“Festival delle catastrofi e di altri paesaggi generativi”: una serie di laboratori e talk attorno all’opera “Love Difference” di Pistoletto
Negli spazi dell’ex convitto Palmieri di Lecce, dal 9 al 18 maggio, si terrà un festival volto all’elaborazione del trauma sociale causato dal Covid 19; nello stesso luogo, inoltre, dal 12 al 15 maggio sarà ospitato il convegno ECM che presenterà una serie di incontri, spettacoli e workshop. La città pugliese vedrà quindi dieci giorni di discussioni e dibattiti intorno al Tavolo di Michelangelo Pistoletto “Love Difference”.

Il “Festival delle catastrofi e di altri paesaggi generativi” si terrà dal 9 al 18 maggio 2022 a Lecce: in questa sede verranno esaminati e discussi argomenti legati alle problematiche causate al Covid. Come specificato dagli organizzatori, infatti, il festival nasce dall’esigenza e dal desiderio di elaborare il trauma sociale che il Covid 19 ha generato nella nostra società. “Arte, Scienza, Psicoanalisi e Territorio – hanno specificato – dialogheranno intorno al Tavolo ‘Love Difference’ di Michelangelo Pistoletto, ripercorrendo l’esperienza catastrofica della pandemia, riflettendo su come il virus può rappresentare una forma di apocalisse culturale, facendo diventare la fine parte integrante di un nuovo inizio”. All’interno delle giornate è infatti prevista una serie di attività, inserite in un percorso trasformativo che mira alla ricerca di nuove forme di socialità. L’opera del maestro biellese sarà quindi protagonista di confronti e dibattiti, e si pone come simbolo di un’arte volta a cooperare con ogni altro settore nella ricerca di soluzioni ai problemi della società. La rassegna, in questo senso, raduna la cittadinanza in un luogo di incontro che accoglie le differenze per interrompere l’uniformità che atrofizza l’essere umano. Sarà presentata anche “La luce e il buio”, opera di Giovanni Russo che rappresenta l’immagine del festival. Quest’ultima, infatti, come evidenziano gli organizzatori, spiega come “dalle macerie siderali degli universi emerga uno scoglio rotante chiamato Terra, costituito dagli stessi elementi dentro e fuori: aria, acqua, terra e fuoco. Un elemento appare solo sulla superficie dello scoglio, distribuito in giorni e notti attraverso le stagioni: La Luce, sotto cui vivono gli umani. Qualche volta essi decidono di farne a meno e di vivere sottoterra, per questo sono stati capaci di inventare la guerra, benché abbiano avuto occasione di sperimentare l’oppressione del Buio con il monito mille volte meno spregevole delle guerre, le Pandemie“. Gli organizzatori dell’evento sono i seguenti: Anna Vantaggio, Sara Scrimieri, Maristella Taurino, Roberta De Lorenzis, Aurora Polito, Alessia Rella, Rossella Loparco, Luca Mingarelli, Tommaso Achille Poliseno, Floriana Vecchione, Francesco Filippi, Gustavo D’Aversa, Walter Prete, Antonio Samà, Luigi Melica, Marco Mazzeo e Cristina Mangia.

Programma del festival
Dal 9 al 18 maggio prenderà vita il festival nell’ex convitto Palmieri di Lecce. Durante la prima giornata, il 9 maggio, dalle 16:30 alle 17:30 si terrà il laboratorio “Co.vi.d – collegare vite distanti”, curato dai BandaBendata, collettivo di fumettisti: il workshop viene proposto come percorso tra le difficoltà imposte dalla pandemia quali la mancanza di contatto, la distanza e l’inabitudine al confronto diretto. L’evento prosegue il 10 maggio, dalle 15.30 alle 17, infatti, sarà presentato il laboratorio per bambini “Connessioni d’Arte”, curato da Le Radici e le Ali Arciragazzi. Sempre il 10 maggio, dalle 18 alle 21, inoltre, sarà ospitato il workshop creativo, curato da Ventinovenove Soc. Coop. Impresa Sociale Ets., rivolto ad un massimo di 12 persone: “L’istante della catastrofe. Cosa c’era prima? Cosa c’è adesso? Cosa potrà esserci dopo?”. I partecipanti si concentreranno sul tema della “catastrofe” danzando in un dialogo di apertura e possibilità.
Dalla giornata del 12 maggio fino al 15 maggio, lo spazio ospiterà un’esposizione d’arte intitolata “Water, earth and fire. UpsideDownArt arch. Bledar Torozi”. Nel dettaglio, le giornate vedranno la presentazione di numerosi eventi. Il 12 maggio, per esempio, dalle 19:30 alle 21, si terrà il “Laboratorio dell’abbraccio (pensiero e azione)”, a cura di Psifia in collaborazione con Bel Tango A.S.D.: attraverso la tecnica dell’abbraccio del tango si sperimenterà come si possa costruisce una connessione emotiva con il compagno restituendo centralità al corpo. Due giorni dopo, poi, alle 18:30 sarà visionabile lo spettacolo “Performance dei Crifiu”. Il 15 maggio, invece dalle 13:30 alle 17:30, i partecipanti saranno chiamati a prendere parte alla masterclass, a cura di Matteo Tarasco e promossa da Alibi artisti liberi indipendenti, “Aspettando Godot”. La giornata continua con lo spettacolo “Milonga” alle 18, curato da Bel Tango A.S.D. Il 16 maggio, poi, dalle 19 alle 21 prenderà inizi l’incontro “I luoghi possibili. Dal ‘luogo mancato’ alla possibilità di spazi di aggregazione”, curato da Psifia Soc. Coop. Sociale. Sarà un tavolo di lavoro incentrato sul tema dell’isolamento sociale. Continuando, il 17 maggio, dalle 19 alle 21 sarò proposto l’incontro “Cicatrici preziose. Dalla catastrofe della malattia alla generatività” a cura di Io Posso, Psifia, edizioni la meridiana. L’obbiettivo è raccontare l’impensabile: incontri, legami, esperienze e strumenti per comunicare la malattia a sé stessi, ai grandi e ai bambini. Infine, il festival si concluderà con l’incontro “Tanta vita. Presentazione del libro ‘Storie meticce da una città plurale” del 18 maggio: Elvira Zaccagnino dialogherà con l’autore Nandino Capovilla” attraverso quattordici storie.

Programma del convegno ECM
Dal 12 al 15 maggio avrà luogo il convegno dedicato a riflessioni, confronti e dialoghi rispetto alle fragilità legate al Covid, sul senso della comunità, sull’economia del benessere e sul rapporto fra uomo e natura. Talk, workshop e laboratori si svolgeranno attorno all’installazione “Love Difference” di Michelangelo Pistoletto: l’opera è un grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo, circondato da sedie provenienti ciascuna da uno dei paesi che si affacciano su questo mare. Attorno al tavolo vengono presentate e sviluppate attività che congiungono nazioni e culture diverse e diventa così mediatore tra terre, lingue, visioni politiche e religioni. “Da una parte la differenza tra etnie – ha affermato Pistoletto* –, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall’altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l’uniformità e il livellamento delle differenze […] Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell’attuale realtà planetaria. Una politica che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell’intera compagine sociale”. Il maestro biellese, inoltre, prenderà parte al convegno nella giornata del 13 maggio alle ore 12 insieme a Luca Mingarelli.

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*M. Pistoletto, Manifesto Love Difference, 2002, in “Journal 7”, Cittadellarte, Biella 2002, p. 47.