“Il paesaggio partecipato” a Reggio Emilia, gli studenti tra Terzo Paradiso e sostenibilità ambientale
Tre classi dell'Istituto di Istruzione Superiore “B.Russell” di Guastalla stanno lavorando a un laboratorio didattico che prevede la ‘rigenerazione’ del giardino vicino alla scuola e la messa a dimora di alberi ed arbusti autoctoni. Il lavoro si ispira, nei suoi contenuti, ai principi del segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto: "Il progetto - così i docenti - si configura come strumento di consapevolezza per una crescita formativa, in cui si traducono valori in azioni di salvaguardia e gestione dell’ambiente".

Avviare un processo di sensibilizzazione degli studenti verso le aree tematiche proposte dalla Legge 92 del 2019 (Educazione Civica), offrire l’occasione di sperimentare buone pratiche di cittadinanza attiva per il paesaggio e per l’ambiente (Art. 9 della Costituzione), valorizzare il patrimonio culturale locale: sono questi gli obiettivi che si pone Costruire cittadinanza: il paesaggio partecipato, progetto proposto dall’Istituto di Istruzione Superiore “B.Russell” di Guastalla a Reggio Emilia alle classi dell’area liceale (5°A liceo scientifico, 5°S e 5°T liceo scienze umane). L’iniziativa didattica coinvolge e intreccia diverse materie, ossia scienze naturali, disegno e storia dell’arte, filosofia e scienze umane, articolandosi in due aree operative, denominate provvisoriamente Diversitas e Terzo Paradiso. La prima prevede lavori al Parco interno Russell, con la rigenerazione del giardino; la seconda consiste in specifici interventi alle aree parcheggio ovest dell’istituto con la messa a dimora di alberi ed arbusti autoctoni e attraverso una piantumazione ad hoc che porterà a riprodurre in un’area il simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto.
L’attività, infatti, si configura anche come strumento di consapevolezza per una crescita formativa, in cui si traducono valori in azioni di salvaguardia e gestione dell’ambiente; è in quest’ottica che sono stati scelti come oggetto di studio ed ipotesi progettuali le ‘aree verdi’ intorno all’Istituto Russell, di competenza sia provinciale che comunale. Nel dietro le quinte del progetto figurano l’insegnante Luciana Amadasi e le docenti Elena Rossi, Monica Giovanardi e Maria Rosa Mantelli: “Pensiamo che una trasformazione – così le docenti responsabili – richieda il contributo e l’impegno di tutte le componenti della società civile, dalle organizzazioni private alle autorità pubbliche. Quindi è necessario un tavolo di lavoro per un confronto di differenti esperienze/competenze, per incentivare una metodologia di lavoro condivisa, indispensabile per affrontare la complessità di tale percorso”.

L’abstract del progetto
Diversitas e il Terzo Paradiso mirano a promuovere una convivenza armoniosa tra diversi esseri viventi in uno stesso luogo, in modo che un giovane possa comprendere e far suo il concetto di ‘eredità culturale’, attraverso la definizione di relazioni funzionali tra società e territorio. Le docenti, con l’iniziativa, desiderano infatti far comprendere agli studenti quanto l’ambiente abbia bisogno di attenzione e cura: “Il paesaggio – si legge nell’abstract – si declina quale intreccio di valori culturali e sociali , così come di nuovi sguardi sul futuro. Il percorso formativo permette di individuare e sostenere un modello di nuovo cittadino attento ai luoghi, alle persone e alla sostenibilità ambientale nella sospensione dell’individualità attraverso una partecipazione alla collettività anche come spazio di costruzione identitaria”. In particolare, il luogo individuato – in questo caso l’area verde vicino alla scuola – si potrà prestare a divenire laboratorio di sperimentazioni didattiche e partecipative attraverso azioni di divulgazione scientifica, di educazione ambientale e culturale. Grazie al progetto, inoltre, si potranno avviare laboratori all’aperto e di ‘gardening’ e attività di manutenzione-monitoraggio, a disposizione degli alunni di ogni ordine e grado, in collaborazione con i cittadini e le associazioni presenti sul territorio. Non solo: sarà anche possibile organizzare itinerari su tematiche culturali dedicate e visite guidate con attività ludiche ed educative.

