Un Natale che ha cura del mondo: è questo il nome del progetto espositivo promosso dal Convento dei Cappuccini che vede protagoniste tutte le scuole (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), le associazioni, i gruppi e singoli abitanti di Monterosso. I partecipanti hanno realizzato 30 presepi utilizzando materiali poveri, di scarto e di recupero, come segno di attenzione e sensibilizzazione al tema ecologico. L’idea è nata come preparazione all’ottocentesimo anniversario del Cantico delle Creature (1225-2025) di San Francesco d’Assisi “che rappresenta una lode – si legge nella pagina Facebook del Convento Cappuccini Monterosso – al creato e testimonia una cura profonda per l’ambiente e per il mondo in cui viviamo. Un’occasione per tutti per riflettere su tematiche così attuali e mostrare come anche i materiali di scarto possono trasformarsi in opere artistiche e testimoniare un grande messaggio civico ed ecologico”. La mostra, inaugurata il 14 dicembre scorso, continuerà fino al 16 febbraio 2025 alla Chiesa dei Frati Cappuccini di Monterosso al Mare (i presepi sono esposti e visitabili tutti i giorni).
Il presepe ispirato alla Venere degli stracci
La classe 1° della Scuola Secondaria di Monterosso, in occasione della mostra, ha modellato il suo presepio facendo riferimento alla Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto. “Questo nostro progetto per il presepe – così la classe – nasce da due elementi di ispirazione: il rispetto dell’ambiente e nello specifico l’attenzione al fast fashion, cioè l’abitudine a comprare e buttare tessuti che poi diventano fonte di grossi problemi ambientali a causa delle discariche nei Paesi di destinazione dei tessuti inutilizzati. L’altro elemento di ispirazione sono le opere dell’artista Michelangelo Pistoletto: l’osservazione della sua Venere ha fatto da preziosa guida per la creazione del nostro presepe”.
Il videomessaggio di Pistoletto
Michelangelo Pistoletto ha ringraziato gli studenti con un videomessaggio diffuso in occasione del Rebirth Day dalla pagina Facebook del Convento Cappuccini Monterosso. “Cari ragazzi e ragazze, avete realizzato – ha esordito – la Natività con gli stracci della ‘Venere degli stracci’. Venere vuol dire ‘venerare’ e, da qui, arriviamo alla venerabilità del Natale. Io disegno il Terzo Paradiso con dentro il Natale: da un lato la Madonna, la donna, la mamma; dall’altro San Giuseppe, il padre; al centro il figlio nato dalla loro due. Questo vale nella Betlemme di antico tempo quanto nel venire e divenire di ogni tempo. Abbiamo infatti sempre la nascita e la dimensione del Terzo Paradiso: da una parte c’è una persona, dall’altra ce n’è un’altra, mentre al centro c’è l’unione, la meraviglia dello stare insieme, del creare la capacità di vivere pace e armonia. Questo – ha concluso – è il Natale, la nascita di una nuova società Auguri a tutti e complimenti per il vostro bellissimo lavoro d’arte”.