Nel dicembre 2022, attraverso l’ultima pubblicazione di Michelangelo Pistoletto La Formula della Creazione, edita da Cittadellarte, si è concretamente affermato, ancora una volta, come la creatività e l’arte siano potenti strumenti capaci di guidare la genesi di una nuova società. Traendo spunto e riflessioni proprio da questo principio, a distanza di un anno dalla pubblicazione, nella capitale di Cuba è stato organizzato il 9° Rebirth Forum. L’empowerment femminile, la giustizia di genere, l’equità e la leadership trasformativa delle donne sono stati i temi posti al centro delle giornate del 14 e 15 dicembre 2023 a L’Avana. Il sipario del Forum si è aperto con un testo di Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, recitato della figlia Ginevra: “Il potere del patriarcato è sostenuto da varie strutture sociali, come il capitalismo, il colonialismo, il razzismo, la supremazia dell’uomo sugli animali e sulla natura. (…) Questa gerarchia di valori permette alle società contemporanee di deturpare il pianeta sfruttando le risorse umane. Possiamo vedere – continua – un chiaro collegamento tra la precarizzazione delle donne e ciò che esse rappresentano, il loro totale controllo e l’abuso del pianeta Terra. Le donne sono state sfruttate violentemente per le stesse ragioni. Rappresentiamo l’energia vitale che la natura porta con sé, incarnandola con il potere di generare la vita. Le culture della condivisione e della solidarietà, come la conoscenza dell’agricoltura, la medicina, dell’uso di strumenti e tecnologie artigianali, rappresentano un potere trasformativo che è stato messo a tacere dal sistema patriarcale occidentale. Come possiamo portare questa energia rigenerativa in Italia, ad esempio, dove assistiamo quotidianamente a femminicidi in famiglia, sul lavoro e nelle istituzioni? Come possiamo raccontare ciò che abbiamo imparato? Quali strumenti di comunicazione e collaborazione possiamo adottare per trovare sempre più alleati con per trovare sempre più alleati con cui co-creare questo processo?”. Con questo intervento Ginevra Naldini ha invitato tutti i partecipanti a riflettere su queste domande, con l’intenzione di proiettare e sviluppare il lavoro di Cuba nel mondo.
Ginevra Naldini al Rebirth Forum di L’Avana.
Siamo un’opera in divenire: arte, educazione e comunicazione; Responsabilizzazione e cura; Donne, case e città; Intersezionalità: diversi punti di partenza; Bambini, adolescenti e genere; Donne per la natura e l’agroecologia. Questi sono stati i titoli dei sei tavoli di lavoro in cui sono stati affrontati i vari argomenti a tinte rosa e che hanno acceso un ricco scambio di opinioni e pareri eterogenei tra le persone, coinvolgendo rappresentanti di diverse organizzazioni, progetti e iniziative, nonché organizzazioni femminili. All’interno di un circuito che ha visto connessi diversi spazi cittadini, si sono presentate riflessioni e proposte pratiche per attuare un cambiamento sociale, colmando “lacune di genere” e ragionando sul valore dei diritti legati, qui in particolare, al mondo femminile. “Come siamo oggi in questi spazi?”: l’analisi sviluppata per trovare le risposte a questa domanda è stata il centro del lavoro del primo tavolo organizzato presso Tienda Alba. Arte, educazione e comunicazione sono state le tre categorie sotto le quali si sono evidenziate le criticità legate ai diversi contesti. Generare spazi di inclusione e metodi di inserimento per le donne nel mondo dell’arte, alimentare una maggiore rappresentanza delle quote rosa, contrastare la persistenza di una differenza di genere all’interno delle industrie creative, la censura e il giudizio di artiste donne se di colore o lesbiche, sono alcune delle necessità evidenziate in seguito alle problematiche emerse dal primo tavolo di lavoro nel settore “arte”. Mentre la scarsità dei programmi di istruzione superiore incentrati sul genere, di strumenti e spazi sicuri per la prevenzione e l’attenzione alla violenza di sulle donne, così come l’assente valorizzazione dell’istruzione come settore prioritario sono le criticità affiorate riguardo al tema dell’”istruzione” in campo formale. In riferimento alla stessa tematica, ma nel contesto opposto, nei cosiddetti “spazi informali”, è stata evidenziata la mancanza di un’educazione ai valori e agli strumenti di empowerment femminile, come quella di un programma dedicato all’educazione alla famiglia e alle questioni di genere. La naturalizzazione degli stereotipi nella dimensione comunicativa, come l’emersione di valori conservatori che indicano e implicano un’arretratezza in termini di posizionamento delle donne nella società sono fattori ancora presenti nella vita di tutti i giorni. Queste osservazioni, insieme all’analisi dell’aumento del numero di imprese guidate da donne, che sono sempre di più, soprattutto nel campo della comunicazione, persino i posti di lavoro affidati alle donne nel giornalismo sportivo, anche se qui persistono gli stereotipi di genere per questo settore, sono alcuni dei punti salienti affiorati durante i nell’ambito della “comunicazione” durante primo tavolo di lavoro.
