Rete dopo rete, ogni settimana, Mohamed Salah fa innamorare i tifosi che si intrattengono intonandogli cori. “Se è bravo per te è bravo per me – cantano festosi i fedelissimi supporter del Liverpool – se segna un altro po’, diventerò anch’io musulmano”. Così, Salah si sta giocando una partita ancora più decisiva di quelle che di solito vince, quella contro l’islamofobia.
Secondo uno studio realizzato dalla Stanford University, intitolato ‘L’esposizione alle celebrità può ridurre il pregiudizio? L’effetto di Mohamed Salah sui comportamenti e gli atteggiamenti islamofobi’ il comportamento degli abitanti di Liverpool verso i praticanti musulmani è significativamente cambiato dopo l’arrivo dell’egiziano.
A questo proposito, i ricercatori dell’area Immigration Policy Lab dell’università americana studiarono gli effetti dei pregiudizi e dei comportamenti islamofobi partendo dal 2017, anno in cui Salah diventò calciatore dei reds. I crimini di odio sono scesi un 18,9% e sono diminuiti anche i tweet contro i musulmani tra i fan del Liverpool. In questo caso, lo studio segnala una riduzione della metà dei casi rispetto agli altri club inglesi: la percentuale degli haters sui Twitter, se Salah non avesse firmato, sarebbe stata del 7,3%; grazie all’egiziano, invece, la percentuale è scesa al 3.8%.
“I risultati – scrivono Ala’ Alrababa’h, William Marble, Salma Mousa e Alexandra Siegel, autori dello studio – suggeriscono che la familiarizzazione con Salah possa ridurre i pregiudizi e avvicinare i tifosi all’Islam. La sua aperta devozione e la sua fede hanno ‘avvicinato’ gli inglesi con la cultura islamica”.
Una notizia importante per un paese come l’Inghilterra, nota per alcune tifoserie protagoniste di episodi controversi come sottolineato da FARE Network (Football Against Racism in Europe), organizzazione non-profit che studia la discriminazione nel calcio. Nelle ultime 1378 partite di calcio analizzate tra le stagioni del 2015-16 e 2016-17 si sono registrati 539 incidenti di razzismo e omofobia. I tifosi inglesi sono stati responsabili di 59 di questi incidenti, il numero più elevato in Europa.
Le conquiste individuali e i titoli raggiunti nelle ultime due stagioni con la squadra di Merseyside rendono Salah una figura molto ammirata; una notorietà che ‘sfrutta’ per mostrare ai suoi followers parte della sua vita privata nei social network, mettendo sotto i riflettori, così, diversi aspetti della cultura islamica.
“Salah – specificano i ricercatori – offre un esempio positivo dei musulmani e dell’Islam e il suo arrivo al Liverpool ha contribuito a portare il club e i suoi tifosi a risultati tra i più elevati nelle ultime decadi. Sono pochi i musulmani che nella vita pubblica britannica sono stati aperti riguardo alla loro identità islamica e allo stesso tempo tanto idolatrati, come Salah. La sua importante figura da eroe e la conseguente normalizzazione di alcune pratiche musulmane possono avere attenuato l’intolleranza e la violenza verso gli islamici della città”.
Le dimostrazioni pubbliche della sua fede hanno portato l’attaccante egiziano ad essere una figura di grande importanza sociale e culturale. In un’epoca nella quale, nel Regno Unito e in tutta Europa l’islamofobia e il razzismo sono diffusi, Salah è l’unico nordafricano musulmano che non solo è accettato, ma idolatrato. Sicuramente c’è molta strada da fare per abbattere le barriere dell’odio razziale, tuttavia questo dimostra che anche il calcio può servire come strumento di coesione sociale e culturale.