Arte dell’equilibrio #64 | Raymundo Sesma, su cosa ti impegnerai?
L'ambasciatore Rebirth/Terzo Paradiso è il 64esimo partecipante della rubrica "Arte dell'equilibrio/Pandemopraxia" lanciata da Cittadellarte. Raymundo Sesma riflette sull'identità che avranno le città nel futuro, mettendone in luce il ruolo nella società: "La città diventa piattaforma, campo che dà vita ad azioni partecipative, intellettualmente e sensorialmente, dove collettivamente - grazie alla multidisciplinarietà - i progetti vengono sviluppati e analizzati trasversalmente da un punto di vista costruttivo della dialettica". L'ospite di questa puntata si sofferma poi sulle best practices sviluppate negli anni da Cittadellarte attraverso il progetto del Terzo Paradiso: "L'importanza di quest'opera e del suo concetto sta nella forza del suo inserimento nel tessuto sociale. È un perfetto esempio di atteggiamento costruttivo, etico e globale".

Su cosa ti impegnerai?

Una cultura senza design è una cultura senza piano, senza progetto, senza destinazione”.
Eligio Calderón
Città, come laboratorio dove la realtà è supporto e piattaforma del processo di cambiamento e rinnovamento sociale, come metamorfosi del quotidiano dove il passato non si annulla se non è trasparente e trascendente”.
Raymundo Sesma

Come vivremo in futuro? La mia risposta e reazione deve essere sicuramente costruttiva, non per imposizione, ma per analogia, comprendendo che la mia posizione di artista e di essere umano è di reagire a qualsiasi evento, nel senso di costruire in termini di ciò che è già costituito e stabilito, in un senso di comprensione e di un atteggiamento fondamentale dalla prassi in un universo coinvolto. ‘L’universo coinvolto’ si riferisce a una comprensione del corpo, del soggetto, come se stesso all’interno di un contesto urbano, multidimensionale aperto agli altri, in senso critico e creativo nella prassi fondamentale di ciò che verrà, con uno sguardo al futuro. Tutto in un atto che lo trascende.

La città diventa così piattaforma, campo che dà vita ad azioni partecipative, intellettualmente e sensorialmente, dove collettivamente – grazie alla multidisciplinarietà – i progetti vengono sviluppati e analizzati trasversalmente da un punto di vista costruttivo della dialettica.

La città diventa quindi una sorta di laboratorio, di azioni interdisciplinari che trattano il mondo reale come materia vivente che viene modificata e trasformata attraverso una visione paesaggistica a 360 gradi e di responsabilità sociale.
La città è fatta da chi la abita, che a sua volta la immagina e la disegna.


Grúa Portuaria, Basilea, Campo Expandido VII.
Anno 2007.

Ogni problema implica un’azione e, a sua volta, una prassi specifica, praticata ed sperimentata, fatto che determina l’apertura e l’agire simmetricamente. In questo modo la città si sviluppa come una mappa: come un disegno che genera un’immagine, che diventa conoscenza e certezza, come pensiero e critica costruttiva all’interno del corpo sociale, come nozione dialettica e come visione dalla trasversalità. Il concetto di architettura sociale parla non necessariamente di costruire edifici, ma di idee dove non c’è un solo autore, ma dove siamo tutti autori e creatori, nella capacità di influenzare eventi e decisioni di una società determinata.

È così che è stato creato Advento A.C. nel 1993, nella città di Puebla, in Messico. Con l’intento di essere una piattaforma di supporto ed emancipazione per quanto già stabilito, coinvolgendo i diversi settori creativi della società, come ponte di accesso tra di loro.

Con un atteggiamento che agisce direttamente nella vita sociale invece di tenerci a una distanza sicura, intoccabile dalla realtà sociale e intoccabile da se stessa“.
Donald Kuspit (critico americano)

Universo coinvolto, architettura sociale, come pratica costruttiva e critica all’interno della prassi sociale: ecco l’importanza delle diverse discipline, poiché sono le piattaforme per il collegamento con il mondo reale.

In Italia, un perfetto esempio di questa filosofia sarebbe il lavoro che l’artista Michelangelo Pistoletto sta sviluppando, attraverso Cittadellarte e in particolare con l’Accademia Unidee. Si tratta di un’istituzione fondata 25 anni fa, che ha sviluppato diversi progetti coinvolgendo diverse discipline in un atteggiamento di emancipazione dai vari mezzi di comunicazione e dal progetto globale Terzo Paradiso. Ciò coinvolge diversi paesi del mondo, che attraverso le loro ambasciate sviluppano e completano lo spirito e la filosofia dell’artista.


Parco Fundidora, Monterrey, N.L., México

È un lavoro che coinvolge diversi settori della cultura, come istituzioni, intellettuali, artisti, designer, ecc., rendendolo un progetto partecipativo. 
L’importanza di quest’opera e del suo concetto sta nella forza del suo inserimento nel tessuto sociale, che nasce dall’immaginario dell’artista come modello che sintetizza e coniuga arte e vita, nel suo processo creativo di ‘1 + 1 = 3’. È un perfetto esempio di atteggiamento costruttivo, partecipativo, sociale, etico e globale.
Oggi più che mai è importante prendere come esempio queste idee e azioni di personaggi e individui che nel tempo ci hanno lasciato un’eredità come patrimonio dell’umanità, da studiare e applicare in senso evolutivo dalla prassi.
Creare consapevolezza è già un’urgenza, in quanto è urgente capire che non siamo soli e che l’interesse di una persona è quello di tutti. Il design è l’etica del futuro.


Per tutti i dettagli sull’iniziativa Arte dell’equilibrio / Pandemopraxia cliccare qui.