Galleria Continua, a Les Moulins una nuova mostra su Michelangelo Pistoletto
Il progetto espositivo, interamente dedicato al maestro biellese, si intitola "60 Ans d’Identités et d’Altérités" e sarà aperto nella galleria di rue de la Ferté Gaucher da domenica 18 settembre a sabato 24 dicembre. La mostra propone opere di varie fasi storiche della pratica artistica di Pistoletto, illustrandone la natura mutevole e in continua evoluzione.

Galleria Continua è lieta di presentare una nuova mostra personale di Michelangelo Pistoletto, un progetto che unisce opere di varie fasi di uno dei più importanti protagonisti dell’opera dell’Arte Povera”: viene così presentato 60 Ans d’Identités et d’Altérités, progetto espositivo che prenderà il via nella sede francese a Les Moulins domenica 18 settembre. La mostra, visitabile fino a sabato 24 dicembre, si apre all’aperto con l’opera Il tondo delle otto porte in cui è possibile riconoscere il Segno Arte, un elemento caratterizzato dall’intersezione di due triangoli, che inquadra un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate; è un simbolo personale, diverso dai simboli religiosi, politici o pubblicitari, che fornisce la chiave per entrare attraverso la porta dell’arte creando uno spazio intimo e condiviso.

Proseguendo al piano terra, il visitatore è accolto da grandi installazioni che creano un ponte tra lo spazio e il grande pubblico che lo frequenta. Suspended Perimeter – Love Difference ne è un esempio: quest’opera, composta da una serie di specchi disposti in cerchio, si propone di riflettere sul concetto di umanità, sublimando le differenze riscontrabili sia negli individui sia nei gruppi sociali. Un altro esempio è Labirinto e Grande Pozzo, capace di provocare contemporaneamente disorientamento e forza di volontà; al centro dell’opera c’è un pozzo, con il suo fondo “fatto di specchio – si legge nella nota stampa dedicata – che porta ad una perdita di sé e a una conseguente promessa di scoperte future”.

Simbolo ricorrente è il Terzo Paradiso: costituito da una riconfigurazione del simbolo matematico dell’infinito, rappresenta un concetto fondamentale nella pratica artistica di Pistoletto, che si basa sulla fusione del ‘Primo Paradiso’ (in cui l’essere umano era completamente integrato nella natura) con il ‘Secondo Paradiso’ (il mondo artificiale sviluppato attraverso la scienza e la tecnologia). L’ultima dimensione, rappresentata nel simbolo di un terzo cerchio centrale, rappresenta la terza fase dell’umanità che si realizza attraverso la creazione di una connessione equilibrata tra artificio e natura, assumendo la forma di un passaggio a uno stadio inedito della civiltà globale, indispensabile per assicurare la sopravvivenza della razza umana.

Un’altra importante opera in mostra è Porte Uffizi, un ambiente che si compone di una serie di stanze che ospitano i nomi dei vari uffici di Cittadellarte, “un progetto – viene specificato nel comunicato – avviato da Pistoletto con l’intento di ispirare e produrre un cambiamento sociale responsabile attraverso le idee e iniziative di carattere creativo”. Ogni ufficio è dedicato ad un’area specifica: arte, educazione, ecologia, economia, politica, spiritualità, produzione, lavoro, comunicazione, architettura, moda e alimentazione. Il visitatore può poi attraversare questa rappresentazione spaziale della filosofia di Cittadellarte che, da più di vent’anni, porta operativamente un intervento artistico in ogni parte della società civile per contribuire a plasmare i profondi cambiamenti epocali che in realtà stanno avvenendo.

La mostra prosegue al primo piano con altre opere, come la serie dei Quadri Specchianti che ritrae i cubani, le cui immagini sono state selezionate dall’artista dopo il suo primo viaggio all’Avana nel 2014. Troviamo poi Mar Mediterraneo, lavoro realizzato nel 2002 a Biella con l’obiettivo di creare nuove prospettive che trascendono i confini della diversità culturale. Da segnalare, infine, il pezzo storico Sfera di Giornali, realizzato negli anni Sessanta come articolazione fisica degli eventi quotidiani dinamici e in evoluzione del tempo. Alla fine del 1967 Pistoletto ripropose questa sfera facendola rotolare per Torino, dandole successivamente il nome di Scultura da passeggio.