Presentare le scelte cromatiche dell’arte contemporanea attraverso i loghi monocromi attribuiti alle sedi di Galleria Continua verso la policromia di tutti gli artisti e colori del mondo esplorando inoltre le ricerche svolte dagli autori attraverso un confronto con diversi momenti e situazioni storico-culturali in un ampio raggio geografico: è questo l’obiettivo che si pone Di tutti i colori, mostra visitabile fino al 19 febbraio 2022 nello spazio espositivo di Via Vittorio E. Orlando 3 a Roma. Nel dietro le quinte figura Galleria Continua che, con l’iniziativa, mira a celebra il tema del colore in omaggio al libro scritto da Alberto Boatto nel 2008, Di tutti i colori. Da Matisse a Boetti, le scelte cromatiche dell’arte moderna. Il volume, dal cui titolo l’esposizione prende ispirazione, mette in luce un campionario dei colori dell’arte moderna e contemporanea e rilegge il lavoro dei maestri delle avanguardie partendo dalle loro particolari predilezioni cromatiche e svelando il connubio tra tecnica e poetica. “Il colore – viene specificato nella nota stampa della mostra – è un aspetto della realtà ovvio ma allo stesso tempo sfuggente: elemento interessante per analizzare come i termini linguistici associati al colore siano differenti tra le diverse culture e società”. Le opere in mostra si confrontano con concetti pittorici quali la materialità, la corporeità e la superficie. “La particolarità di queste diverse posizioni – sottolineano gli organizzatori – consiste nell’interesse per i processi fisici della pittura stessa, nel lavoro quasi processuale sulla superficie del quadro o dell’oggetto. Gli artisti scelti si concentrano sul colore e sul pigmento visti come elementi materiali e contenutistici, che completano la superficie pittorica, espandendola a volte nel piano tridimensionale. La materialità del colore può risultare più o meno tangibile nelle opere qui presentate, in alcune i supporti e le proprietà materiche del pigmento diventano veri e propri eventi tattili”. Per l’occasione, sono state riunite insieme le opere di dodici artisti: Alighiero Boetti, Daniel Buren, Loris Cecchini, Zhanna Kadyrova, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Moataz Nasr, Marinella Senatore, Michelangelo Pistoletto, Nedko Solakov, Pascale Marthine Tayou, José Yaque.
Michelangelo Pistoletto – Il Rispetto 2016, mirror, colored wood and gilded frame, 250 x 150 cm.
Foto di Monkeys Video Lab.
Michelangelo Pistoletto – Il Rispetto 2016, mirror, colored wood and gilded frame, 250 x 150 cm.
Foto di Monkeys Video Lab.
Michelangelo Pistoletto – Il Rispetto 2016, mirror, colored wood and gilded frame, 250 x 150 cm.
Foto di Monkeys Video Lab.
Come riportato nella presentazione del progetto espositivo di Galleria Continua, il percorso espositivo si apre con un emblematico ricamo di Alighiero Boetti: l’artista, giocando con le lingue, varia il colore delle lettere latine da una casella all’altra, mentre la scrittura orientale cambia gradazione quando si passa da una striscia orizzontale alla successiva. Dall’arazzo del ‘89 del maestro italiano vengono poi proposti lavori ricamati dell’artista contemporaneo camerunense Pascale Marthine Tayou, da sempre interessato ai materiali e ai loro significati. Fanno da contraltare a queste opere delicate ed artigianali i colori industriali dei quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto (nelle immagini sopra le opere in mostra) e la scultura di Anish Kapoor, una sorta di grande goccia perfettamente levigata di color rosso sangue, colore che l’artista definisce contraddittorio, in quanto violento ma al contempo fragile e delicato. Chiude la prima sala la serie di acquerelli Stories in Colour dell’artista bulgaro Nedko Solakov, che ha utilizzato il colore come mezzo per dare profondità alle immagini delicate e poetiche dei personaggi che popolano il suo universo creativo. Nella seconda sala gli artisti Daniel Buren e Moataz Nasr ricorrono al colore per giocare con le forme: da una parte l’artista francese con A Frame in a Frame in a Frame, N° 39 Red – Aka, con strisce di color rosso vivo e bianco su lastre di vetro incorniciate che compongono una forma geometrica frammentata; dall’altra Nasr con Come to Light, una serie di cristalli trasparenti dei colori dell’arcobaleno che prendono forma dalla sovrapposizione di tre forme geometriche. Viene poi dato spazio all’artista cubano José Yaque e a Zhanna Kadyrova, con quest’ultimo che in Diamond sceglie un colore blu notte per trasformare la piastrella da materiale povero di uso quotidiano in oggetto prezioso. In mostra figura anche Marinella Senatore, con una pratica artistica caratterizzata da una forte dimensione collettiva e partecipativa e da una narrazione incentrata su tematiche sociali, politiche e culturali, veicolate nell’esposizione attraverso una serie di colorati collage fotografici. Presenti infine Jannis Kounellis e Loris Cecchini, con quest’ultimo che propone un quadro monocromo dove lo sguardo si perde in una luminosa superficie in polvere di velluto.