A Milano, nel Palazzo del Cinema Anteo, si è tenuta la presentazione del film Biella: Futuro Presente, realizzato dal regista Manuele Cecconello, proposto in prima visione assoluta. Il docufilm è un omaggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che, in occasione del proprio trentennale, ha voluto offrire al territorio uno strumento di comunicazione e riflessione da cui partire per costruire una nuova narrazione collettiva e un nuovo futuro. Un territorio quello di Biella entrato nel 2019 nel network delle città creative Unesco per la sua eccellenza tessile, ma la cui vocazione alla bellezza e al saper fare si declinano oggi in molti ambiti. La pellicola mette in luce il Biellese nella sua ricchezza di eccellenze, da quelle più storiche legate all’industria laniera a quelle più innovative che si intrecciano al tema del turismo di prossimità e alla ricerca di nuovi modi di vivere, in equilibrio tra natura e tecnologia, a solo un’ora da metropoli e grandi città come Milano e Torino. “Bellezza paesaggistica, artigianato locale d’eccellenza, enogastronomia ricca di prodotti tipici da scoprire: il Biellese – si legge nella nota stampa dedicata – racchiude molte anime che oggi vogliono raccontarsi in modo nuovo, sorprendente e accattivante”. L’incontro ha visto una grande partecipazione da parte del pubblico, che ha riempito la sala anche attirato dal dialogo tra Michelangelo Pistoletto e la scrittrice Silvia Avallone. I due ‘biellesi per scelta’ hanno rivelato le ragioni che si celano dietro il loro amore per il territorio laniero in un introspettivo gioco di specchi.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Fondazione BIellezza, ATL Biella, Vercelli Valsesia e con il patrocinio di Biella città creativa Unesco. Uno speciale dedicato al film e all’evento di presentazione andrà in onda in prima serata venerdì 27 maggio dalle 21.00 su Retebiella, Telebiella e in diretta streaming mondiale su www.retebiella.it e in diretta Facebook sulla pagina Retebiella e sul canale YouTube. Il docufilm è comunque disponibile sulla pagina www.biellafuturopresente.it e sui canali Fondazione.
La sinossi del film
“Il Biellese – si legge nella presentazione del documentario – è una terra di confine, un lembo nascosto di Piemonte che guarda alle Alpi. Montagna e pianura, acque pure, borghi immersi nel verde, le fabbriche della nobile tradizione tessile che contrappuntano cinque valli dalle caratteristiche affascinanti, anche misteriose. Silvia Avallone è nata a Biella per poi allontanarsene da adolescente inseguendo la sua vocazione letteraria. E oggi, dopo che i suoi libri hanno fatto il giro del mondo, vi ritorna per ritrovare il luogo che custodisce le sue radici, la sua storia di donna tra due epoche, quella della giovinezza e quella della maturità. Tanto di quanto vive nei suoi romanzi è nato qui, da quello sguardo di bambina della Valle Cervo impastato di desideri, sogni e libertà. Nel suo viaggio biellese alla ricerca di quelle storie che ne ritraggono la ricchezza e il dinamismo, Silvia incontra gli amici del cuore: Michael, che dopo aver lavorato nelle grandi metropoli del commercio ora coltiva mele e ne trae composte deliziose; Benedetta, la giovane designer di moda che nel suo opificio storico tra i monti reinventa il cappello; Riccardo, che alleva mucche in altura e produce formaggi che fa degustare nel suo frequentato ristorante. Michelangelo Pistoletto, artista di fama internazionale, che si è fatto interprete di una comunità che vuole riconoscersi in un futuro fondando Cittadellarte, l’utopia concreta dove si connettono le persone con l’arte per cambiare la società responsabilmente”.
Ne scaturiscono altrettante conversazioni schiette e illuminanti sulla verità delle decisioni che segnano un percorso possibile di riappropriazione di identità e cambiamento di prospettiva, singolo ma anche collettivo. Dunque, i confini di quel Biellese nascosto “smettono di essere limiti – viene aggiunto – e diventano opportunità da schiudere. Ogni cambiamento si costruisce su fratture, su resti di passato. Questo è il Biellese: un pensiero nuovo su radici nobili. Uno scrigno di bellezza da aprire al mondo”.
