“Sfide sociali nelle comunità rurali e montane”, un bando per progetti a impatto sociale nelle aree interne
"NEMO - Nuova Economia in Montagna" ha dato notizia di un bando - promosso da Finpiemonte e Fondazione Giacomo Brodolini - che si rivolge a coloro che hanno idee da sviluppare o progetti in fase preliminare (e quindi non ancora pronti a tradursi in immediate azioni concrete sul territorio) in comuni del torinese, cuneese e biellese classificati come aree interne (SNAI). Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato per il 30 giugno 2020: ecco tutti i dettagli.

Sostenere attraverso percorsi mirati di accompagnamento alle imprese la creazione, il potenziamento o la scalabilità di iniziative volte a dare risposta alle sfide sociali di alcuni territori montani del Piemonte: è su questo che verte Sfide sociali nelle comunità rurali e montane, bando dedicato a idee e progetti in fase preliminare nelle cosiddette aree interne SNAI. L’iniziativa è inserita nell’ambito del programma Delfin (Interreg Central Europe 2014-2020), che è teso a promuovere l’imprenditoria sociale nelle aree rurali di Germania, Ungheria, Croazia e Italia (Piemonte), per supportare chi sviluppa o intende favorire progetti di impresa che nel realizzarsi impattino positivamente – sia dal punto di vista economico sia delle ricadute sociali – sul territorio in cui saranno avviati. Il bando in questione, promosso da Finpiemonte e Fondazione Giacomo Brodolini e diffuso da NEMO – Nuova Economia in Montagna in collaborazione con il Collegio Carlo Alberto di Torino, prevede quindi l’accompagnamento di future attività imprenditoriali ad impatto sociale in aree rurali e montane del torinese, del biellese e del cuneese.

L’iniziativa – il cui termine ultimo per candidarsi è per martedì 30 giugno 2020 – è mirata* ad organizzazioni già attive e formalmente costituite, che vogliano ampliare o innovare il loro ambito d’azione attraverso interventi nuovi o che siano volte a rispondere ai bisogni sociali dei territori rurali e montani di riferimento. Possono partecipare anche associazioni, cooperative e cooperative di comunità e, in generale, organizzazioni anche non iscritte al registro imprese (purché propongano azioni e progetti esplicitamente volte a generare ricadute sociali). Non solo: Sfide sociali nelle comunità rurali e montane si rivolge anche a potenziali futuri imprenditori – soggetti singoli o di gruppo – che, pur non costituti giuridicamente, abbiano un’idea progettuale finalizzata a rispondere ai bisogni sociali dei territori rurali e montani.

Nel portale web del bando vengono anche definiti i requisiti per partecipare. Innanzitutto è fondamentale avere un’idea o un progetto che risponda in modo esplicito alle sfide sociali di una comunità locale in area rurale/montana.
La proposta, come accennato, deve intervenire su un territorio compreso nelle aree interne del cuneese, del biellese o del torinese “intese come Intermedie, Periferiche, Ultraperiferiche – secondo la categorizzazione SNAI con elenco dei comuni idonei”. Come riportato nella nota, l’iniziativa deve avere un carattere innovativo rispetto al contesto in cui interviene, come servizi/attività non ancora presenti, nuove modalità di erogazione, inclusione soggetti locali e destinatari, riorganizzazione di servizi/attività già presenti verso maggiore sostenibilità/impatto.

La proposta – viene specificato nel bando – deve essere capace di generare impatto sociale sulla vita delle comunità di riferimento, a prescindere dal tema affrontato, e in grado di generare un ritorno economico per i soggetti attuatori, garantendo la sostenibilità economica”. Chi presenta domanda, infine, deve dare la propria disponibilità a partecipare a un percorso di accompagnamento e incubazione della durata di 9 mesi circa (da luglio 2020 a marzo 2021), che prevede un impegno di 2 o massimo 3 incontri al mese*.

Per quanto concerne la valutazione delle candidature, sono 5 i macro-requisiti di cui la giuria terrà conto: motivazione del candidato (organizzazione/soggetto singolo/gruppo di lavoro); coerenza della proposta rispetto all’obiettivo di sviluppare nuove idee imprenditoriali che possano dare risposta alle sfide sociali; originalità e innovazione dell’idea, anche rispetto al contesto locale in cui si inserisce; fattibilità tecnica e sostenibilità economica; completezza e qualità delle informazioni fornite.

Come si evince dai punti chiave dell’iniziativa, l’impatto sociale sarà quindi alla base del bando, al punto che nella documentazione per i candidati è presente un file che ne specifica la definizione, l’importanza per le imprese e la sua misurazione: “L’impatto sociale – si legge nel testo – viene comunemente definito come l’insieme di conseguenze sulle persone e sulle comunità che risulta da un’azione, un’attività, un progetto, un programma o una politica pubblica. Nel caso delle imprese, parlando di impatto sociale ci si riferisce a quei cambiamenti positivi che queste causano al di là della loro attività principale di produzione di beni o servizi (…). Per un’impresa, la dimensione sociale rappresenta sia una premessa sia un ingrediente per riuscire ad inserirsi e costruire legami sul territorio”.

Ci auguriamo – ha affermato ai nostri microfoni Francesco Di Meglio*, presidente dell’associazione NEMO – che dalla partecipazione e dal coinvolgimento dei soggetti che parteciperanno a questo bando ‘sperimentale’ (per questo dedicato solo ad alcune aree piemontesi), emergano le idee ed i progetti interessanti di questo territorio che, una volta emersi e riconosciuti, possano trovare future vie di finanziamento. Un aspetto non dimenticato dai promotori del bando che si stanno già impegnando per identificare quei soggetti disponibili ad ascoltare le proposte e a sostenerle opportunamente. Un altro punto – conclude – che sarà interessante verificare (ed eventualmente accompagnare in una seconda fase) è la relazione che si potrà instaurare tra i progetti provenienti dallo stesso territorio e tra questi stessi progetti e quelli delle altre zone piemontesi. Affini per modalità ed obiettivi e, quindi, facilmente coordinabili e indirizzabili verso una collaborazione che speriamo presto, sia pronta a realizzarsi su tutto il Piemonte”.

 


Per ulteriori informazioni sul bando è possibile scrivere una mail all’indirizzo progetti@nemoinrete.org.
Per visionare il bando completo e accedere a tutta la documentazione cliccare qui.
1* – Sono considerati idonei anche soggetti non stabiliti nei comuni indicati in questo documento, purché il progetto intervenga e generi impatto sociale sui quei territori.
2* – L’accompagnamento sarà organizzato in modo diffuso sui territori e, seconda delle circostanze, si potranno prevedere incontri di persona o online.
3* – Il presidente dell’associazione NEMO – Nuova Economia in Montagna è educatore professionale e accompagnatore naturalistico ‘prestato’ alla progettazione sociale. “Mi piacerebbe incarnare – ci ha svelato – la figura dell’intellettuale militante, capace di fare dell’esperienza e della riflessione sui problemi sociali ed ambientali un’opportunità per riflettere e immaginare soluzioni possibili. Sono inoltre pastore e attore di teatro sociale”.