Condividere le esperienze maturate dalla pandemia ed elaborare e approvare una ‘dichiarazione di Roma’: è questo l’obiettivo del Global Health Summit, un incontro che rappresenta un’opportunità di confronto per il G20 e per tutti i leader invitati, tra i quali i responsabili delle organizzazioni internazionali e regionali e i rappresentanti degli organismi sanitari globali. L’appuntamento è in programma per il 21 maggio 2021 a Roma, proposto in co-organizzazione dall’Italia – durante l’anno della Presidenza di turno del G20 – e dalla Commissione europea. “I contenuti della dichiarazione – si legge nella nota stampa del governo – potranno costituire un punto di riferimento per rafforzare la cooperazione multilaterale e le azioni congiunte per prevenire future crisi sanitarie mondiali”. In quest’ottica, è già stato definito su cosa verterà il Vertice Mondiale sulla Salute: sul Coronavirus Global Response, la maratona di donazioni che lo scorso anno ha raccolto quasi 16 miliardi di euro da donatori di tutto il mondo per l’accesso universale a trattamenti, test e vaccini contro il coronavirus; sull’attuale lavoro delle istituzioni e dei quadri multilaterali, in particolare l’Organizzazione mondiale della sanità e i regolamenti sanitari internazionali; su altre iniziative e processi sanitari, compresi quelli che si svolgono nell’ambito del G20 e del G7.
“Il mondo deve essere meglio preparato – ha affermato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea – a proteggere l’umanità dalle pandemie future. Dobbiamo imparare la lezione e tutti i paesi devono lavorare meglio insieme per migliorare la sicurezza sanitaria globale. Per sostenere questi sforzi l’Unione europea organizzerà congiuntamente un vertice mondiale sulla salute con la presidenza italiana del G20”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha sottolineato l’importanza globale del summit di maggio: “Il vertice mondiale sulla salute è un evento speciale della presidenza italiana del G20: organizzato in collaborazione con la Commissione europea, offre l’opportunità di condividere gli insegnamenti tratti durante la pandemia di Covid-19. Discuteremo – ha concluso – delle modalità per migliorare la sicurezza sanitaria, rafforzare i sistemi sanitari e potenziare la nostra capacità di affrontare in futuro le crisi in uno spirito di solidarietà”.