“Unesco Creative Cities”, Biella corre sulla strada della creatività
Ieri, al Teatro Sociale Villani, si è tenuto un incontro di grande rilevanza per il futuro di "Biella Città Creativa": è stata annunciata la nascita della nuova associazione dedicata, è stato presentato il logo ufficiale e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato che il coordinamento Unesco delle realtà piemontesi facenti parte del network avrà come sede operativa Biella. Ripercorriamo l'appuntamento attraverso le voci dei relatori.

Biella unita, ancora, per un obiettivo comune. Dopo l’articolato percorso che ha portato la città laniera ad entrare a far parte del Network UNESCO Creative Cities per l’ambito ‘Crafts and Folk Art’, il 29 luglio al Teatro Sociale Villani si è tenuto un meeting che ha visto la presenza di tutti i partner* della candidatura. L’incontro ha segnato una tappa importante del progetto, con una serie di annunci di grande impatto per il futuro di Biella nell’ambito del riconoscimento dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. In una sala che ha fatto registrare un’ampia presenza di autorità e personalità del territorio laniero – nel rispetto del distanziamento sociale e delle norme per la prevenzione dal Covid-19 -, sono intervenuti nell’ordine Claudio Corradino (sindaco di Biella), Franco Ferraris (presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Biella), Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte), Michelangelo Pistoletto, Barbara Greggio (Assessore a Commercio e Sviluppo Economico, Attività Produttive, Turismo, Montagna, Progetto ‘Biella Città della Moda’, Assessorato all’Unesco ) e Alberto Cirio (presidente della Regione Piemonte); presenza eccezionale, inoltre, per l’assessore Unesco di Alba, Emanuele Bolla. Durante l’incontro, intitolato Biella corre sulla strada della creatività, il primo cittadino ha annunciato la nascita della nuova associazione ‘Biella Città Creativa Unesco’ e ha presentato nuovo logo ufficiale. Le novità non finiscono qui: Cirio ha dichiarato che il coordinamento Unesco delle realtà piemontesi che hanno ottenuto il riconoscimento avrà come sede operativa Biella.

 

Ripercorriamo ora i momenti chiave dell’incontro, proponendo alcuni estratti degli interventi dei relatori. Il sindaco Claudio Corradino, ha esordito ringraziando il suo predecessore Marco Cavicchioli (“lui ha inizio il percorso che io ho concluso”) per poi svelare alcuni aneddoti del percorso di candidatura a Città Creativa e riflettere sull’importanza del riconoscimento: “Dobbiamo concretizzare il risultato che abbiamo avuto con azioni importanti a favore del territorio. Bisogna fare in modo che Biella diventi protagonista all’interno del brand Unesco, facendoci conoscere potrà arrivare sempre più gente nella nostra città. Le attività imprenditoriali, ad esempio, sono un grande orgoglio del nostro territorio e devono essere aiutate non solo dai locali, ma anche dai turisti. Vogliamo tornare a far ripopolare il biellese e tornare ai fasti di un tempo”. Il primo cittadino ha poi presentato il logo ufficiale della candidatura, chemette insieme i marchi dell’Unesco e del Terzo Paradiso”.



Il sindaco Claudio Corradino svela il logo.

Dopo il primo cittadino è intervenuto Franco Ferraris: “Mi è capitato spesso di raccontare a molte persone del fatto che Biella sia diventata patrimonio dell’umanità per la sua creatività. Questo ha un grande significato: innanzitutto siamo credibili ed è un bel messaggio per tutta la comunità. Quando facciamo squadra non dobbiamo mai porci dei limiti, possiamo sognare raggiungendo gli obiettivi che ci poniamo. Abbiamo realtà di grande rilevanza e di ogni ambito nel nostro territorio: sotto il marchio dell’Unesco non potranno che continuare a essere eccellenti”.

La parola è poi passata Paolo Naldini, che ha messo in luce la storia che unisce Biella Città Creativa a Cittadellarte, illustrando il ruolo di quest’ultima: “Cittadellarte opera nel biellese e a Biella dagli anni ’90 con un’azione di recupero urbanistico importante. Non è solo un museo, ma un centro culturale e di comunità, ed è sede di imprese nei suoi spazi. È soprattutto una scuola – così è nata, è e si svilupperà – in cui si impara a mettere la propria creatività in sinergia con la comunità. In questi vent’anni abbiamo avuto quasi 5mila allievi con cui abbiamo lavorato in sinergia con centinaia di soggetti del territorio”. Naldini si è poi focalizzato su una parola chiave del riconoscimento Unesco: “La creatività unisce e avvince persone, istituzioni e imprese. Biella saprà rappresentare degnamente se stessa e il piemonte nel consesso della rete delle Città Creative Unesco. L’augurio è che questa creatività irrori nel territorio e sia un ponte per l’internazionalità del territorio”.

