Si avvicina Pasqua. Come qualunque festività, in Italia, non è solo un momento di stacco dall’attività professionale. È innanzitutto un’occasione di ritrovo. Tutti insieme, con i propri cari, a condividere cose. Magari un pranzo, magari una cena, magari una chiamata o un semplice messaggio. Si dona con naturalezza il bene più prezioso, il tempo. E non contano fedi religiose o laicità: a prescindere da come venga vissuta questa giornata, la ricorrenza ha solitamente un valore particolare per chi la vive. Quest’anno, a causa delle restrizioni finalizzate al contenimento del contagio da Covid-19, sarà una Pasqua atipica. Genitori lontani dai figli, coppie che devono prolungare l’attesa di incontrarsi, rinunciando anche a una giorno che, come accennato, è speciale per molti. Anche il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, nella diretta Facebook di lunedì 6 aprile, ha sottolineato questo aspetto: “Sono giorni particolari – ha affermato Giuseppe Conte – ci avviciniamo a una festività a noi molto cara, radicata nella nostra tradizione religiosa, ma anche laica. È una festa che ci porta gioia, giorni lieti. Ma li vivremo a casa: sarebbe irresponsabile andare in giro e pensare di allentare questo senso di responsabilità(…). Pasqua, lo sanno bene i cristiani, significa ‘passaggio’, inteso anche come riscatto, nella speranza che questa festività possa portarcelo. Sarà una libertà che cercheremo di vivere. Io ho una fede religiosa, con la consapevolezza che sia un passaggio dal peccato alla redenzione tramite il sacrificio di Cristo. Per chi ha una visione più laica, invece, ci auguriamo che sia il passaggio verso una prospettiva migliore in cui vedremo un completo riscatto”.
Addentrandoci in altre tradizioni della Pasqua, si è soliti regalare il classico uovo di cioccolato, soprattutto ai più piccoli. Un’usanza che cela alcune problematiche: lo spreco di plastica usa e getta utilizzata per la confezione o il costo spropositato della cioccolata. Insomma, consumismo. Ma come non fare questo dono a un bambino quando è diventato quasi un rito fare un regalo simile? Legambiente sembra aver trovato l’equilibrio, lanciando un uovo di cioccolato sostenibile. L’associazione ambientalista, innanzitutto, ha deciso di donare alla Protezione Civile i fondi raccolti grazie alle confezioni dell’uovo di Pasqua che sono totalmente plastic-free*; originariamente i ricavi erano destinati a sostenere la campagna TartaLove, tesa a sostenere la salvaguardia delle tartarughe marine del Mediterraneo vittime dell’inquinamento di rifiuti e plastiche in mare. Simbolicamente, però, c’è spazio anche per quest’ultima iniziativa: oltre al richiamo nel packaging, la sorpresa all’interno del prodotto è una tartaruga origami 3D in cartoncino, da costruire e collezionare. Non solo, viene proposto cioccolato fondente – che ricordiamo essere più sano di quello al latte – in cacao da coltivazioni sostenibili. “L’utilizzo di cioccolato da cacao certificato UTZ – viene sottolineato nel sito di Dolci Preziosi – contribuisce a supportare le coltivazioni sostenibili del cacao; gli agricoltori certificati UTZ utilizzano le migliori pratiche agricole rispettose dell’uomo e dell’ambiente. L’uovo di Pasqua in questione – da 320 grammi – è prodotto da Dolci Preziosi è in vendita nei supermercati Coop, Finiper, Auchan, Unes, Agorà, Despar Centro-Sud, Conad, Crai, Carrefour e Bennet.
Per i cristiani, con la Pasqua si celebra la resurrezione di Cristo. La speranza di tutti gli Italiani – e del mondo intero – è che questa ricorrenza, a prescindere dalla fede, possa davvero innestare i primi semi di una rinascita sanitaria, economica e sociale post Covid-19. E un dono sostenibile che porti il sorriso a un bambino può essere un ottimo inizio.