“Horus”, al Castello Sforzesco di Vigevano un Terzo Paradiso con le rotoballe di fieno
L'artista Oronzo Russo ha realizzato l'installazione con cilindri di foraggio, sistemati per formare il segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto. Nell'opera artistica l'agricoltura è messa al centro della relazione tra natura e artificio, a richiamo del Terzo Paradiso.

Arte, natura, tradizione e territorio: sono queste alcune delle caratteristiche che contraddistinguono l’installazione di rotoballe di fieno “Horus”, realizzata dall’artista Oronzo Russo e curata dal collaboratore di Cittadellarte Fortunato D’Amico. Una realizzazione – il cui nome richiama al dio Sole dell’Antico Egitto – situata nel cortile del Castello Sforzesco di Vigevano che mette sullo stesso palcoscenico due attori molto diversi tra loro: da una parte il castello, con i suoi spazi ‘nobili’ un tempo appartenenti alle famiglie Sforza e Visconti, dall’altra lo scenario bucolico con le palle da fieno, simbolo dell’agricoltura. I pezzi di questo puzzle artistico sono prodotti nel territorio pavese e realizzati con paglia di riso. Questo incontro tra la ricchezza culturale del Rinascimento e la vita agreste è stato messo in luce il 24 ottobre, con l’inaugurazione del lavoro di Russo – con la collaborazione dell’associazione di cui fa parte Arteilfaro – dove, inizialmente, le rotoballe erano sparse nel cortile senza un ordine preciso. Da venerdì scorso, invece, sono state sistemate in modo tale da formare il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.

Il significato? Mettere in luce la necessità sociale e ambientale di rinnovare il rapporto tra uomo-natura, dedicando maggiore attenzione alla salvaguardia del pianeta anche attraverso la tecnologia. Ed è qua che entrano in gioco i significati del segno simbolo di Michelangelo Pistoletto, dove la natura e l’artificio si relazionano e si rivitalizzano fino a formare il Terzo Paradiso. Una rappresentazione artistica che “trasforma” dei cilindri di foraggio in un’esperienza multi-sensoriale ed emozionale: sensoriale perché le rotoballe possono essere toccate e annusate; emozionale perché adulti e bambini, in queste settimane, si sono divertiti a “interagire” con le rotoballe, giocandoci tra tuffi, salti e selfie. I cittadini hanno così dialogato con la natura rappresentata dal simbolo agricolo, una partecipazione e un’interazione così profonde che hanno portato quasi alla distruzione delle rotoballe. L’usura, in questo caso, non può che avere un’accezione positiva, visto il coinvolgimento che si è creato attorno all’opera.


(Photo credits: Nik Palermo)

L’ispirazione al simbolo di Michelangelo Pistoletto non è casuale: l’artista biellese, insieme a Cittadellarte, è stato protagonista in più circostanze di alcuni eventi organizzati a Vigevano. L’anno scorso intervenne prima nel contesto del S.E.M.I. Festival, una rassegna espositiva (andata in scena dall’11 al 13 novembre 2016 a Vigevano) dedicata all’alimentazione genuina e all’agricoltura sostenibile, poi alla “Rassegna letteraria 2016”. In quell’occasione vennero esposti dall’artista biellese i principali concetti della Trinamica e del Terzo Paradiso, in relazione anche alle tematiche dell’alimentazione e della sostenibilità ambientale. Il legame tra la città lombarda e il maestro biellese non finisce qui: mercoledì 13 dicembre 2017, alla “Cavallerizza” del Castello Sforzesco Pistoletto presenterà il suo ultimo libro “Ominiteismo e Demopraxia“.