Galleria Continua ha presentato nei suoi spazi di San Gimignano I Quadri Specchianti, una nuova mostra di Michelangelo Pistoletto. Questa personale costituisce la prima tappa di un grande progetto che attraverserà il mondo coinvolgendo le otto sedi di Galleria Continua, ognuna delle quali ospiterà una mostra dell’artista durante tutto il 2023, anno del 90° compleanno del maestro. “Si tratta – si legge nell’apposita nota stampa – di un progetto intercontinentale, teso a mettere in luce l’arte di Pistoletto in ogni sua declinazione, dalla genesi a oggi”. È il racconto di un percorso attraverso le epoche: i momenti salienti della sua carriera e la lunga collaborazione con la galleria. Galleria Continua lo celebra come uno dei più importanti esponenti dell’Arte Povera e dell’arte contemporanea con un susseguirsi di personali su scala mondiale: dal 27 maggio, come accennato, a San Gimignano (intitolata I Quadri Specchianti) e a Cuba (Amare le differenze); dal 3 giugno a Les Moulins (60 ans d’identités et d’altérités); dal 22 giugno a Roma (Color and Light); dal 23 giugno a Parigi; dal 28 ottobre a San Paolo (Il Caso); dal 15 novembre a Pechino (QR Code Possession); dal 18 novembre a Dubai (Il Tempo del Giudizio). La mostra I Quadri Specchianti, nello specifico, percorre più di sessant’anni della carriera di Michelangelo Pistoletto con una selezione di opere che vanno dalla metà degli anni Cinquanta fino ai lavori più recenti. Un viaggio attraverso l’esplorazione della pittura e dell’autoritratto utilizzando media diversi: dalla tela, l’acrilico, lo smalto plastico, l’oro, l’argento, la carta velina dipinta su acciaio inox lucidato, fino alla serigrafia su acciaio inox super mirror. Alcune opere realizzate da Pistoletto tra il 1957 e il 1958 esposte a San Gimignano sono di particolare rilievo nell’evoluzione della sua attività; tra queste figura, ad esempio, Sacerdote (1957), che mostra una figura frontale, stilizzata geometricamente, che ricorda la costruzione a punta di una cattedrale su tipico fondo oro delle icone.
In alcune opere realizzate nel corso del 1960 la persona, raffigurata frontalmente, in piedi e a dimensioni reali, vestita anonimamente in giacca e cravatta, assume un carattere sempre più immobile e inespressivo, come un prototipo di comune essere umano, mentre il fondo, sulla cui realizzazione va concentrandosi l’attenzione dell’artista, passa dalla ripetizione di segni decorativi al monocromo. Ne sono esempi Autoritratto Oro e Autoritratto Argento, quest’ultimo costituito da due pannelli accostati in uno di questi la figura è dipinta su un fondo di color argento mentre l’altro pannello è interamente occupato dal fondo argento, uno spazio vuoto che sembra anticipare la parte della superficie metallica dei futuri Quadri specchianti destinata ad accogliere le immagini riflesse dello spazio circostante.
Nel 1961 avviene la svolta che porta ai Quadri specchianti. Dopo aver steso sulla tela un fondo nero e uno spesso strato di vernice trasparente, l’artista, apprestandosi a dipingervi il suo volto, si accorge improvvisamente di potersi specchiare direttamente sulla tela, senza bisogno di usare lo specchio per osservarsi. Colpito da questa scoperta, realizza nel corso dell’anno, con questa tecnica, diversi lavori ritraendosi in posizione seduta, in piedi, di fronte e di spalle. Questi lavori sono tutti raggruppati nel titolo Il presente, a indicare il rapporto di istantaneità che queste opere creano tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta. Il Quadro specchiante è fondamentale per l’opera di Michelangelo Pistoletto poiché in esso ritroviamo il passato e il presente.
Ciò che lo spettatore vede davanti a sé, lo vede contemporaneamente anche dietro di sé, e si trova quindi al centro di una doppia prospettiva: verso il futuro, attraverso il passato, e il passato penetra nel futuro. Non c’è più distinzione tra l’opera e lo spettatore, le entità coinvolte si moltiplicano: c’è la persona fuori dall’opera, la persona raffigurata sulla superficie, la persona che si specchia ed esiste nella sua molteplicità di reazioni all’opera; entrambi esistono insieme, uno di fronte all’altro. Il Quadro specchiante è un ‘autoritratto del mondo’, che unisce l’osservatore e l’ambiente, favorisce l’incontro di poli opposti, offre una duplice prospettiva, mostrando cosa c’è davanti e cosa c’è dietro, oltre a creare uno spazio virtuale in cui arte e vita si fondono.
L’excursus espositivo si conclude con uno dei più recenti Quadri specchianti, QR Code Possession – Autoritratto (2022), che raffigura l’artista ricoperto di “tatuaggi” di un QR Code con all’interno un piccolo simbolo del Terzo Paradiso. Pistoletto definisce il tatuaggio come “(…) un antico metodo di comunicazione che utilizzo oggi come mezzo di comunicazione artistico-tecnologico. L’autoritratto trasmette la mia identità ma anche quella della società contemporanea all’interno del quadro dell’infinito che può essere trovato in un Quadro specchiante”. I codici, una volta scansionati, portano l’utente a una serie di materiali e video online, tra conferenze e talk collegati al suo libro di recente pubblicazione, La Formula della Creazione.