Negli spazi dell’Habana Espacios Creativos si è raccolto invece il secondo gruppo di lavoro dedicato alla responsabilità e alla cura di se stessi. “Cosa intendiamo per Empowerment delle donne?”: l’analisi del significato e del valore della “cura”, del potere decisionale autonomo in merito partecipazione sociale nella vita di tutti i giorni, come sul proprio corpo, ha condotto all’individuazione delle tre autonomie femminili chiave: quella corporea, politica ed economica. Quest’ultime si sono rivelate fondamentali per rispondere alla domanda: “Come l’empowerment e la cura si riflette nelle nostre pratiche quotidiane, professionali e personali?”. Per attivare un processo riflessivo e pratico di cambiamento che miri a raggiungere i diritti e la giustizia di genere eliminandone la violenza, è necessario iniziare ad applicarlo a livello personale per coinvolgere la collettività.
“A Cuba, tutte le donne hanno gli stessi strumenti? Tutte le donne hanno le stesse possibilità?”: queste sono state alcuni dei quesiti che hanno generato uno scambio di riflessioni in merito all’intersezionalità. Questa tematica è stata concepita, invece, come una vera e propria prospettiva, un modo di pensare alle identità e al contesto. La consapevolezza di avere più di un’identità e la necessità di trasformare i nostri comportamenti puntando di più all’anima delle tradizioni, sono alcuni dei punti salienti emersi dal tavolo “Intersezionalità: diversi punti di partenza” tenuto presso Habana Espacios Creativos. Nel Jardín de Cuba le persone si sono unite incrociando i propri pensieri sul tema della “Donna per la natura e l’agroecologia”. Superare gli ambienti patriarcali, soprattutto in quei settori che limitano l’accesso delle donne alle risorse e alle opportunità, è stata una delle urgenze rilevate dal lavoro di questo tavolo, per le quali si è proposte estensioni di alleanze, associazioni, reti di sostegno, spazi di sorellanza e di solidarietà. Su una linea parallela, si è srotolato il filone dell'”Infanzia, adolescenza e genere”. Gli ostacoli dell’empowerment dei bambini e degli adolescenti sono stati invece identificati tra le mura di Vitrina de Valonia. L’adultocentrismo, la cultura patriarcale ancora radicata, la scarsità del tempo dedicato all’ascolto dei bambini stessi, sono state alcune delle criticità che hanno permesso di poter sviluppare le principali idee sollevate dall’Ufficio della presidenza.“Donne, case e città”: in chiusura ai due giorni di Forum l’architetto Zaida Muxí nel pomeriggio del 15 dicembre ha tenuto la conferenza alla Fábrica de Arte Cubano, dove si è parlato del ruolo delle donne nel campo dell’architettura e, per la riuscita di quest’evento, è intervenuto con un sostegno fondamentale l’Assessorato alla Cultura di Spagna di Cuba.
Anche in questa edizione del Rebirth Forum di Cuba sono state avanzate proposte collettive di azioni pratiche, che hanno incorporato il concetto di “Demopraxia” coniato da Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e Michelangelo Pistoletto. “Dal 2019 – ha raccontato ai nostri microfoni Laura Salas Redondo, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso – in particolare abbiamo iniziato ad articolare e a diffondere le attività del forum in vari spazi della città, per espandere e fare conoscere anche i luoghi alle persone. Attraverso una mappatura dei diversi spazi, non solo culturali, del territorio abbiamo chiesto di organizzare i tavoli in sedi diverse, tra negozi, spazi culturali, boutique di artigianato locale, che hanno una coerenza con i principi del forum, per generare connessioni dirette tra le persone che hanno ospitato, sostenuto e partecipato ai tavoli di lavoro. Oltre ai soggetti delle attività e dei quartieri locali – ha aggiunto l’ambasciatrice – abbiamo avuto la partecipazione di esperti e importanti istituzioni, come UNESCO, l’ONU, che si è occupato in questo caso dei diritti sessuali e delle donne, e l’UNICEF. Questo per aprire un dialogo tra i diversi livelli e gli stessi enti. C’è un fattore che rimane indelebile in ogni forum ed è il suo essere relazionale. Non è networking ma funziona come networking: si creano vere e proprie reti di lavoro”.