Un momento di approfondimento dedicato a presentare alcuni esempi della storia e delle realtà delle ‘Social Practices’ (pratiche relazionali e partecipative) considerate fra gli approcci più radicali e radicati nell’arte contemporanea, utilizzate dagli artisti per affrontare temi sociali e ambientali in maniera attiva, visionaria, inclusiva, insieme allo spettatore, radicandosi in un territorio: sono questi, in sintesi, i temi che verranno affrontati durante il talk Artivism: Pratiche artistiche radicate e radicali, in programma il 12 settembre a Bologna con la partecipazione di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. L’incontro è inserito nel calendario di eventi del Resilienze Festival, rassegna che si dedica a raccontare un mondo di prospettive, lotte, pratiche e utopie per costruire una visione condivisa e accrescere una consapevolezza in grado di guidare verso un cambiamento sociale responsabile. Questa terza edizione della kermesse – la seconda nella sua versione ampliata ai linguaggi dell’arte contemporanea – sarà una quattro giorni di incontri, dibattiti, installazioni artistiche, presentazioni di libri, workshop, proiezioni, concerti e degustazioni mirati a esplorare, attraverso i linguaggi dell’arte, cosa significa oggi essere radicati e radicali.
Queste ultime sono le due parole chiave dell’iniziativa: “Radicati – si legge nel sito web del Resilienze Festival – come tutti coloro che decidono di mettersi in gioco con scelte di cambiamento, mettendo al centro il proprio territorio e la sua salvaguardia, pensando agli impatti del proprio agire. Radicali come i tanti che sentono l’urgenza di affrontare la realtà con determinazioni assolute, intransigenti, in antitesi alle logiche di sistema: scelte che non hanno paura di immaginare un modo diverso di vivere, pensare, relazionarsi, alimentarsi, creare. Il 2019 – viene specificato nella nota – rappresenta per Resilienze Festival l’anno della consapevolezza. La consapevolezza di un’urgenza etica, ecologica, sociale, una determinazione necessaria che chiama a prendere posizioni nette. Ancora una volta l’arte e la visione libera degli artisti ci guida nell’esplorazione di scenari possibili e futuri auspicabili, dove la lettura della complessità possa offrire soluzioni positive, creative, collettive che la banalizzazione del presente non riesce a intravedere”.
Questi argomenti prenderanno forma e si articoleranno attraverso una serie di appuntamenti multi-tematici – come progetti installativi o talk – che permetteranno un approfondimento teorico e storico degli approcci e dei linguaggi artistici presentati. In quest’ottica, Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte) parteciperà ad una iniziatvia prevista per giovedì prossimo dalle 18 alle 19.30 alla Serra Sonora di Bologna. All’evento Artivism: Pratiche artistiche radicate e radicali interverranno anche Lorenzo Balbi (direttore MAMbo Museo di Arte Moderna Bologna), Mario Cristiani (Fondatore Galleria Continua), il collettivo NONE, Antonello Ghezzi (main artist di Resilienze), Federica Patti (LaRete Art Projects) e Laura Maeran (Exhibition Production Manager Triennale). Durante l’incontro verrà messo in luce come la partecipazione nell’arte contemporanea sia per eccellenza la pratica radicale e radicata scelta dagli artisti per affrontare, insieme allo spettatore, temi e progetti sociali e ambientali. L’arte di Michelangelo Pistoletto e le pratiche di Cittadellarte saranno quindi tra i protagonisti del talk, in cui verrà narrato (anche attraverso le storie delle realtà presenti) come l’arte possa essere e divenire strumento di costruzione collettiva di un cambiamento responsabile.