Ominiteismo e demopraxia: Homo artisticus
Vi proponiamo un estratto (pagine 88-89) dell'ultimo libro-manifesto di Michelangelo Pistoletto edito da Chiarelettere.

Quanto detto finora concerne un impegno assunto dall’Arte verso la società umana. L’impegno sta nel traghettare questa società attraverso e oltre il passaggio a cui è giunta. Questo mio «ultimo manifesto» non si conclude qui, ma voglio fare sinteticamente il punto di quanto è accaduto e sta accadendo rispetto alle prospettive per il nostro futuro. L’Homo sapiens, da quando ha preso possesso del sistema umano, si è spinto via via verso il possesso del mondo intero.

E oggi sta dimostrando, inequivocabilmente, questa capacità. L’Homo sapiens ha capito di poter produrre in proprio ciò che la natura non ha finora prodotto.
Il passaggio dal Primo Paradiso, quando eravamo totalmente integrati nella natura, al Secondo Paradiso, quello artificiale, si potrebbe dire che si concluda qui e ora: con la formazione dell’Homo techno.
Come essere vivente e come artista posso rimanere del tutto indifferente nell’assistere al passaggio dall’Homo sapiens all’Homo techno? Posso far questo trovandomi ad avere io stesso un piede dell’uno e un piede dell’altro dei due Homini?

Come artista responsabile, voglio darmi un corpo che abbia questi due piedi. E reggendosi su entrambi sappia trovare un nuovo equilibrio. Riuscire in questo intento vuol dire dar vita all’Homo artisticus, il quale, recuperando anche la latitanza dalla natura, è capace di condurci nel Terzo Paradiso.