“Cittadellarte è un luogo in cui si porta avanti l’idea visionaria del maestro Pistoletto, dove convergono idee e progetti che coniugano creatività e imprenditorialità, formazione e produzione, ecologia e architettura, politica e spiritualità”. Con queste parole Serena Autieri, nelle vesti di presentatrice, ha introdotto la Fondazione Pistoletto in occasione della presentazione tenutasi ieri sera della nuova BMW elettrica (la i4) nello showroom di via Barberini della capitale. Cittadellarte, con Fashion B.E.S.T., è infatti stata presenza attiva dell’event insieme a White Show, nell’ottica di mettere in luce la sostenibilità declinandola nel settore moda, la cui industria è considerata tra le più inquinanti al mondo. Due binari paralleli, vicini ma lontani, quelli delle auto e della moda: seppur appartenenti ad ambiti distanti tra loro, entrambi possono rivelarsi veleno per il nostro pianeta; allo stesso tempo, però, non mancano le best practices che ribaltano, come un antidoto, le sorti di questi due settori. L’auto elettrica può rivelarsi una svolta in ambito green, così come l’operato, in ogni sua fase, più orientato alla sostenibilità degli addetti ai lavori dell’ambito fashion. Quest’ultimo, infatti, può colorare la propria identità di etica e responsabilità, come dimostra l’operato dell’Ufficio Moda di Cittadellarte. La serata, a questo proposito, non ha solo proposto il nuovo modello di auto, ma ha posto sotto i riflettori progettualità etiche e responsabili.
L’appuntamento, come accennato, è stato moderato da Serena Autieri, che ha esordito facendo intervenire Gianluca Durante (Amministratore delegato BMW Roma), Carlo Botto Poala (Direttore Marketing BMW Italia) e Brenda Bellei (CEO White Show). La conduttrice ha poi dato voce ad Olga Pirazzi (responsabile Ufficio Moda di Cittadellarte) domandandole come viene tradotta l’idea di responsabilità sociale dell’arte del maestro biellese nella progettazione e creazione di moda sostenibilie. “Grazie a BMW e White per la meravigliosa collaborazione – ha esordito – intrapresa da molto tempo ormai. A Cittadellarte, dal 2009, siamo impegnati nella moda sostenibile, lavorando a una trasformazione sociale responsabile. Noi la facciamo in maniera concreta: gli abiti in esposizione oggi, che i ragazzi stanno indossando, hanno una storia di sostenibilità, perché a noi piace dare stimoli e creare nuove visioni di storie di cambiamento. Questo processo si articola connettendoci con le aziende, con la filiera, con la parte produttiva, con le istituzioni e con i designer, sempre con molta passione”. In quest’ottica, come caso virtuoso ed esemplificativo, Tiziano Guardini ha poi messo in luce le peculiarità del suo brand: “È sempre importante – ha sottolineato il fashion designer – parlare di sostenibilità, che per me rappresenta una connessione con la natura e il nostro pianeta. Spesso non pensiamo che facciamo parte di un’armonia delicata che va ascoltata e interpretata. Bisogna agire rispetto a quest’armonia. La mia, infatti, è una moda consapevole, che ascolta e riproduce quello che la natura già fa da sempre, ossia generare vita”. Oltre allo spazio dato a Pirazzi e Guardini, durante la serata era visionabile un allestimento di manichini con indosso capi sostenibili dei fashion designer di B.E.S.T e sono stati proiettati – nel corso dell’evento – filmati su BMW, Cittadellarte e White. Per suggellare questo motore di sostenibilità, è stata infine proposto un flashmob a tinte performative curato dai creativi presenti all’evento. La sostenibilità continua il suo viaggio.