Ai nostri microfoni il direttore di Cittadellarte è entrato nel dettaglio: “Quando i simboli diventano realtà: è così che oggi si celebra il fatto che Biella è una Città Creativa. Lo dice l’Unesco, il riconoscimento vale veramente. Ma nello stesso tempo essere una Città Creativa non basta per continuare ad esserlo e per diventarlo in maniera ancora più condivisa e significativa. Oggi incomincia una nuova strada, il traguardo l’abbiamo conquistato, ma era un’altra corsa, oggi inizia quella per realizzare i progetti che sono stati imposti nella candidatura e tutti gli altri che verranno ad arricchire il palmarès che speriamo di mettere insieme come città. Parliamo di città perché Unesco riconosce il comune, ma mai come per il biellese si tratta dell’intero territorio. Tutti insieme, con uno sforzo corale rimbocchiamoci le maniche”.

Naldini ha poi argomentato l’importanza che ricopre la cultura in una città: Abbiamo avuto bisogno del Covid-19 per renderci conto che la sanità non deve essere tagliata, ma al contrario bisogna investire nella sanità. Perché altrimenti si spende molto di più quando arrivano i brutti momenti. Ecco, facciamo tesoro di questa brutta esperienza del Coronavirus e di quella positiva che Unesco con il riconoscimento ci ha dato. Non aspettiamo di avere davanti a noi i risultati di una città che non investe in cultura. Sappiamo quali sono le conseguenze: una peggiore qualità della vita, più depressioni, più marginalità. Sono costi per la nostra comunità. Anche solo per questo investiamo oggi per non spendere il doppio domani. Questo riconoscimento Unesco vuol dire che la cultura è un motore di sviluppo, non dimentichiamocelo.

Alle parole di Naldini sono seguite quelle di Michelangelo Pistoletto, che si è soffermato sul suo segno-simbolo presente nel logo ufficiale mostrato ieri al Teatro Sociale: “Il Terzo Paradiso proviene da una formula che io ho creato, quella della trinamica, in cui abbiamo una linea che si incrocia due volte formando 3 cerchi: in quelli alle estremità sono rappresentati tutti gli elementi opposti che si incontrano al centro per creare un nuovo elemento che non esisteva prima. Quest’ultimo è il simbolo della creazione. Io come artista ho lavorato fin dal principio per cercare la mia identità e questo simbolo universale fa sì che tutti gli elementi che esistono si accoppino e si connettano nel cerchio centrale e producano ciò che non esisteva. Se non ci fosse questo cerchio vuoto al centro non ci sarebbe la possibilità per tutti gli elementi esistenti di incontrarsi e produrre sempre il nuovo. L’universo funziona così: per esempio c’è l’ossigeno in un cerchio, nel cerchio opposto c’è l’idrogeno e al centro nasce l’acqua; c’è il maschile e il femminile e al centro una persona che non esisteva; c’è il positivo e il negativo, al centro c’è l’energia elettrica. Ma con il sistema della creazione che io ho messo a punto si fa nascere anche un ipotetico mostro che va in un cerchio. In quello opposto, però, troviamo la virtù. Ecco che l’unione di questi due opposti dà la morale: il mostro è la negatività, la virtù è la positività, e al centro abbiamo l’equilibrio, che è il rapporto che si stabilisce tra gli opposti. Il Terzo Paradiso è dunque un simbolo che ci permette di cominciare a pensare che tutti, non solo gli artisti, sono abilitati a creare in quanto esseri umani. La possibilità di sviluppare tutto ciò qui a Biella intorno a questo simbolo – ha concluso – per me è meraviglioso”.

L’intervento successivo è stato dell’assessore Barbara Greggio: “Oggi, grazie all’Unesco, viviamo un momento di riflessione e condivisione sui valori fondanti della comunità, riconducibili al dialogo interpersonale e al territorio. Il riconoscimento ci porta a un ‘pensare globale’ che ci fa riflettere su un metodo di nuove azioni locali in cui l’uomo è protagonista e vuole vivere in modo sano e in un ambiente salubre e curato. Quest’ultimo, infatti, è il comune denominatore delle azioni politiche, economiche sociali che vogliamo perseguire. Il territorio, in questo oceano in movimento, possiede da sempre le giuste rotte da percorrere, perché la creatività dell’impresa tessile nei secoli è sempre stata attenta alla sostenibilità, all’acqua e al benessere degli abitanti. Lo dimostra il nostro passato. Oggi, memori della grande storia che ci accompagna, possiamo presentare i nostri progetti che ci hanno fatto vincere, che la Fondazione CRB e Cittadellarte hanno inserito nel dossier Unesco, a partire dalle relazione sociali curate, fin dai mesi scorsi, ad esempio con la Namibia. Abbiamo anche un progetto per valorizzare la divulgazione, lavorazione e produzione della lana connessa agli archivi storici del made in Italy”. Greggio ha poi illustrato i progetti in cantieri che riguardano i giovani, la cultura e la creatività (“Con Cittadellarte vogliamo portate 100 artisti in altrettante aziende“). L’assessore ha poi definito il compito della nuova associazione: “Il ruolo sarà quello di collaborare con le altre città della rete Unesco e monitorare tutte le attività affinché questi progetti diventino concreti e generino nuovi interessi”.


