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E se volessimo ancora tentare di salvare la Terra?”: è questo il sottotitolo della rassegna che venerdì 11 aprile porterà a Villa Borghese, Roma, una giornata dedicata all'Earth Day. Un evento che non vuole essere solo una celebrazione, ma un'azione concreta di sensibilizzazione e cambiamento. Organizzata dall’associazione Villaggio per la terra, l'iniziativa vedrà la partecipazione di artisti, studiosi e istituzioni impegnati in un dialogo tra cultura, ecologia e impegno civile.

Se volessimo davvero salvare la Terra, da dove potremmo partire? Forse, dalle persone, dai giovani, dai bambini. E da cosa potremmo iniziare? Forse, dall'arte, da ciò che unisce, da ciò che spinge a guardare il mondo con occhi nuovi. Perché l’arte non è solo espressione, ma responsabilità, strumento di trasformazione, generatrice di consapevolezza. Questo è il suo ruolo più profondo: farsi promotrice di una rigenerazione sostenibile, di un moto collettivo capace di risvegliare coscienze e indurre all’azione. È anche su questo principio che Michelangelo Pistoletto ha costruito la propria poetica, trasformando la sua opera in una rivoluzione multidisciplinare che abbraccia ogni aspetto della vita sociale.

Da questa visione nasce la performance collettiva La Bandiera del Mondo, ideata dal maestro insieme all’artista Angelo Savarese. L'11 aprile, alle ore 10.00, i bambini delle scuole coinvolte nell’Earth Day saranno protagonisti di un'azione simbolica e potente: le bandiere di tutte le nazioni del mondo comporranno un grande Terzo Paradiso, immagine di un’umanità che si riconosce in un unico pianeta, una casa comune. Fortunato D’Amico, curatore dell’opera e mediatore dell'evento, guiderà l’esibizione offrendo spunti di riflessione sul valore dell’arte partecipata e sulla sua capacità di incidere nella costruzione di una società più consapevole. “È una performance collettiva - spiega D’Amico -, che coinvolge tutti e lascia un impatto emotivo fortissimo”. Realizzare La Bandiera del Mondo significa incarnare il cambiamento positivo, viverlo con il corpo e con la mente. Dopo aver toccato, posato e trasportato una bandiera, come si può non sentirsi parte di qualcosa di più grande?

Cittadellarte, da sempre attiva nella costruzione di un futuro responsabile attraverso la cultura, prenderà parte all'iniziativa con una serie di interventi volti a raccontare il proprio impegno concreto nel tessere nuove trame di responsabilità sociale. Saverio Teruzzi, coordinatore degli ambasciatori del progetto Rebirth/Terzo Paradiso, illustrerà il lavoro della Fondazione Pistoletto, soffermandosi su progetti innovativi come n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa, gli orti urbani, il riuso e riciclo dei materiali: veri modelli di pratiche sostenibili applicate alla realtà.

Durante la giornata, diversi artisti (Silvia Capiluppi, Alberto Fortis, Ludovica Sitajolo, Marica Moro, Pina Inferrera, Mario Carlo Luisi) offriranno il proprio contributo, raccontando il legame tra la loro poetica e la transizione ecologica. In particolare, alle ore 11.20 si terrà il talk Sostenibilità e Arte Relazionale, un momento di confronto in cui D’Amico e Teruzzi dialogheranno con gli artisti presenti, esplorando come l'arte possa farsi strumento di trasformazione ambientale e sociale.

L'11 aprile sarà dunque un'opportunità per dimostrare che l'arte può essere il cuore pulsante di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente. Perché l’arte non si limita a raccontare il mondo, ma lo cambia. Ogni azione, ogni gesto, ogni segno lasciato sulla tela della realtà è un atto sovversivo. Se vogliamo davvero salvare la Terra, dobbiamo iniziare con gesti concreti. E l’arte, quando si fa azione, è il primo passo.