Arte sociale e salvaguardia della natura: a Vaprio D’Agogna un nuovo Terzo Paradiso
Nel paese in provincia di Novara, l'artista Gianluca Raro ha elaborato una sintesi grafica della pianta di ulivo con il segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto.

Un nuovo murale illuminerà d’arte piazza Don Luigi Cerruti nel comune novarese di Vaprio D’Agogna. Il progetto, ideato dalla curatrice, docente e ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso Grazia Simeone, verte sulla realizzazione di un’opera che ha come tematica portante la “natura” e la sua salvaguardia. La chiave per portare il messaggio di sostenibilità ambientale è il Terzo Paradiso: attraverso una rappresentazione del segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto, l’artista partenopeo Gianluca Raro ha elaborato una sintesi grafica della pianta di ulivo – costante della sua poetica – inserendovi il simbolo trinamico. Lo scopo dell’autore, con il murale, è valorizzare il territorio con un’opera che possa portare a una sensibilizzazione sociale sui temi della salvaguardia dell’ambiente e del rispetto della natura.
Lo street artist napoletano, inoltre, non è nuovo a interventi di riqualificazione di spazi urbani, poi “trasformati” in luoghi di aggregazione. A questo proposito, la piazza che ospiterà la nuova opera d’arte sarà un luogo urbano molto frequentato, in quanto accoglierà presto la farmacia e l’ambulatorio del paese.

“Nella sua opera – si legge in una nota stampa dell’Associazione Volontari Biblioteca di Vaprio d’Agogna – l’artista Gianluca Raro fonde, secondo i dettami del Terzo Paradiso, l’ambiente della struttura artificiale con la natura circostante ricercando l’armonia tra i due elementi. Seguendo la filosofia di Pistoletto ne mette in evidenza la continuità e non la contraddizione: propone, infatti, non un semplice e banale ritorno alla natura ma un tentativo di riconciliazione dell’uomo con la stessa. Un messaggio di importanza mondiale che, attraverso questo intervento esempio di un percorso di decorazione urbana innovativo, porterà anche Vaprio d’Agogna ad acquisire una dimensione culturale e artistica di ampio respiro con risonanze positive sull’intero territorio novarese. L’opera è stata resa possibile grazie al contributo oneroso di un concittadino, Carlo Rossi, che ha condiviso gli obiettivi generali del progetto e, in particolare, di questo intervento artistico”.