La nostra intervista ad Alberto Cirio.

Il mosaico di interventi si è completato con l’intervento di Alberto Cirio: “Biella è al centro delle nostre attenzioni come governo regionale. La provincia merita questa attenzione e credo che ciò che stiamo vivendo adesso sia un momento che da una parte gratifica e premia, ma dall’altra parte responsabilizza davvero tanto. Il riconoscimento di Unesco ha un grande significato: se lo ricevi te lo sei davvero meritato, perché hai superato un esame condotto con grande attenzione, serietà, professionalità e soprattutto in un contesto in cui hai avuto dei competitors. Non hai vinto da solo perché ci sei solo tu, trionfi perché sei stato più bravo di altri, quindi anche nei termini comparativi nei confronti di altre città italiane che sicuramente hanno tanto da dare, tanta qualità, ma che sono arrivate seconde. Io ne sono felicissimo: vincendo Biella vince Piemonte”.

Biella corre sulla creatività

Biella città creativa Unesco. "Biella corre sulla strada della creatività".

Pubblicato da ReteBiella.Tv su Mercoledì 29 luglio 2020

Il presidente della Regione Piemonte ha illustrato poi il valore del riconoscimento Unesco: “Non è una medaglia statica: se uno la pensa così gliela tolgono. È un qualcosa che ti premia per quello che eri ma che ti devi guadagnare quotidianamente per quello che sei e per quello che sarai. È per questo che nasce l’associazione e che vengono avviate iniziative che devono dimostrare a questo organismo internazionale che si è all’altezza. Ecco il grande merito di essere territorio Unesco: ti fanno lavorare, e bene. Credo che il biellese sia maturato molto nel presentare questa candidatura, innanzitutto assumendo una consapevolezza diretta della propria forza. Quest’ultima è di un’unicità straordinaria: l’estro, il genio, la qualità, la storia, la tradizione, la creatività, non ce le copia nessuno. Noi dobbiamo quindi partire per porre in essere tutta una serie di progetti che sempre di più ci rendano meritevoli di questo riconoscimento, ma dobbiamo far fruttare il tutto in termini economici. Monetizzare questo riconoscimento credo che faccia parte un po’ anche della nostra origine sabauda, nel senso di avere sempre un’attenzione al lavoro, a quello che può essere il ritorno aziendale, imprenditoriale”.

Alberto Cirio ha poi annunciato l’importante novità: “A Biella potremo riunire tutte le le città e i territori del Piemonte che hanno avuto un riconoscimento Unesco. Questa è la mia proposta come presidente di regione”. Il politico ha concluso il suo intervento rivolgendo un pensiero a Michelangelo Pistoletto: “Ringrazio il maestro, è un orgoglio italiano, e anche un grande orgoglio piemontese. Basti pensare quando siamo stati a Parigi a cercare di sostenere in maniera educata ma determinata la candidatura di Biella, con altre città importanti che ci contendevano questo titolo. Ecco, in questo contesto, l’ambasciatrice italiana in Francia, persona di grandissimo valore e spessore, non è venuta né per il Piemonte né per Biella. Era lì per Michelangelo Pistoletto. E aggiungo che sentire spiegato il simbolo del Terzo Paradiso da lui è una momento che non ha valore. Godiamoci questi momenti perché la differenza la fanno sempre le persone. E noi abbiamo la fortuna di avere nella nostra regione una persona come Pistoletto. Io le sono molto grato – ha affermato rivolgendosi al fondatore di Cittadellarte – e ci permetta istituzionalmente, con il doveroso rispetto, di usare il suo nome e la sua fama con grande attenzione, serietà e rispetto, perché crediamo che così possiamo fare il bene di Biella e di tutto il nostro territorio”.


* Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Camera di Commercio Biella e Vercelli, Unione Industriale Biellese.
Sito ufficiale di Biella Città Creativa qui.