Ue, una nuova mossa per l’ambiente con una legge sul clima… ma entro il 2050
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha "pronta" una legge che prevede zero emissioni obbligatorie, ma solo fra 30 anni. Una novità positiva sul fronte green, non fosse per le tempistiche controverse, come sottolineato dalla giovane attivista Greta Thunberg: "Questa legge sul clima è una resa. Così si rinuncia agli accordi di Parigi, alle promesse e alla possibilità di fare tutto il possibile un futuro sicuro".

Le buone intenzioni ci sono. Ma quando i provvedimenti prioritari a livello globale slittano, si ha il sentore che – tra le alte sfere politiche – si stia snobbando la causa. Il riferimento è alla proposta presentata dalla Commissione Europea – durante la riunione settimanale dei commissari Ue tenutasi il 4 marzo – a 27 governi e all’Europarlamento di una Legge europea per il clima, che ha come finalità quella di eliminare le emissioni inquinanti di CO2 entro il 2050. Un margine molto (probabilmente troppo) ampio considerando che si tratta di un periodo di trent’anni. Qual è l’obiettivo della legge in questione? Azzerare le emissioni nette di gas serra dell’Unione europea (ossia far sì che non superino le capacità di assorbimento dell’ambiente) entro il 2050. La proposta dovrebbe costituire il fondamento del ‘green deal europeo’ che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha più volte annunciato di voler di mettere al centro del suo mandato. “I cambiamenti climatici li abbiamo creati noi – ha affermato – quindi sta a noi agire. La legge climatica guiderà ogni nostra azione per i prossimi trent’anni, ci fornisce gli strumenti per misurare i progressi verso l’obiettivo di un’Europa a zero emissioni entro il 2050”.

Come a testimoniare la fattibilità e la serietà della vicenda, ha preso parte all’incontro anche Greta Thunberg, invitata dalla stessa Ursula von der Leyen. La giovane attivista, divenuta simbolo internazionale nella lotta contro il cambiamento climatico, ha però manifestato il proprio disappunto: “Se la tua casa brucia, non aspetti qualche altro anno prima di spegnere l’incendio, mentre è proprio questo quello che la Commissione sta proponendo. Nel momento in cui l’Ue presenta questa legge sul clima, con le emissioni zero entro 2050, indirettamente ammettete la resa. Rinunciate agli accordi di Parigi, alle vostre promesse e alla possibilità di fare tutto il possibile per dare un futuro sicuro per i vostri figli”.

Si paventa, però, un’apertura dovuta anche a Greta e delle realtà ambientaliste – che hanno espresso il loro dissenso in merito alla vicenda e hanno fatto presente come non sia presente un organismo scientifico indipendente – ossia la speranza di puntare a un taglio della C02 entro il 2030, in linea con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Per ora si tratta di una proposta, in quanto la Commissione ha dato inizio a una consultazione pubblica per un patto sul clima che preveda il coinvolgimento di regioni, comunità locali, società civile, scuole, imprese e cittadini; la legge sul clima dovrà quindi essere esaminata dal Consiglio e dall’Europarlamento prima di diventare legalmente vincolante. Obiettivo comune, come accennato, il taglio delle emissioni. La proposta di legge sul clima prevede, infine, anche un sistema di monitoraggio sui miglioramenti europei e nazionali nella riduzione di emissioni inquinanti. In quest’ottica, a partire da giugno del prossimo anno si potrebbe avere una prima verifica, ma è già in programma un’analisi della situazione a settembre 2023 e ogni cinque anni.


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