Assorbimento CO2, le foreste pluviali sono a rischio
Uno studio pubblicato su "Nature" ha posto sotto i riflettori una criticità ambientale: le foreste tropicali stanno perdendo la loro capacità di assorbire anidride carbonica. Ecco dettagli e prospettive emerse alla ricerca.

Le foreste pluviali dell’America latina e dell’Africa sono in affanno. Assorbono minor quantità di anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera (circa 1/3 di meno rispetto agli anni ’90) e per questo non riescono più a rallentare i cambiamenti climatici”: è questo quanto emerso dallo studio Asynchronous carbon sink saturation in African and Amazonian tropical forests, pubblicato in copertina su Nature. Alla ricerca hanno preso parte un team di ricercatori (coordinato da Wannes Hubau e Simon Lewis della School of geography dell’università di Leeds) di un centinaio di istituzioni scientifiche di tutto il mondo. L’analisi ha evidenziato un dato allarmante: in 30 anni è stato registrato un dato di accrescimento e mortalità di 300mila alberi, in 565 aree di foresta pluviale in Africa e Amazzonia.

Il processo di assorbimento è reso più complesso dalle temperature più elevate, della siccità e della deforestazione. “Finora gli umani sono stati fortunati – ha ammonito Simon Lewis – poiché le foreste tropicali stanno assorbendo molto del nostro inquinamento, ma non possono continuare a farlo indefinitamente. Dobbiamo frenare le emissioni di combustibili fossili prima che il ciclo globale del carbonio inizi a lavorare contro di noi. Il momento per agire è ora”. L’antropocene, ancora: i polmoni verdi del nostro pianeta, fonte di vita (metaforica e non), si stanno deteriorando a causa dell’uomo.

Se si volge lo sguardo ai numeri e alle statistiche, si nota come l’assorbimento di carbonio dall’atmosfera da parte delle foreste tropicali abbia raggiunto il picco negli anni ‘90, ma con un peggioramento avvenuto negli ultimi tempi: vent’anni fa, infatti, erano circa 46 miliardi le tonnellate rimosse dall’aria (pari a circa il 17% delle emissioni di biossido di carbonio prodotte dalle attività umane); nei 10 anni appena trascorsi, invece, l’assorbimento è sceso a circa 25 miliardi di tonnellate, solo il 6% delle emissioni globali. Il problema è lampante: le foreste tropicali di ogni parte del globo si stanno sempre più saturando, al contrario le emissioni dell’uomo aumentano di anno in anno. Il risultato? Secondo quanto pubblicato su Nature, la capacità di assorbimento del carbonio – prendendo come riferimento le foreste africane – diminuirà del 14% entro il 2030. Sì, proprio l’anno a cui fa riferimento l’Agenda delle Nazioni Unite, il cui obiettivo è far prendere forma e concretizzare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Ma lo scenario più preoccupante è in Amazzonia, dove si prevede che l’assorbimento del carbonio raggiunga addirittura lo zero entro il 2035.
I numeri parlano chiaro: si complica la lotta contro il cambiamento climatico.


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