Rebirth Forum, per esempio Roma
Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, ha fatto il punto sui Rebirth Forum focalizzandosi sui cantieri di Roma. Vi proponiamo il suo testo pubblicato nel magazine della XXII edizione di Arte al Centro.

Il Rebirth Forum Roma, in un primo e non esaustivo bilancio essendo ancora in pieno svolgimento, è stato sicuramente un successo in termini di partecipazione e costanza di partecipazione. La specifica va fatta, in quanto fin da subito a chi si iscriveva sulla piattaforma internet, proponendo la propria candidatura, si segnalava la necessità d’impegno e ‘fatica’ per poter portare avanti dei progetti condivisi che in parte potevano esser propri, ma che nella maggioranza dei casi potevano e a ragione veduta sono stati frutto delle collaborazioni nate durante le giornate del Rebirth Forum. Una formula, quella applicata a Roma anche grazie alla logistica messa a disposizione dalla partnership con Macro Asilo, che ha permesso ai vari tavoli di crescere, conoscersi, fare rete, creare connessioni in precedenza nemmeno sperate. In alcuni casi si sono raggiunti elevati livelli di interdisciplinarità partendo da posizioni che potevano inizialmente sembrare decisamente opposte, per mezzi, interessi e forme di pensiero, ma che invece, tramite il dialogo e il mettersi a disposizione di un’idea di ricerca generale, si sono scoperte complementari e, in qualche caso, necessarie l’una all’altra.

L’idea di focalizzare l’attenzione sul metodo, più che sulle singole progettazioni, fino ad ora sembra l’elemento in più per poter portare avanti una visione generale che permetta di completare ogni scelta fatta a livello particolare. Fondamentale, fin da subito, è stata la precisazione che il Rebirth Forum non ha una prospettiva artistica, ma ha l’arte come approccio, potrei dire sistemico, per far sì che accadano cose. ‘Cose’, come termine, può sembrare brutto o inopportuno, ma riesce a dare il senso effettivo del materico, del materiale. È l’azione creativa, non stiamo parlando solo di etica ed estetica, ma dell’uso del linguaggio dell’arte per creare i presupposti per incidere a trecentosessanta gradi sulla società. La finalità di questo approccio è la costruzione di processi/metodi che ci permettano di vedere i Rebirth Forum come punti di svolta, curve, in grado di trasformare la società in maniera responsabile e sostenibile, consci che tutto ciò richiede continuità, tempo e consapevolezza. Ovviamente per far tutto questo bisogna tener conto dei territori, della loro offerta e della domanda che ognuno di loro porta con sé. Ogni persona e ogni organizzazione che si siede intorno ai tavoli del Rebirth Forum è portatrice di proprie istanze e propri interessi, l’arte in questo caso è fondamentale per destrutturare e superare personalismi che in ogni caso garantiamo, ma che devono sapersi mettere a disposizione degli altri se si vuole effettuare un vero cambiamento.

Altrettanto ovviamente questo porta a saperi diversi, in realtà diverse, in tempi diversi, ossia all’impossibilità di nemmeno pensare di poter approcciare in maniera uguale incontri, eventi e azioni che già sulla carta nascono differenti. Però questa differenza è tutt’altro che un limite, è una potenziale forza di sistema. Rebirth Forum, Roma per esempio, come sintesi di un’attività che in tutto il mondo viene portata avanti da Ambasciatori del Terzo Paradiso e altri soggetti ogni volta diversi, ma sempre associati in un gruppo di coordinamento. Sono attivi e, in alcuni casi hanno già superato la prima edizione, i Rebirth Forum di: Budapest, L’Avana, Latronico, Melbourne, Quito, Tirana e Ubud. A questi si aggiungono i preparativi per il Rebirth Forum Biella, a testimonianza di uno spirito che senz’ombra di dubbio ci appartiene: #iniziamodanoi (#letsstartwithus).