Una soluzione in più per i senzatetto e i bisognosi arriva dalla Grande Mela. L’agenzia creativa FramLab, infatti, ha ideato alcune case pensate per i sempre più numerosi homeless di New York. Si tratta del progetto “Homed“, basato su strutture abitative temporanee ideate per i soggetti in situazioni di criticità. I mini-alloggi, nello specifico, verrebbero “attaccati” alle facciate dei palazzi ritenuti più adatti. La particolarità di queste piccole case, oltre alla forma esagonale, sarebbe la disposizione: per ogni palazzo si installerebbero più moduli abitativi, fino a creare, alla vista, un effetto alveare. Le costruzioni, che sarebbero stabili per mezzo di specifiche impalcature, sono realizzate in alluminio (molto leggero) e studiate anche per essere piccoli capolavori di design, basti considerare che le facciate prevedono pannelli riflettenti.
L’estetica per l’esterno dei moduli si sposa anche con le vere esigenze dei possibili inquilini con gli interni: l’arredamento prevede i servizi essenziali come letto, bagno e una zona “salotto”, personalizzabili in base alle necessità. Un altro valore aggiunto di “Homed” è la possibilità di installare (o disinstallare) con semplicità le costruzioni, spostandole anche in altre location. L’agenzia creativa, inoltre, non rinuncia alla sostenibilità: gli interni sarebbero realizzati con bioplastica riciclata ottenuta da stampanti 3D. L’obbiettivo è poter creare, quindi, dei quartieri “satelliti” di alcuni palazzi newyorkesi. La novità interesserebbe non pochi soggetti: sono oltre 61mila i senzatetto nella Grande Mela, numero che è in continuo aumento anche a causa dei costi sempre più ingenti degli affitti.
Riuscirà il progetto “Homed” a contrastare la criticità?