Tradurre i suoni della natura in un codice musicale capace di rendere gli ascoltatori partecipi, attraverso un viaggio esperienziale che sensibilizzi sulla necessità di trovare un nuovo equilibrio: è questo l’obiettivo di Re:Earth, residenza che si svolgerà nell’arco di 15 giorni a Cittadellarte. Dal 15 al 30 aprile (rimandato a data da destinarsi), infatti, i 6 partecipanti selezionati potranno lavorare (e farsi ispirare) negli spazi della Fondazione Pistoletto, a Biella. L’iniziativa avrà come tema centrale il rapporto uomo/natura e le conseguenze di questo dualismo in termini di cambiamento climatico. L’arte, quindi, in relazione con altri ambiti del tessuto sociale, in una ricerca che indaga sul rapporto tra artificio e tematiche ambientali. Una delle finalità del progetto, infatti, sarà trovare una sintesi artistica e una declinazione poetica per esporre il topic in questione ad un pubblico potenziale di club, festival , musei e luoghi d’arte in generale.
La Call for artists
Per selezionare i partecipanti che prenderanno parte alla residenza è stata indetta una Call for artists, aperta dal primo al 29 febbraio 2020. Verranno scelti sul territorio nazionale musicisti, artisti e producer in grado di “maneggiare sia gli alfabeti colti dell’arte audiovisiva che i concetti sonori contemporanei”, come riportato nel documento ufficiale. I protagonisti selezionati saranno due musicisti, un produttore, due video-maker, uno scenografo ed un project manager.
I tutor
Durante i 15 giorni di residenza, gli artisti opzionati saranno seguiti da tutor esperti, professionisti del mondo della musica, della comunicazione, della produzione audio/video, da organizzatori di eventi culturali e artisti d’eccellenza nel campo della visual art. Queste figure di coordinamento non saranno le uniche ‘guide’ dei partecipanti: per arricchire l’esperienza dei creativi di nuove contaminazioni artistiche, si terrà una serie di conferenze e workshop, tenuti da diversi professionisti in ambito nazionale ed internazionale; i relatori, quindi, esploreranno i temi cardine della residenza partendo dai rispettivi campi di studio (ad esempio, dal design alle scienze, dalla geografia alla tecnologia…). “Oltre ai tutor, alle attrezzature tecniche ed alle conference – spiegano gli organizzatori – il gruppo di lavoro seguirà un percorso di approfondimento e field recordings del territorio, interfacciandosi con le strumentazioni e i dispositivi meccanici che misurano e prevedono il tempo, messo a disposizione dall’osservatorio metereologico”.
Il progetto e la fase finale
“Mediante la selezione di figure artistiche – si legge nel sito del progetto – si vuole creare un percorso formativo-creativo di alta qualità che vede l’interazione tra artisti, formatori ed ospiti selezionati. Uno degli obiettivi principali è quello di coinvolgere tutti gli attori della residenza che, per loro background lavorativo e culturale, hanno un approccio alla musica diverso tra di loro, al fine di creare una selezione eclettica sia nel metodo di lavoro, nel processo di produzione, che nella restituzione al pubblico”. Gli artisti selezionati potranno inoltre avere, al termine dell’esperienza, una produzione musicale che potrà essere circuitata in vari ambiti e contesti di restituzione organizzati dai partner di progetto. Calerà il sipario sulla residenza con una performance artistica realizzata all’interno di un contesto installativo, anche questo ideato e progettato nei 15 giorni di residenza.