo suono e rendendoci partecipi della produzione di un contesto, della sua morfologia in continua evoluzione”.