“Emergenza Freddo”, a Biella ritorna il progetto solidale per i senzatetto
Continua la decima edizione di “Emergenza Freddo”, iniziativa nata nel 2012 con l'obiettivo di offrire un ausilio concreto a soggetti in condizioni di fragilità sociale. Il progetto mira a garantire, anche quest'anno, un posto letto al coperto a chi non dispone di una fissa dimora, offrendo inoltre servizi e spazi ad hoc nelle ore più fredde delle giornate.

Da 9 anni, ogni inverno, accogliamo gli invisibili, le loro esistenze ai margini della società. 481 persone hanno evitato il gelo della notte, perché quando è arrivato il freddo noi eravamo pronti. Abbiamo garantito loro notti letto, 14.156 in un calde, la al coperto 15.490 cene possibilità di trascorrere le ore più fredde in un ambiente accogliente e dignitoso per 913 giornate di servizio”. Viene presentato così il progetto Emergenza Freddo nella locandina della nuova edizione, che ha preso il via il 18 novembre scorso nel territorio laniero. L’iniziativa, avviata nel 2012 come uno degli esiti dei lavori del Piano di Zona 2009-2011 del Comune di Biella, prevede per il 2021/22 il potenziamento dei quindici posti del dormitorio cittadino con altri dieci posti di accoglienza in strutture messe a disposizione da Caritas, alcune delle quali consentono anche la permanenza durante tutto l’arco della giornata con l’attivazione di veri e propri progetti abitativi temporanei. Come riportato nella nota stampa del progetto, per le persone accolte in strutture che invece offrono solo accoglienza notturna (come ad esempio il dormitorio), sarà inoltre messo a disposizione uno spazio diurno dalle 15.00 alle 19.00 sette giorni su sette sempre presso struttura Caritas. A tutti i beneficiari sarà garantito kit igiene, pasti caldi, abbigliamento invernale, doccia, lavaggio abiti, supporto educativo, accompagnamento nell’accesso ai servizi sociali e sanitari e monitoraggio delle condizioni sanitarie.

Le realtà coinvolte
La prima edizione vedeva coinvolti dieci partners (IRIS, CISSABO, Città di Biella, Caritas, CRI Biella, ASL Bi, Istituto Belletti Bona, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro Territoriale per il Volontariato) e prevedeva una risposta emergenziale con l’attivazione di venti posti al Belletti Bona accanto ai venti del dormitorio. Attualmente i partners sono diventati ben quattordici: nel tempo, infatti, si sono aggiunti ACLI, coop. Anteo (subentrata a Istituto Belletti Bona), Associazione La Rete, ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Associazione Tunka e – quest’anno – anche l’Associazione No Mafie Libera Biella che da sempre sostiene il progetto con una consolidata iniziativa di raccolta fondi.

L’evoluzione del progetto
Dal 2019, grazie a fondi europei (PON Inclusione avv. 4 e FEAD), si è avviata sul territorio Biellese la sperimentazione di 15 progetti housing first, che significa “letteralmente ‘la casa prima di tutto’, perché solo se si ha un posto sicuro dove stare – viene specificato dagli organizzatori – è possibile migliorare la propria condizione e prendersi cura di sé, beneficiando a pieno degli interventi socioeducativi e sanitari messi a disposizione dai servizi. Con la pandemia del 2020, anno dello slogan ‘io resto a casa’, con le persone senza dimora questo approccio si è rivelato l’unico percorribile, a tutela loro e della comunità”. Al 31 dicembre 2020 i progetti attivati nel Biellese erano ben 38 (a fronte di 12 dell’astigiano, 19 nella provincia di Alessandria, 15 in quella di Cuneo e 4 in quella di Novara). A detta degli organizzatori, questo importante risultato è stato possibile grazie alla collaborazione virtuosa tra pubblico e privato del territorio e grazie ad un uso integrato delle varie risorse economiche a disposizione (finanziamenti provenienti dalle Fondazioni Bancarie e fondi pubblici). “Lo sforzo degli attori del welfare locale – si legge nella nota dedicata – è stato ed è tuttora quello di andare oltre gli interventi emergenziali, per realizzare interventi strutturali, che offrano risposte durevoli nel tempo, ben consapevoli però che l’ ‘emergenza’ non potrà mai essere del tutto accantonata”.

I costi
I costi del potenziamento dell’accoglienza notturna e diurna dal 18 novembre al 31 marzo, in questa veste ‘tesa’ verso l’approccio housing first saranno coperti grazie alla conferma del finanziamento di 15.000 euro da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, dei 5.000 euro della Città di Biella, 2400 euro Consorzio IRIS (che cura come di consueto anche il coordinamento dell’Emergenza Freddo), 1300 euro CISSABO, 2000 euro CRI Biella, 2000 euro Caritas, a cui si aggiungono circa 7000 euro di ‘tesoretto’ raccolta fondi 2020/2021 per un complessivo di 34700 euro, e ai quali si auspica si possano aggiungere i circa 11.000 euro ancora necessari attraverso la raccolta fondi. L’ASL BI provvederà, inoltre, a mettere a disposizione vaccini antinfluenzali per tutte le persone senza dimora e in situazione di marginalità.

Come sostenere il progetto
Chiunque può supportare l’iniziativa con una donazione: con 10 euro si assicura l’accoglienza pomeridiana (dalle ore 15 alle 19) di una persona, con 15 euro si sanificano le strutture per un giorno, con 22 euro l’intera accoglienza notturna di un senzatetto. Chi volesse contribuire può fare un bonifico al seguente IBAN IT 02M0608522300000013890039 intestato all’Associazione La rete.
Nelle nove edizioni precedenti – concludono gli organizzatori – nessuno di chi ha chiesto riparo è rimasto fuori. Anche quest’anno tutti i soggetti aderenti alla rete dell’Emergenza Freddo si auspicano – con l’aiuto della comunità Biellese – non solo di raggiungere lo stesso obiettivo, ma anche di continuare a dare l’opportunità, come è accaduto a molti, di lasciare del tutto la vita ‘in strada’”.

Per informazioni e prenotazioni: punto accesso accoglienza plurale dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.00 rif. tel. 015 2523395 mail paap.biella@coopmariacecilia.org.


Sottoscrittori Protocollo: Città di Biella, Consorzio I.R.I.S., CISSABO, Caritas Diocesana Biella, ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Croce Rossa Italiana sez. Biella, Centro Territoriale per il Volontariato, ASL BI, Gruppi di Volontariato Vincenziano, ACLI Biella, Associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, Associazione La Rete, Associazione Tunka, Associazione No Mafie Libera Biella.
Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.