Una mobilitazione globale mirata a incrementare la consapevolezza del valore della natura e della biodiversità da parte dell’opinione pubblica in tutto il mondo: a partire da questo obiettivo di cui il WWF si fa portatore, l’organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale propone una nuova edizione di un’iniziativa green. Il riferimento è all’Earth Hour, che viene definita come un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del pianeta e un grido per fermarne la distruzione. Prendere parte all’iniziativa, a livello individuale o collettivo, è molto semplice: è necessario spegnere le luci per un’ora. La finalità è che chiunque, a livello mondiale, dia il proprio contributo alla causa, dimostrando che un obiettivo, se comune, può arrivare al traguardo più celermente. Il WWF, quindi, invita cittadini, giovani, istituzioni e imprese a prendere parte all’Earth Hour supportando la causa che mira a un futuro sostenibile. L’appuntamento con l’Ora della Terra prenderà il via sabato 28 marzo alle 20.30 locali, partendo dall’Australia.
La prima e l’ultima volta
Dall’edizione inaugurale del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, l’onda colorata di buio si è propagata in ogni angolo del pianeta, lasciando alle sfumature della notte piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo; insomma, il mondo unito per manifestare contro i cambiamenti climatici. Anche l’ultima edizione (a livello cronologico) di Earth Hour è stata un successo mondiale, con la partecipazione di 188 città tra paesi e territori. “Tutti insieme – scriveva il WWF – siamo riusciti a spegnere le luci di quasi 18mila monumenti e a generare più di 3,5 miliardi di messaggi sui social network e sul web attraverso #EarthHour, #connect2earth”. In Italia l’evento centrale della mobilitazione in questione si è svolto nella città di Matera, dove si sono tenute differenti iniziative in linea con la mission dell’iniziativa.
La prossima edizione e il commento del presidente di WWF
Quest’anno il WWF Italia ha scelto Venezia – visti i recenti disastri che hanno colpito la città – come città simbolo della lotta al climate change. Proprio nel capoluogo del Veneto, il prossimo 28 marzo, si terrà l’evento centrale italiano dell’Ora della Terra, realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Venezia che sostiene e darà il patrocinio all’iniziativa. “Il 2020 – ha spiegato Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, in una nota sul sito dell’organizzazione ambientalista – sarà l’anno di una massiccia mobilitazione verso governi, parlamenti, imprese, organizzazioni e cittadini per raggiungere un ‘New Deal for Nature and People’, un nuovo modo di pensare il futuro, che comprenda obiettivi ambiziosi e indicatori coerenti con il fine di proteggere efficacemente almeno il 30% della superficie del nostro pianeta entro il 2030 giungendo al 50% entro il 2050. Il primo appuntamento per far sentire la nostra richiesta di cambiare passo nelle politiche climatiche e nell’azione per garantire la salute della natura sarà proprio Earth Hour, il prossimo 28 marzo. Vi chiediamo quindi di partecipare in ogni città per far sentire con forza la nostra voce, perché mai come oggi è urgente spingere i decisori politici ed economici a passare finalmente dalle parole ai fatti”.
Iniziative come queste sono fondamentali a livello simbolico. Non va però mai dimenticato che l’Ora della Terra è in ogni momento di ogni giorno. Cerchiamo di vivere consumando meno energia elettrica, meno benzina, meno riscaldamento. Il pianeta ci ringrazierà, il nostro portafoglio anche e renderemo possibile un futuro per i nostri figli.