Troppe volte le azioni dell’essere umano nei confronti della Terra sono state eccessivamente ambiziose e insostenibili. Si sono superati i confini che il nostro pianeta era disposto a sopportare e oggi ci troviamo davanti ad una crisi ambientale difficile da gestire e controllare. L’intento del progetto “Il Terzo Paradiso in Laguna di Venezia” è proprio quello di sensibilizzare, consapevolizzare e far mettere in atto dalle persone buone azioni a supporto dell’ambiente. Con il secondo incontro del programma, infatti, si spingono gli studenti di vari istituti veneziani a descrivere e realizzare un centalogo di pratiche quotidiane ed immediatamente realizzabili per aiutare il territorio della Laguna di Venezia. È quindi chiaro che il progetto, oltre che a sensibilizzare sulle tematiche ambientali, mira anche a mettere in pratica azioni che possano favorire lo sviluppo di una società sostenibile ed attenta all’ambiente. Il secondo incontro, quindi, non sarà in un luogo specifico come è accaduto per il primo, ma vedrà Saverio Teruzzi, Sebastiano Pelli, Alessio Vigni, Silvia Rossetti, Penzo+Fiore, assistiti da Anna Pironti e Paola Zanini del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, muoversi in diversi luoghi anche per rimarcare i concetti del Terzo Paradiso. Una parte dell’appuntamento sarà incentrata sull’innovazione tecnologica e la creatività umana e l’altra sarà rivolta alle azioni umane che possono raggiungere una nuova armonia ed un nuovo equilibrio. Una volta scritte tutte le 100 buone pratiche si procederà alla pubblicazione via social e sul sito web attraverso la realizzazione di un iBook; in quell’occasione verrà inoltre lanciato un crowdfunding per sostenere il programma.
“I due motti – esordisce Saverio Teruzzi – de ‘Il Terzo Paradiso in Laguna di Venezia’ sono ‘la politica della Laguna di Venezia è arte ed è partecipativa’ e ‘siamo inclusivi e mai esclusivi’. Anche se il progetto è già iniziato, infatti, accettiamo volentieri i contributi di tutti e siamo disposti a cambiare la rotta laddove ci venga fatto notare quando possiamo migliorare”. Infatti, dall’inizio del progetto ad oggi, si sono aggiunti nuovi partner, come, ad esempio, la Marina Bastianello Gallery, Mare Vivo Veneto, Pensare Globalmente Agire Localmente, Rete Dialogues ed Emotion for Change. L’obbiettivo dell’iniziativa è inoltre quello di creare “una rete che si realizzi – conclude Saverio Teruzzi – su dei processi democratici che vengano avviati in seguito ai nostri interventi. Vorremmo stimolare anche attraverso dei percorsi artistici una serie di iniziative che vogliono essere propositive e positive per la Laguna di Venezia. In quest’ottica, ci piacerebbe che fosse l’amministrazione veneziana stessa a mettere in pratica delle buone azioni basate anche sull’ascolto delle persone. In questo modo si favorirebbe un canale di confronto fra il singolo cittadino e la pubblica amministrazione, ponendo allora le basi della democrazia (o meglio ancora, demopraxia) diretta e partecipativa. Le 100 buone pratiche, infatti, vengono scritte dai cittadini di Venezia stessi, proprio per promuovere il dialogo e un coinvolgimento attivo”.