Un appuntamento di assoluta rilevanza nel panorama fieristico internazionale delle fiere b2b dedicate a fibre e filati: è questo, in sintesi, Filo, rassegna tesa a dare il massimo risalto all’esposizione, da parte delle aziende italiane ed estere più innovative, di filati e prodotti che rappresentano l’eccellenza del settore. La prossima edizione in programma è la 56esima e si terrà mercoledì 29 e giovedì 30 settembre 2021, rispettivamente dalle 9 alle 18 e dalle 9 alle 17. Nel contesto dell’evento, che si tiene annualmente al MiCo Milano Convention Centre ubicato nel nuovo quartiere di Citylife, gli organizzatori stanno proponendo Con le mani, un ciclo di interviste con alcuni importanti testimonial del mondo tessile. I primi appuntamenti dell’iniziativa hanno visto protagonisti i seguenti relatori: Franco Ferraris (video), amministratore delegato del Lanificio Ermenegildo Zegna; Gianfranco Di Natale (video), direttore generale di Sistema Moda Italia e direttore di Confindustria Moda; Alessandro Barberis Canonico (video), presidente di Milano Unica; Paolo Monfermoso (video), general manager di Filo.
Ieri – 24 marzo – è stata pubblicata la quinta puntata di questa rubrica, che ha visto come ospite Michelangelo Pistoletto. “Un grande artista – si legge nella nota stampa dedicata all’uscita del filmato – è capace di anticipare sensibilità e consapevolezze, di produrre opere che continuano a mantenere intatto il loro messaggio e il loro significato anche a distanza di molti anni dalla loro realizzazione È quello che accade con le opere di Michelangelo Pistoletto: la Mela Reintegrata, la Venere degli stracci, il Terzo Paradiso ci parlano di temi di grandissima attualità. In questo episodio il maestro Pistoletto si concentra sul rapporto tra esseri umani e natura, tra ciò che è tutt’uno con la natura e ciò che invece è artificiale. E si sofferma su come ricomporre la frattura che tra i due mondi si è realizzata”.
Nel filmato è stato chiesto a Michelangelo Pistoletto che cosa fosse per lui la sostenibilità: “Per me – ha risposto – è la capacità di trovare un equilibrio molto preciso tra il mondo naturale e il mondo artificiale. Noi, nella produzione, sviluppiamo l’attività artificiale, che tocca tutti gli ambiti, del lavoro, della politica e della natura. Io ho realizzato un’opera rappresentativa di tutto questo insieme a Zegna: la Mela Reintegrata, che si trova a Milano all’ingresso del loro edificio. È fatta con la lana perché questo materiale rappresenta il rapporto ideale tra natura e artificio: la pecora, infatti, si sveste per vestire noi, ma poi si riveste. La lana ha questa riproduzione ed è già sostenibile di per sé il concetto. Poi chiaramente va tenuto conto di tutta la lavorazione, dal taglio al prodotto finito, che implica un impegno importante che richiama la scienza e la tecnologia per arrivare al minor inquinamento possibile”. Il maestro biellese ha poi illustrato i principi del Terzo Paradiso, spiegando come declina la sostenibilità nel suo segno-simbolo. Il fondatore di Cittadellarte si è infine espresso sull’importanza dell’economia circolare e sul rapporto tra questa tematica e la Venere degli stracci.