I commenti dei protagonisti
“Immagino il Biellese – ha sottolineato il regista Manuele Cecconello – come il portabandiera di un patto unico tra produzione e ambiente, tra natura e cultura. Sogno un brand Biella internazionalmente riconosciuto come modello di quel Made in Italy fatto di saperi e operosità, passione e identità. Non, quindi, quel campanilismo di arroccamento e protezione, ma quella postura d’animo ricca di storia e socialità che fa dell’incontro con l’altro il viatico per cresce consapevolmente come individui e come collettività”. Silvia Avallone ha invece messo in luce le motivazioni dietro alla realizzazione dell’opera: “Il Biellese rappresenta per me un formidabile laboratorio dov’è possibile ripensare e reinventare la parola provincia. L’Italia è un Paese fatto in gran parte di province, spesso messe a dura prova dalla fine dell’era industriale, spesso in via di spopolamento e in crisi d’identità. Eppure, qualcuno che da queste province se n’è andato, ritorna. Con un’idea differente di futuro, con un progetto controcorrente, con un azzardo. Diverse amiche e amici biellesi lo hanno fatto; nelle loro storie ho trovato il tentativo di un nuovo paradigma. Io stessa da adulta, e con ancora più forza negli ultimi anni di pandemia, cambiamenti climatici e sfide epocali, ho riscoperto questo territorio di montagna, acqua, archeologia industriale e industrie vive, borghi, creatività e bellezze poco conosciute che meritano di esserlo. E ho pensato che nel piccolo, nel locale, è possibile realizzare svolte coraggiose. O, almeno, cominciare a sperimentare”. Michelangelo Pistoletto ha poi manifestato poi grande ottimismo che “più che ipotizzare cosa può dare ai miei nipoti questa città, penso a cosa possono offrire loro al futuro di Biella. La nostra provincia non ha niente di diverso da tutti gli altri luoghi, spazi e territori del mondo. Non è detto che una piccola città valga poco o che una metropoli valga molto. Per me, l’importante è il luogo dove avvengono delle cose. È in contesti differenti che si esprime la genialità delle persone, il che non significa solo avere grandi idee, ma anche sapere convivere con il territorio di riferimento. Questa ‘genialità della convivenza’ forma i villaggi, i paesi e la città. Mi auguro che loro sappiano mettere a frutto questa capacità di creare, che ereditano anche come spirito di famiglia”.
Le voci dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
Franco Ferraris, Presidente Fondazione FCRB, ha spiegato i contorni dell’intero progetto: “La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ha deciso, in occasione del proprio trentennale, di offrire al territorio un film in grado di cogliere la bellezza e le grandi potenzialità del Biellese. La scelta è caduta in modo naturale sul regista Manuele Cecconello, interprete sensibile che negli anni ha saputo mettere la sua poetica in ascolto delle suggestioni di una terra poco abituata a raccontarsi. Ne è nato un documento che, grazie a personaggi straordinari come Michelangelo Pistoletto e Silvia Avallone e con le testimonianze di chi ha scelto di vivere sul territorio, ci regala un’immagine affascinante del Biellese. Un progetto nato e cresciuto in Fondazione che abbiamo condiviso con i partner che già lavorano in modo corale alla valorizzazione del territorio e che speriamo possa diventare un nuovo tassello di un affresco comune”. Federica Chilà, Project Manager dell’evento, ha chiuso infine il dibattito aggiungendo ulteriori particolari: “Biella. Futuro Presente racconta il Biellese visto con gli occhi di chi lo ha scelto per vivere e per sognare un futuro diverso. Un luogo e un tempo del qui e ora che esplora la possibilità di una vita diversa in equilibrio tra natura e tecnologia in un ideale “Terzo Paradiso”. Il progetto video realizzato dalla Fondazione per il proprio trentennale vuol essere un punto di partenza per nuove esplorazioni dello spazio biellese che non è solo uno spazio fisico, ma si propone come spazio ideale. Il racconto corale di un territorio alla ricerca di un nuovo inizio che parta dal meglio della sua tradizione e dal riconoscimento Unesco che ne ha certificato l’eccellenza”.
Il docufilm