Terzo Paradiso, cambiare il mondo con un simbolo
"La rappresentazione si è diffusa in tutto il pianeta diventando agente di trasformazione sociale". Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori del progetto di Michelangelo Pistoletto, racconta la nascita e l'evoluzione di uno dei simboli-icona del maestro biellese.

Cambiamento, trasformazione, rinascita. Sono queste alcune delle parole chiave che descrivono il simbolo che meglio rappresenta la filosofia di Michelangelo Pistoletto. Si tratta del Terzo Paradiso, una creazione che è una riconfigurazione del segno dell’infinito in matematica. Parliamo di una rappresentazione di tre cerchi: quelli più piccoli, ai lati, rappresentano i poli opposti di natura e artificio; mentre quello centrale, anello che s’intreccia negli altri due, rappresenta la rinascita ottenuta dal superamento del conflitto tra i due fattori. Il Terzo Paradiso, disegnato per la prima volta dal maestro biellese nel 2003, col tempo è diventato molto conosciuto in tutto il mondo. Continuano a nascere, infatti, nuove installazioni che diffondono capillarmente i significati che porta con sé.

Dal progetto artistico in questione, il 21 dicembre 2012 è nato anche il Rebirth day, che rappresenta la “festa” del Terzo Paradiso. Ogni anno si celebra questa data attraverso performance e installazioni. Fondamentale diventa il forum, che è pratica e sviluppo del progetto del Terzo Paradiso. “Il forum è un messaggio globale che entra nel locale e proprio dal locale dà una risposta al globale. Quando si organizza, ha valore nel luogo dove si sta svolgendo, ma allo stesso tempo dà visibilità a ogni livello”. Parole di Saverio Teruzzi, che ci ha raccontato la sua attività come coordinatore degli ambasciatori del progetto di Pistoletto e di Cittadellarte.


Roma, Vittoriano 2016

Qual è il suo ruolo nei confronti del progetto del Terzo Paradiso?
Sono il coordinatore degli ambasciatori. Si tratta di un compito di raccordo tra le varie iniziative che si svolgono nel mondo, dove mi occupo di rappresentanza e coadiuvazione nei confronti degli altri che seguono il progetto; inoltre curo il dialogo fra loro e Cittadellarte. Essere ambasciatore non è un titolo onorifico, ma di servizio. Il mio impegno è rivolto, da più di un anno, anche alla pagina Facebook del Terzo Paradiso e ad altri social network, dove siamo più persone a inserire contenuti. Risulta importante riuscire a comunicare, tramite questi mezzi online, in che modo il pubblico si sta avvicinando attivamente al progetto.


Recycle MAXXI 2012

Quanto è diventato importante il simbolo del Terzo Paradiso?
Ha acquisito il giusto richiamo, forse ha superato anche l’autore stesso. Era già capitato, nell’immaginario collettivo, con la Venere degli Stracci, che l’opera fosse molto conosciuta al di là del fatto che l’abbia realizzata Pistoletto. Il Terzo Paradiso sta prendendo questo tipo di direzione, in maniera molto veloce e partecipata. Si possono identificare due fattori determinanti nell’evoluzione del simbolo: il creatore, nella figura dell’artista Biellese, che ha dato un input; i creativi, che entrano in gioco nel momento nel quale il simbolo diventa archetipo, slegandosi dalla figura di chi l’ha creato sviluppandolo nelle maniere più originali possibili. Prima era considerato principalmente nel mondo dell’arte, ora è diffuso ovunque.


Coppa Darco 2011

Quali sono le opere del Terzo Paradiso per lei più significative?
Sicuramente quella che fu posta nella piramide del Louvre o l’installazione alle Terme di Caracalla, nel mezzo delle rovine Romane, con un simbolo composto da reperti archeologici. L’occasione che reputo più significativa è il primo Rebirth Day, quando il 21 dicembre 2012, alle 12.21, ci fu un’azione collettiva che vide unire 50mila soggetti in una stretta di mano, estesa per 53 km di strada da Rivoli alla Val di Susa. Un lavoro incredibile, un gesto che unì tantissime persone anche se diverse tra loro. Concettualmente il tenersi per mano significava molto, perché tanti individui si sono messi a disposizione di un’idea. Come afferma l’artista romana Veronica Montanino (autrice di opere che sono un mix di decorativismo e concezioni intimistiche, ndr) “L’arte è una rivoluzione estremamente pacifica”. Il Terzo Paradiso in quell’occasione lo ha dimostrato.


Pontinia Laccio 2015

In quale situazione il simbolo creato da Michelangelo Pistoletto è stato artefice di un cambiamento sociale?
Un caso rilevante è accaduto lo scorso anno a Cerveteri, comune in provincia di Roma, durante la manifestazione RiArtEco. In occasione della kermesse è stato realizzato un Terzo Paradiso con i rifiuti marini, che si trovavano nella spiaggia. Di questo tipo di spazzatura si parla poco, ma è comunque un problema rilevante. Grazie al Terzo Paradiso, abbiamo aiutato il Sindaco del paese a sensibilizzare la Giunta e quindi a firmare un accordo per la raccolta del rifiuto marino. Un cambiamento molto significativo che non era mai stato fatto visti i costi alti, ma, a seguito della nostra operazione, il paese romano diventò il primo comune in Italia ad attuare questo tipo di raccolta. Il processo non si fermò lì: il primo cittadino presentò la nuova attività all’Associazione Nazionale Comuni Italiani. In seguito all’incontro, anche il comune di Civitavecchia emulò Cerveteri.


Land Art Campi Flegrei 2015

Quale opera le ha dato maggior soddisfazione professionale?
Quella che installammo lo scorso anno all’Home Festival di Treviso. Si tratta di una kermesse alla quale siamo molto legati. Due anni fa, per citare un episodio, Michelangelo Pistoletto salì sul palco con la band dei Subsonica, che cantarono la canzone “Terzo Paradiso” davanti a 20mila persone. Il brano fu un grande veicolo per diffondere il messaggio del simbolo. Tornando all’installazione, col supporto di Juan Sandoval per la ricerca del materiale, portai all’evento uno specchio largo 3 metri e alto 1 metro e mezzo; sistemammo sopra di esso una pellicola semi trasparente a forma di Terzo Paradiso. A seguire, montai lo specchio in uno stand e chiesi alle persone di trasformare quel Terzo Paradiso da opera a firma di un singolo a una partecipata, a firma di tanti. Così avvenne, con firme, messaggi e disegni che, alla fine del Festival, portò l’opera, dopo soli quattro giorni, a essere firmata da oltre 5mila persone.


Treviso 2016

Come potrà continuare a svilupparsi il simbolo di Pistoletto?
Il Terzo Paradiso sta assumendo una dimensione reale, che mi stupisce continuamente. Cinque anni fa pensai che il Rebirth day fosse il massimo della visibilità raggiungibile. Michelangelo, però, non si fermò. Col tempo sviluppò un altro tipo di realtà frutto della sua visione in grande del futuro. C’è un aneddoto che spiega la visione del maestro: qualche anno fa, chiesi alla nostra grafica di creare uno spot per la nostra pagina Facebook indicando il traguardo di like, suggerendole di scrivere 5mila “mi piace” come meta da raggiungere; Pistoletto approvò l’idea, ma apportò un cambiamento, mettendo 7milardi di “like” come obbiettivo. Il nostro pianeta per intero, senza nessun limite.