“Io sono il robot, il robot sono io”
Un viaggio tra Terzo Paradiso, riti, miti e demopraxia. Paolo Naldini - direttore di Cittadellarte - scrive come combattere contro lo scoppio della "Terza Guerra Mondiale": "Non certo con eserciti armati e misure di polizia, ma con ponti e intrecci, rammendi e collegamenti. Vinceremo questa pace e sarà grazie a chi ogni giorno, nella trincea della propria organizzazione, della propria comunità e della propria famiglia, pratica la sostenibilità in ogni sua declinazione". Vi proponiamo il testo pubblicato nel magazine della rassegna "Arte al Centro".
Io sono il robot, il robot sono io
Michelangelo Pistoletto, 2019.

La tecnica, condizione dell’umano secondo Galimberti, ci è indispensabile per sopravvivere in ambienti per i quali non siamo naturalmente adatti. La tecnologia e le macchine ci hanno protetti, fino a qui, dagli altri animali e dai pericoli degli ecosistemi più diversi. Oggi siamo di fronte a una nuova sfida che ci è posta non dall’ambiente, ma da noi stessi. La Terza Guerra Mondiale è già qui. Questa volta a combattersi non sono le nazioni una contro l’altra. Il nemico non è un paese straniero. Il nemico siamo noi che deprediamo il mondo, che lo stiamo spogliando. Questa volta non saranno le macchine a salvarci, ma un nuovo rapporto con la tecnica, cioè con noi stessi. È ora di assumere la responsabilità di creare un’armonia sostenibile e prospera tra noi e il pianeta. E questo in ogni campo e settore e territorio: dal clima, all’energia, agli altri organismi, ai popoli, alle macchine, alle nostre stesse creazioni e alle cose. Questo impegno ha un simbolo, il Terzo Paradiso.

Il Terzo Paradiso configura un nuovo mito. Sono i riti, le pratiche, a portarlo nel quotidiano. E questi riti sono i comportamenti di sostenibilità e responsabilità che ogni giorno si assumono nelle mille organizzazioni che compongono il tessuto civile, economico, privato e pubblico della nostra società. L’Accademia UNIDEE del Terzo Paradiso, in corso di accreditamento presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), è dedicata allo studio, all’insegnamento e all’implementazione e alla trasmissione di queste pratiche civiche, le demo-pratiche. La Demopraxia (la pratica di una presenza attiva come membri di qualsiasi organizzazione di cui siamo parte, da ogni genere di coppia a tutti i tipi di imprese, associazioni, istituzioni, in una parola il popolo), con il suo metodo e processo (l’Opera Demopratica), costituisce la cassetta degli attrezzi (pragmatici e concettuali) per questa possente opera di riorientamento della rotta di tutte e ciascuna organizzazione umana.

Come rispondere alla Terza Guerra Mondiale? Non certo con eserciti armati e misure di polizia, ma con ponti e intrecci, rammendi e collegamenti. Vinceremo questa pace e sarà grazie a chi ogni giorno, nella trincea della propria organizzazione, della propria comunità e della propria famiglia, pratica la sostenibilità in ogni sua declinazione. Se, come dice Pistoletto nel Manifesto di Progetto Arte del 1994, nel XX secolo sul nostro pianeta si è creato uno squilibrio “civile” di macroscopiche proporzioni, il primo passo della cura comporta un’opera di ri-equilibrio. I legami e le connessioni possono portare a questo risultato in virtù del principio dei vasi comunicanti (titolo di una delle installazioni che fanno parte delle Terme Culturali): il principio fisico secondo il quale un liquido contenuto in due o più contenitori comunicanti tra loro, in presenza di gravità, raggiunge lo stesso livello originando un’unica superficie equipotenziale. La nostra epoca possiede un gradiente sufficiente di ‘gravità’ per produrre questo riequilibrio urgente e per noi vitale. La scienza, le tecnologie, le ecologie di questo riequilibrio sono le materie dell’Accademia del Terzo Paradiso.

L’Opera della Demopraxia è dunque la missione e la professione che i diplomati di questa scuola, tanto quanto i suoi docenti, possono contribuire direttamente e con mestiere a sviluppare in seno a tutte le organizzazioni che costituiscono la nostra società. La XXII edizione della rassegna Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile racconta alcuni progetti di ricerca che Cittadellarte sviluppa in questo ambito: filiere manifatturiere tessili improntate al riciclo e alla circolarità (la mostra del progetto CirculART), esplorazioni della condizione del robota nella storia fino ai nostri giorni e a un troppo prevedibile futuro (l’opera di Nico Angiuli), i trattamenti delle prime Terme Culturali al mondo.


Immagine di copertina: Nico Angiuli, The Human Tools (still video). Foto di Giuseppe Valentino.