Gli obiettivi
Con Costruire cittadinanza: il paesaggio partecipato è stata individuata una serie di finalità per ogni ambito di competenza. Per l’area scientifica si toccheranno i seguenti temi e obiettivi: lotta al cambiamento climatico; difesa ed incremento della biodiversità; accessibilità per la piccola fauna selvatica; incremento della cattura della CO2, con la liberazione di ossigeno e il miglioramento della qualità dell’aria; filtraggio di inquinanti e polveri sottili; barriera acustica, riduzione degli sbalzi termici e ombreggiatura. Per quanto concerne la parte umanistica sono invece i seguenti: rendere consapevoli gli studenti del valore etico e sostenibile del paesaggio; incentivare la fruizione sensoriale dei luoghi come spazi di benessere individuale e collettivo; saper interpretare e declinare in modo creativo il patrimonio ambientale a disposizione, anche semanticamente; promuovere lo spazio come fonte di accoglienza e di inclusione, adeguato alla fruizione diretta; assumere comportamenti e ruoli per una partecipazione attiva e condivisa; sviluppare l’esercizio alla convivenza civile attraverso il confronto responsabile e di dialogo; saper proporre soluzioni nella prospettiva del principio responsabilità (H. Jonas) e cura del mondo, di cui dovremmo essere i custodi (M. Heidegger).

Il lavoro degli studenti
Gli alunni si sono divisi in più gruppi per la costruzione del progetto. Un gruppo si è occupato della creazione, diffusione e analisi di un questionario finalizzato raccogliere le proposte e le idee degli studenti, docenti e personale scolastico relativo alla riprogettazione dell’area verde che circonda la scuola.
Il secondo gruppo ha cercato di ricostruire – attraverso la raccolta di documenti cartacei d’archivio e l’analisi delle mappe planimetriche – cronologicamente la sequenza delle modifiche o delle variazioni di eventuali progetti abbandonati concernenti le aree limitrofe agli attuali plessi scolastici, mettendo così tale materiale a disposizione in forma cartacea e digitale. Tutta la classe ha poi approfondito il concetto di giardino nella varie civiltà della storia. In particolare, un gruppo ha svolto una ricerca sull’origine e la funzione dei giardini scolastici e sulla loro evoluzione nel corso della storia. Gli alunni hanno quindi preso come riferimento nel territorio i due giardini della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Ferrante Gonzaga” di Guastalla, in cui è presente un Museo della scuola che è stato fonte di ricerca, in quanto custodisce documenti relativi al giardino scolastico locale nato negli anni 20-30.

Alcuni alunni si sono poi occupati della catalogazione delle specie arboree e arbustive presenti nel giardino dell’Istituto B. Russell: muniti di mappa, matita e macchina fotografica i partecipanti hanno esplorato le aree verdi circostanti gli edifici scolastici fino ad identificare 31 essenze diverse per un totale di circa 100 esemplari. Attualmente il gruppo ha ideato un laboratorio autogestito (durante le iniziative studentesche programmate) per illustrare e sensibilizzare i compagni di altre classi sulle tematiche dell’Agenda 2030. Questo team si è inoltre fatto carico di innaffiare le piante a cadenza settimanale e, in attesa dell’inaugurazione a settembre 2021 in collaborazione con l’ufficio tecnico del comune, sta procedendo alla progettazione della cartellonistica illustrativa.

Il quarto gruppo, invece, si è occupato di reperire documenti storici, contattare persone di riferimento al di fuori della scuola, organizzare l’etichettatura degli alberi e analizzare le tempistiche del progetto. Hanno così ricercato informazioni al catasto dei proprietari storici, consultato le mappe presso gli uffici tecnici del comune, contattato professionisti (architetti e ingegneri) della zona e si sono informati sulle ditte che producono materiale per la manutenzione del giardino.
L’ultimo team, responsabile della composizione del documento finale, si è infine occupato di archiviare i documenti creati dai vari partecipanti al progetto e quelli consultati.