Per qualcuno un’arte, per altri un’ossessione, la rappresentazione di un rapporto difficile, oppure, semplicemente, un aspetto necessario della propria vita a cui, però, non dover dedicare particolari attenzioni. Ecco diverse e possibili relazioni con uno stesso soggetto: il cibo. Indipendentemente dalla modalità con cui ci si approccia a quest’ultimo, all’interno di questo macro-argomento un dogma inespugnabile esiste: l’alimentazione è fondamentale per garantire la sopravvivenza ed il benessere dell’essere umano non solo nel presente ma anche nel futuro. Infatti, come dimostrano numerosi studi in ambito medico-scientifico, le scelte di ogni individuo, legate al proprio nutrimento, portano a delle conseguenze nell’organismo. Per questo motivo, per prevenire le malattie si può e si deve partire da una maggiore attenzione verso le scelte quotidiane rispetto a ciò che si mangia. Questo è stato il tema centrale della serata di mercoledì 15 giugno dedicata al convegno “Siamo ciò che mangiamo – Perché il cibo e l’alimentazione ti cambiano la vita” con il medico nutrizionista Francesco Andreoli. Tale evento si è svolto nella Sala Cervo, all’interno degli spazi della Fondazione Pistoletto, ed è nato in seguito alla collaborazione tra il progetto “Let Eat Bi” di Cittadellarte ed il “Fondo Edo Tempia”, di cui il dottore ospite fa parte. Le presidentesse di queste due differenti realtà, Armona Pistoletto e Viola Erdini, durante l’inizio dell’incontro, oltre a presentare in breve le organizzazioni di cui sono a capo, hanno voluto sottolineare l’importanza della prevenzione e dell’informazione. Infatti, è a partire dalle conoscenze che l’essere umano possiede che si possono compiere delle scelte responsabili che vadano a proteggere il proprio corpo. Per questo motivo, anche Luca Deias, direttore del Journal di Cittadellarte e moderatore dell’evento, prima di presentare il protagonista della serata, ha voluto ringraziare il gremito pubblico che ha partecipato a questo convegno poiché, in una calda serata di fine primavera, “ha deciso di imparare qualcosa di nuovo arricchendo il proprio bagaglio culturale e preoccupandosi della salute del proprio organismo, un aspetto non sempre scontato“. In seguito ai doverosi ringraziamenti alle persone in sala e a chi ha permesso la realizzazione del convegno, le luci della serata sono state puntate su Francesco Andreoli.
A partire da sinistra Viola Erdini, Luca Deias, Armona Pistoletto e Francesco Andreoli
Ogni percorso presenta un punto di partenza e, qualche volta, durante il cammino, si intraprendono delle deviazioni o, più semplicemente, dei cambi di direzione, e così è stato anche per il medico nutrizionista ospite. Egli, infatti, dopo essersi specializzato in chirurgia, lavorò in Brasile e Sud America per conoscere realtà diverse rispetto a quella d’origine, raccontando: “Mi sono reso conto che la metodica presentasse dei limiti e che io non volevo concentrare le mie forze nella cura di malattie già sviluppate nei pazienti, bensì, dedicarmi alla prevenzione di queste”. Fu così che Andreoli decise di virare rotta, approfondendo i suoi studi nell’ambito dell’alimentazione, e di iniziare ad accompagnare i suoi pazienti verso uno stile di vita che possa portare ad un organismo in salute, diminuendo, di conseguenza, la probabilità di contrarre malattie quali tumori, diabete o patologie cardiovascolari. Durante il convegno, i partecipanti sono stati dei pazienti a cui Francesco Andreoli ha dato consigli sulle scelte da compiere rispetto a ciò che si mangia. Egli, infatti, ha sfatato alcuni miti, frutto di credenze popolari, come “l’incubo dei carboidrati mangiati la sera“, esortando, invece, ad ascoltare principalmente il proprio corpo, soddisfacendo i bisogni di cui necessita, ma prestando attenzione a non farsi guidare da fattori come la fretta, la noia o il risparmio. Come ha sottolineato il dottore, ogni individuo deve porsi due domande: “Di cos’ho bisogno? Cosa sento che mi fa stare bene?”. Tali quesiti sembrano essere banali, tuttavia, per poter rispondere bisogna possedere una piena consapevolezza di sé stessi che si raggiunge attraverso un “processo fatto di riflessioni ed esercizi” e l’incontro con Andreoli ha certamente dato degli input da cui poter iniziare. L’ascolto delle proprie “necessità” è fondamentale ma non rappresenta una scusante per soddisfare le voglie serali di dolci o il desiderio di pizza a pranzo e cena. Infatti, l’ospite della serata non si è potuto esimere dall’elencare alcuni cibi che, nonostante rappresentino delle presenze quotidiane sulle tavole occidentali, siano fonte di scompensi a livello glicemico, con i conseguenti processi e sforzi da parte di organi come l’intestino e il fegato. Oltre agli insaccati o ai dolci, che ogni individuo sa che dovrebbe escludere dal proprio regime alimentare, tra le principali cause di disturbi dell’organismo vi sono le farine bianche poiché, in seguito a numerosi processi industriali, il cereale viene spogliato dell’involucro esterno e del germe rimanendo così con poche fibre ma con molti zuccheri, motivo per cui sarebbe consigliato preferire le farine integrali.
Nel corso della serata, le domande formulate dal moderatore Luca Deias hanno permesso di andare ad affrontare numerose tematiche, dalle più comuni, quali i legumi e la colazione, a quelle più spinose, come la certificazione biologica, la provenienza degli alimenti e le numerose diete, come quella vegana o vegetariana, che, negli ultimi anni, hanno assistito ad un’elevata adesione. Anche durante lo spazio dedicato alle domande da parte del pubblico il medico Andreoli ha ricevuto numerosi spunti da cui partire e ciò ha dimostrato quanto i presenti in sala fossero interessati all’argomento trattato e desiderosi di avvicinarsi ad un regime alimentare, diverso rispetto a quello a cui si è abituati ma, che porti ad un maggiore benessere del proprio organismo. I meriti di questo successo bisogna, in gran parte, attribuirli a Francesco Andreoli che, con la sua semplicità e la sua chiarezza ha fatto luce su una tematica ricca di falsi miti, riuscendo ad accostare spiegazioni scientifiche a battute ironiche: “Perché l’innalzamento della pressione sanguigna in seguito all’ingerimento di alcuni cibi preoccupa ma il conseguente aumento delle rughe spaventa ancor di più“.
Ironia, analisi, dati empirici ed esempi concreti sono state le diverse modalità con cui il medico nutrizionista ha cercato di spiegare al pubblico il medesimo concetto. L’alimentazione costituisce un tassello primario nel campo della prevenzione, tuttavia, raramente, vi sono risposte assolute e valide per ogni essere umano, per questo è fondamentale che ogni individuo ascolti sé stesso e le proprie necessità così che, assieme a degli accorgimenti quotidiani, possa mantenere l’organismo in un migliore stato di salute.
“Tutto dipende da sé stessi e dalle scelte che si compiono ogni giorno”.