È una delle installazioni più famose di Michelangelo Pistoletto, che ha caratterizzato momenti e luoghi epocali e che, il giorno dell’inaugurazione della Capitale europea GO!2025, sarà fra i protagonisti della sfilata Da stazione a stazione: il riferimento è alla rielaborazione della Scultura da passeggio, ovvero la sfera ricoperta di giornali del territorio con notizie che ne hanno ‘segnato’ la storia, già interprete di eventi artistici in altri siti del mondo, fra cui Parigi, Tirana, Madrid, Ginevra (presso il Palais des Nations dell’ONU), Lamezia Terme, Ascona, L’Avana e New York.
La sfera GO! 2025, lanciata dal palco di piazza Vittoria, passerà attraverso mille mani che la faranno rotolare lungo le vie Carducci e Pellico, in piazza de Amicis e poi via San Gabriele fino all’omonimo valico. Qui sarà ‘raccolta’ da altre mani, questa volta slovene, che la faranno rotolare fino a piazza Kardelja, davanti al municipio di Nova Gorica, dove sarà illuminata, ovvero ‘accesa’ come il tripode della pace.
Il dietro le quinte
L’idea è nata da un incontro fra l’amministrazione comunale di Gorizia e i referenti della Fondazione Pistoletto, sul territorio friulano da oltre un anno per la mostra Terza Terra a Villa Manin che ha animato il territorio con l’arte della demopraxia e decine di eventi a cui hanno partecipato centinaia di organizzazioni pubbliche e private, durante cui si è capito quanto i messaggi simbolici delle opere dell’artista si sposassero perfettamente con lo spirito della Capitale europea della cultura GO! 2025, ovvero la potenza del dialogo fra persone, la rigenerazione sociale e culturale e l’evoluzione positiva del pensiero e delle azioni. Un inno alla pace e a un mondo senza confini dove le differenze sono una ricchezza. La proposta della sfera GO!2025 che attraversa le due città è arrivata proprio da Michelangelo Pistoletto durante un incontro a Villa Manin con l’assessore comunale a GO!2025, Patrizia Artico, mentre sulla performance si è lavorato in questi mesi. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione FVG e del Ministero alla Cultura e al lavoro degli uffici comunali, che hanno agito in sinergia con la Fondazione Pistoletto Cittadellarte per creare le condizioni per la realizzazione dell’opera. Fondamentale la collaborazione con il Liceo artistico Max Fabiani e i quotidiani Il Piccolo e Primorski Dnevnik.
La voce di Pistoletto
“A me sembra miracoloso – ha affermato Pistoletto – che stia avvenendo tutto questo. Quello che io avevo instradato nel 2002 con l’idea di un parlamento culturale e internazionale si sta oggi pian piano avverando: questo è veramente un sintomo di progresso. Questo progetto si chiamava Love Difference, amare le differenze. L’arte, attraverso la Sfera di Giornali, esce dallo studio dell’artista e porta il messaggio dell’incontro continuo delle persone che, facendola scorrere, è come se facessero un gioco, un gioco politico di scambio; se la fanno passare l’una con l’altra e questo messaggio è interessato da tutte le immagini, da tutte le forme di pubblicità e di comunicazione che i giornali portano. La comunicazione generale e ufficiale, direi quasi un cervello artificiale, sta dunque rotolando e mettendo insieme la società. Questo – ha concluso – mi sembra un momento straordinario: il fatto che due città possano costituire un emblema di cultura comune mi pare che sia un principio di parlamento culturale che, attraverso la Sfera di Giornali, può unire le persone nella strada”.
Il percorso della sfera
Le fasi finali della costruzione della Scultura da passeggio saranno realizzate proprio a Gorizia, nel liceo artistico Max Fabiani, con il coinvolgimento degli studenti della scuola in collaborazione con gli insegnanti. Saranno attaccate alla sfera pagine significative della storia del territorio ricavate da copie storiche dei quotidiani Il Piccolo e Primorski Dnevnik, che hanno accettato con entusiasmo di collaborare alla performance. La sfera farà la sua comparsa verso le 13 di sabato 8 febbraio, sul palco di piazza Vittoria, dove sarà raccolta, come una fiaccola, da alcuni campioni dello sport che la consegneranno ad altri atleti, rappresentanti delle tante società sportive cittadine. In oltre 300, insieme ad altri protagonisti della sfilata e con il contributo degli sferofori, faranno rotolare la palla fino al valico di via San Gabriele, dove attraverserà il confine per proseguire fino al municipio di Nova Gorica. La sfera GO! 2025 tornerà quindi a Gorizia per essere collocata in un luogo visibile al pubblico come testimonianza artistica del giorno inaugurale della Capitale europea della cultura.
Il ruolo dell’opera
La Sfera di giornali, per Michelangelo Pistoletto da sempre rappresentazione del caso, fu esposta inizialmente nello studio dell’artista nel 1966, per poi nel 1967 essere ribattezzata Scultura da passeggio in occasione della mostra collettiva Con temp l’azione e fatta rotolare lungo il percorso che univa le tre gallerie torinesi – Sperone, Stein, Il Punto – dove si svolgeva simultaneamente la mostra. Le sfere di giornali di volta in volta ci riportano nel campo della cronaca e della notizia di attualità come articolazioni fisiche di eventi in continua trasformazione che appartengono alla vita quotidiana, ma anche al caso e alla dimensione del gioco, la ‘partita della vita’ che Pistoletto include nel concetto di Pace Preventiva, dove la presenza di elementi che si contrappongono, si muovono e spingono in direzioni diverse permette di uscire dal luogo sacrale dell’arte per attivarsi nel cuore della comunità, superando i confini dello studio dell’artista, delle gallerie, dei musei e oggi delle nazioni. La Sfera diviene oggetto e simbolo di trasformazione, non più opera d’arte statica ma oggetto inter-identitario, grazie all’azione e all’interazione tra le persone che decidono di giocare con essa spingendoci ad alzarci dalla sedia, a lasciare il suo e il nostro piedistallo e mettendoci, ognuno con la propria storia, a giocare con il caso. In questo processo la Sfera perde la sua aurea di inaccessibilità, diventando parte integrante delle cose comuni e quotidiane.