Let Eat Bi, una giornata alla scoperta dell’Erbaluce biologico dell’Azienda Agricola Pastoris
Ieri, domenica 15 aprile, è andata in scena a Viverone (BI) la terza tappa del "percorso de-gustativo" titolato "Vino, il profumo del territorio". I partecipanti alla giornata - organizzata nel contesto del programma dell'Accademia Verde - hanno visitato la cantina e degustato le specialità dell'azienda.

Si è concluso il 15 aprile il terzo viaggio dedicato alla scoperta delle eccellenze locali, tra degustazioni e visite agli spazi delle aziende agricole del territorio biellese e novarese. Nel pomeriggio di ieri, infatti, è andato in scena l’appuntamento “Vinificazione in bianco, passito e spumantizzazione metodo classico” presso l’’Azienda Agricola Maria Antonietta e Massimo Pastoris di Viverone (BI), organizzato dall’associazione Let Eat Bi nel contesto del programma dell’Accademia Verde. Dalle 16 alle 18, in una suggestiva cornice vista lago, il titolare Massimo Pastoris – insieme ai sommelier e portavoce del movimento I Am Agricolo Andrea Manfrinati e Gianni Moggio – ha guidato i partecipanti a scoprire la storia della sua attività e le peculiarità dei suoi vini. Tutti i presenti, inoltre, hanno degustato le specialità della casa e visitato le cantine.

“Nonostante il meteo non favorevole – esordisce ai nostri microfoni Gianni Moggio – l’appuntamento è stato molto partecipato e apprezzato. Un plauso va fatto all’azienda, che produce esclusivamente vini biologici e non conduce una politica bio per ‘moda’, ma perché il titolare crede in questo tipo di corrente e vuole sperimentare e realizzare prodotti di assoluta qualità. Ieri, nello specifico, abbiamo assaggiato anche un ottimo erbaluce senza manipolazioni: l’assenza di filtrazioni permette di non danneggiare il corredo aromatico dell’uva. Altro fattore rilevante nelle produzioni di Pastoris è l’assenza o i contenuti minimi di anidride solforosa, un conservante molto utilizzato nei vini e nell’industria alimentare. Dal vitigno di erbaluce si ottiene un ottimo vino con un alto corredo aromatico, ma viene apprezzato poco nel biellese; al contrario nel resto d’Italia e all’estero sta avendo sempre più seguito”. Tra le produzioni dell’azienda, come riportato in un nostro precedente articolo, si annoverano un bianco fermo, uno Spumante metodo classico e il Passito di Caluso.

Il “percorso de-gustativo” titolato “Vino, il profumo del territorio” non finisce qui: il 29 aprile è in programma la quarta e ultima tappa dell’iniziativa alle Cantine del Castello Conti di Maggiora (NO). Il nome dell’appuntamento – per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo una mail a leteatbi@cittadellarte.itne anticipa i contenuti: “Evoluzione del vino, aromi terziari e approfondimenti”.
“La prossima tappa del percorso – conclude Moggio – ci porterà a scoprire un’azienda tutta al femminile. Il filo conduttore del nuovo appuntamento sarà nuovamente il biologico: l’azienda novarese porta avanti questa politica da molti anni, non utilizzando prodotti di sintesi e facendo uso minimo o nullo di solforosa. Non mancate!”